Wilma




Silvia Cassioli


Editore: Il Saggiatore

Genere: Romanzo

Pagine: 528

Anno edizione: 2024

Sinossi. Wilma è il romanzo del «caso Montesi»:

il fatto di cronaca nera che fece tremare i palazzi del potere nell’Italia del dopoguerra. L’11 aprile 1953, sulla spiaggia di Torvajanica, a circa quaranta chilometri da Roma, il corpo di una giovane donna viene trovato riverso sulla battigia. Il suo nome era Wilma Montesi, una ragazza di ventun anni «con qualche vaga aspirazione cinematografica». In apparenza sembra essersi trattato di uno sfortunato incidente, ma molti particolari non tornano. Si inizia a indagare allora tra la cerchia dei suoi amici e conoscenti: persone del mondo dello spettacolo, della giustizia e anche della politica, dal «biondino» Piero Piccioni, figlio del vicepresidente del Consiglio democristiano Attilio e fidanzato dell’attrice Alida Valli, al «Cigno nero» Anna Maria Moneta Caglio, rampolla di una facoltosa famiglia milanese in cerca di fama a Cinecittà; fino al marchese Ugo Montagna, nelle cui tenute pare avvengano orge cui partecipano anche personaggi molto noti. Cucendo insieme le dichiarazioni dei testimoni e dei sospettati, le inchieste giornalistiche e gli interrogatori, Silvia Cassioli cerca di districare con la scrittura questo viluppo di morbosità e distorsioni, impunità e sofferenza, in cui l’accaduto è sin dall’inizio meno importante del racconto e del giudizio di cui è rivestito. Il suo è il tentativo di ricostruire attraverso un mosaico di voci la figura di una ragazza trattata troppo a lungo come semplice simulacro, vittima di un delitto senza colpevoli e materiale per articoli scandalistici; di liberarla dal suo destino di comparsa in un film sui nostri fallimenti e sulle contraddizioni della società.

 Recensione di Ilaria Bagnati

Nel 1953 Wilma era una ragazza di ventuno anni, viveva con i fratelli e i genitori. Era fidanzata e stava preparando il corredo per il matrimonio che si sarebbe tenuto a breve. Il pomeriggio del 9 aprile Wilma rifiuta di andare al cinema con la sorella e la madre e decide di uscire sola a fare una passeggiata.

Da quel momento si perdono le sue tracce fino al ritrovamento del suo corpo l’11 aprile sulla spiaggia di Torvajanica. La ragazza era a faccia in giù nell’acqua, aveva una giacchetta, una sottoveste, reggiseno e mutande. All’appello mancavano la sottana, il reggicalze, le calze, le scarpe e la borsa.

Che fine avevano fatto? Ma soprattutto come ci è finita Wilma morta sulla spiaggia? E cosa ha fatto da quando è scomparsa? 

Le indagini sono state lacunose fin dai primi rilevamenti, a causa delle feste Pasquali il corpo della ragazza è stato diverse ore all’aperto, anche sotto la pioggia, prima di essere trasportato all’obitorio. La famiglia ha insistito fin da subito sulla tesi della disgrazia, Wilma si è sentita male mentre faceva un pediluvio in mare ed è affogata.

Da quando si è diffusa la notizia della morte si sono fatte avanti molte persone che dicono di averla vista il pomeriggio della scomparsa, c’è chi l’ha vista su un treno, chi in macchina con un «biondino», chi in un’edicola a scrivere una cartolina per il fidanzato.

Le indagini presto si sono allargate e hanno incluso personaggi noti e meno noti come il marchese Ugo Montagna, il «Cigno nero» Anna Maria Moneta Caglio, il musicista Piero Piccioni, figlio del vicepresidente del Consiglio democristiano Attilio e fidanzato dell’attrice Alida Valli e lo zio di Wilma. Inizia così un turbinio di illazioni, di accuse, false testimonianze, insabbiamenti, interrogatori, incriminazioni per falsa testimonianza, dichiarazioni ai giornali, notizie vendute ai giornali. Tutti avevano qualcosa da dire.

La Cassioli scrive il suo romanzo sulle varie dichiarazioni fatte dagli indagati, dai testimoni, dalla famiglia, sulle inchieste giornalistiche e sugli interrogatori. L’autrice mostra in modo lampante come su uno stesso fatto le dichiarazioni possono essere contrastanti come il colore degli abiti di Wilma al momento del ritrovamento o il colore dei capelli di un indagato. Inoltre la Cassioli rende chiaro come la figura di Wilma passi quasi in secondo piano, così come la volontà di scoprire cosa le sia accaduto.

Si è reso importante scoprire se fosse vergine, se potesse essere stata violentata o se abbia avuto rapporti consenzienti al di fuori del matrimonio. Era importante sapere se fosse una brava ragazza, integra e non cosa le fosse successo.

La narrazione è arricchita da disegni e foto dei protagonisti dell’epoca.

Wilma è un libro che fa riflettere sulla società, sul ruolo della donna nella società di ieri e di oggi, sulla voglia e il bisogno di apparire a tutti i costi anche in una brutta vicenda come quella di Wilma.

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Silvia Cassioli


(Torrita di Siena, 1971) è scrittrice e poetessa. I suoi testi sono apparsi su varie riviste, fra cui L’immaginazione, il Verri e Semicerchio. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo Unghie, plantari, gambe di legno e altri ex-voto fantastici (2009). Il Saggiatore ha pubblicato Il capro (2022).

A cura di Ilaria Bagnati

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