La lista di Greta




Silvio Governi


Editore: Les Flaneurs Edizioni

Genere: Narrativa

Pagine: 356

Anno edizione: 2024

Sinossi. Quanto conosciamo i nostri figli adolescenti? Greta è una figlia unica sedicenne, suo padre Antonio è un ispettore di polizia e sua madre un’infermiera. La sua amica del cuore Viola è per lei una sorella sin dall’infanzia, ma da qualche tempo nelle maglie strette del loro legame si è inserita Giulia, una ragazza tanto carismatica quanto irrequieta. Il trio concepisce un proposito, ovviamente segreto: stilare una lista di dieci desideri da realizzare insieme, a qualsiasi prezzo. Un giorno, Greta scompare nel nulla. Antonio gira in tondo fra la scuola e le amicizie della figlia, finché Mara, la collega che dirige le indagini, controlla le immagini della sorveglianza interna del condominio in cui vive la loro famiglia. In un breve filmato sgranato si vede una macchina che accosta all’altezza del parcheggio per accogliere una ragazza che entra di corsa: si tratta di Greta, senza ombra di dubbio. Ma cosa ci faceva lì da sola? Un giallo? Forse. Di certo un’indagine acuta e struggente sui legami umani e familiari, che scava in profondità per arrivare al cuore di una generazione misteriosa.

 Recensione di Barbara Aversa

”In effetti, è un po’ tutto così nella vita, credi a quello che ritieni essere vero, spesso per comodità, ma non sempre corrisponde al reale.”.

Greta è scomparsa.

Suo padre Antonio è un ispettore di polizia, e sua madre Agnese un’infermiera. Un’adolescente apparentemente perfetta, gioca a pallavolo in prima divisione, ha quasi 17 anni. Un’amica del cuore, Viola, è un’altra amica Giulia inserita da poco in un legame che sembrava essere esclusivo.

Eppure, la squadra sembra funzionare, il proseguimento l’una dell’altra, colmando parti mancanti, un trio indissolubile.

Greta non ha segreti. È trasparente. Questo asseriscono con forza i suoi genitori. Il suo sguardo è disarmante. Occhi metà verdi e metà marroni, i diversi colori dell’iride sembra abbiano la forza di due persone.

Ma che fine ha fatto Greta?

Antonio cerca di capire, per quanto il suo ruolo sia ambivalente e complicato diviso tra l’essere un padre attento e un funzionario delle forze dell’ordine. Resta solido per Agnese, resta in piedi perché tutto il castello crollerebbe come carte incastonate (forse) male, e perché senza Greta resta solo un vuoto incistato nel ghiaccio, una caduta libera nell’abisso.

Com’è essere adolescenti oggi? Che genere di legami si incastrano? E i social, che ruolo hanno nel determinare un successo o una disfatta, di quelle più torbide? E l’amicizia fino a che punto può essere un reale sostegno, sgombra da abiette competitività?

Greta e le sue amiche scrivono una lista. Dieci desideri da realizzare ad ogni costo prima di morire e per farlo si promettono reciprocamente sostegno assoluto. 

Può essere così accogliente l’amicizia, come un nido dove riporre speranze ed aspettative. E nel contempo può essere aspra e amara, può essere cicuta.

L’adolescenza è narrata così bene che sembra di esserci di nuovo dentro, piombati a picco come un viaggio nel tempo. Le contraddizioni, la paura di essere giudicati, la voglia scalpitante di essere sé stessi, oppure di non esserlo affatto.

Perché la dicotomia è la sua caratterizzazione principale.

L’autore ci immerge completamente nei nostri 17 anni e nel contempo mantiene il filo con l’età adulta, con l’essere genitori, oppure con il non esserlo e con tutto ciò che tale scelta – obbligata o no – comporti.

È un thriller che abbraccia pienamente il romanzo di formazione. Avvolge, ripara, poi dilaga negli abissi del dolore e della ricerca. Travalica la detective story e indaga il precipizio tortuoso dell’analisi di sè stessi. Sentirsi sbagliati, fuori posto, alla ricerca di desideri – desiderium – forse non realizzabili.

Come se piccoli sassolini crepitassero insolenti nelle voragini, per avvertirci quando lo strapiombo è così scosceso da diventare un pericolo. L’analisi di sè stessi resta in fondo il viaggio più attanagliate e travagliato che mai.

E Greta dov’è?

Perché lei rappresenta quella parte incontaminata di ognuno di noi, o quella figlia da proteggere, o la ragazza della quale ci siamo innamorati, o quella amica per la quale avremmo potuto fare di più. Perché sempre possiamo fare di più. Mi ha ricordato una Antigone moderna, nata (ad ogni costo) per l’amore e assolutamente mai per l’odio. 

Ci sembra di conoscere bene le persone che amiamo, ma in realtà non abbiamo la minima idea di come si sentano e di cosa provino. Rimaniamo aggrappati alla superficie, a ciò che riusciamo a vedere senza mai andare oltre. Siamo noi la misura di tutto e dimentichiamo che, dopo un salto con un elastico nel vuoto, uguale per tutti, seguono tanti rimbalzi uno diverso dall’altro, secondo le infinite varianti possibili e le diverse condizioni di partenza”.

Mentre le analisi procedono serrate e la lettura incalza, ci si rende conto che il romanzo che abbiamo tra le mani si muove su diversi livelli e nessuno di questi è meno intenso di altri.

Perché il libro è davvero bellissimo. Elegante, nulla di urlato. Resta talvolta un sussurro, di quelli potenti, forse perché le cose dette a bassa voce sono quelle che non si ha il coraggio di gridare.

Eppure questa storia ha al suo interno tutte queste capacità perché sussurra, commuove, atterrisce, sbraita e ulula alla luna.

Ci costringe un po’ a guardarci dentro, e anche indietro. E nel farlo non possiamo che scrutare anche avanti, pieni di interrogativi, attoniti, commossi, ripensando alla lista di Greta e inevitabilmente anche alla nostra.

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Silvio Governi


classe 1967, è un regista romano. Nel 2014 il suo cortometraggio Ad esempio, interpretato da Vinicio Marchioni e Sabrina Impacciatore, è stato candidato al David di Donatello. Con Piemme ha pubblicato il romanzo Domani arriva veloce

A cura di Barbara Aversa 

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