La penitenza




Eliza Clark


Traduttore: Francesca Manfredi

Editore: Bollati Boringhieri

Genere: Narrativa

Pagine: 384

Anno edizione: 2024

Sinossi. Sono passati quasi dieci anni da quando il brutale omicidio della sedicenne Joan Wilson – uccisa per vendetta da tre compagne di scuola – ha sconvolto la cittadina di Crow-on-Sea, e il giornalista Alec Z. Carelli pubblica ora il resoconto completo ed esaustivo di quanto è accaduto quella notte terribile, e di quali avvenimenti hanno portato all’atroce scomparsa di una ragazzina. Straordinaria, magistrale impresa di investigazione e ricerca, il libro di Carelli si basa su ore e ore di interviste a testimoni e familiari delle persone coinvolte, su una meticolosa ricerca storica e, soprattutto, sulla corrispondenza tra le responsabili dell’assassinio, inserendo a contrappunto alcuni stralci di podcast true crime che parlano della vicenda con tutt’altro piglio e approccio. Il risultato è un’avvincente fotografia di esistenze violate dalla tragedia e di una città incapace di venire a patti con l’accaduto. La domanda è: quanto di ciò che ci viene raccontato è accaduto davvero? Eliza Clark ci regala un romanzo dalla struttura straordinariamente ben articolata, dove la ricostruzione delle dinamiche e del movente procede ricreando un racconto variegato e multimediale (messaggi, trascrizioni, lettere, pagine di diario) e tracciando in maniera impeccabile la vita e la psicologia di ogni personaggio menzionato. E scrive un romanzo che è un riflettore puntato su come i casi di cronaca nera vengono trattati, e ricostruiti, in una narrazione spesso rielaborata, manipolata, che inevitabilmente cancella il confine tra la realtà e il racconto stesso di quella realtà.

 Recensione di Ilaria Bagnati

La penitenza è il racconto di un terribile fatto di cronaca che non ha avuto la giusta risonanza a causa del clamore della Brexit. In una notte del 2016 a Crow-on-Sea Joan Wilson viene torturata e data alle fiamme in un bungalow da tre compagne di scuola.

Ci si chiede immediatamente cosa può aver scatenato tanta ferocia in queste ragazze minorenni, cosa può averle portate a commettere un delitto così atroce. 

La storia è stata inizialmente raccontata da Alec Z. Carelli, un giornalista discusso e intenzionato a dare il giusto rilievo alla vicenda. Carelli intervista le famiglie delle interessate, i paesani (si è trasferito per un periodo nella cittadina), ha letto articoli di giornale, blog e ascoltato podcast di true crime che si sono interessati alla vicenda e ha riportato tutto nel suo libro. Il giornalista è stato molto criticato per aver manipolato la realtà e per aver riportato documenti privati tanto da dover ritirare il libro. Ora grazie alla Clark possiamo conoscere la storia e, se vogliamo, giudicare il lavoro di Carelli.

Per chi non conosce la vicenda di persona ovviamente è difficile discernere cosa sia vero da cosa sia romanzato o addirittura inventato, quello che è certo è che questa vicenda ha scosso tante persone compresi i lettori.

Ciò che ho apprezzato è la volontà di riportare i fatti senza giudizio, Joan ad esempio non viene descritta come la tipica vittima. In vita non è sempre stata una buona amica e ha avuto comportamenti molto spiacevoli soprattutto nei confronti di una ragazza.

Ovviamente ciò non giustifica ciò che le è stato fatto. Le ragazze colpevoli dell’omicidio vengono descritte nei loro interessi, nei loro rapporti interpersonali, nelle loro fragilità, orientamenti sessuali.

Erano tutte interessate al true crime, avevano interesse a creare “un inferno tascabile” come lo chiama Dolly.

La penitenza è un libro che trascina il lettore in una vicenda molto triste e angosciante e che tratta temi molto attuali come il bullismo e la violenza messa in atto da ragazzi molto giovani.

L’intervista finale che la Clark rivolge a Carelli è molto interessante e forse chiarisce qualche dubbio…

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Eliza Clark


nata a Newcastle, vive a Londra. Il suo romanzo d’esordio, Boy Parts (2020), è stato romanzo dell’anno per la catena di librerie Blackwell’s, ed è stato adattato per il teatro e portato in scena al Soho Theatre di Londra. Nel 2022 è stata finalista del Women’s Prize Future Awards e nel 2023 nominata dalla rivista «Granta» tra i Best of Young British Novelists. La rivista «Forbes» l’ha inclusa tra i «30 under 30», i trenta più influenti profili della «nuova frontiera dello storytelling» sotto i trent’anni.

A cura di Ilaria Bagnati

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