Dimmi di te




Chiara Gamberale


Editore: Einaudi

Collana: Stile libero big

Genere: Narrativa

Pagine: 216

Anno edizione: 2024

Sinossi. Ci sono momenti, nella vita, che somigliano a una palude: andare avanti sembra impossibile, possiamo solo lasciarci affondare. Succede a Chiara, quando si ritrova madre quasi per caso e si trasferisce con la figlia in un quartiere di famiglie normali, fedeli a regole che lei ha sempre rifiutato. Abituata a vivere come un’eterna adolescente e affamata di emozioni, non sopporta quella quiete fittizia e presto non riesce piú a lavorare, ad amare, a confidare nel futuro. Ma il casuale incontro con un amico che non vedeva dai tempi del liceo le fa venire un’idea: ricontattare le persone che mitizzava quando adolescente lo era davvero. Per chiedere: e tu? La sopporti, la palude? Sei riuscito a crescere, senza rinunciare a chi sei? Mi spieghi come si fa? Cosí va a trovare la piú desiderata della scuola, il rappresentante d’istituto rivoluzionario, il bravo ragazzo che forse avrebbe potuto salvarla da sé stessa, il tormentato che a sé stessa la condannava… E a ogni incontro la tensione sale, perché passato e presente si mescolano, fino a costringerla a un faccia a faccia con la tremenda verità che si ostinava a evitare. Chiara Gamberale, portavoce dei nostri segreti piú profondi, ci regala un’indagine in forma di romanzo sul modo impacciato, tenace o incosciente con cui rimaniamo in bilico fra i sogni che avevamo e la vita che facciamo. E inventa per tutti la possibilità di trasformare una palude nel mare aperto.

 Recensione di Pier Livrieri

E io, io cosa risponderei?

E’ questo il pensiero divenuto quesito – semplice diabolico terribile – che mi ha accompagnato fin dalla lettura del titolo e dai lanci commerciali del nuovo libro di Chiara Gamberale

E voi, voi cosa rispondereste?

Qui la questione è che nessuno è escluso, nessuno può scamparsela bofonchiando uno smozzicato non so, non ricordo, non c’ero e se c’ero raga, quella volta dormivo, perciò scusatemi ma proprio non saprei. 

No no, qui ci stiamo dentro tutti, il tempo ci ha permesso di invecchiare, glutei cadenti e calvizie avanzate, spinning e padel a profusione ma da questo non si scappa: il bilancio della mezza età, un bilancio sociale comparato tra il paradigma sognante adolescenziale e l’asciutta (o ubertosa?) pragmatica attualità.

L’obiettivo è decriptare la parabola che ha unito quello ieri a questo oggi, individuarla, osservarla, analizzarla per metterla a nudo. E magari anche per capirla! 

Abbiamo fatto tutti quanti i conti con il nostro passato? Abbiamo recluso in quegli zaini i desideri e in quei libretti universitari tutti gli obiettivi? Sono diventati miraggi, pensieri sfocati o bella realtà?

Nelle sei interviste contenute nel libro c’è un po’ di tutto: Chiara scava e si fa spazio, viaggia in orizzontale e in profondità nei ricordi e nelle coscienze. 

Così capiterà che ciascun lettore potrà ritrovare qua e là un po’ di sè, delle proprie amicizie, delle fette di vita azzannate e di quelle lasciate scadere.

Dalla scrittura di Gamberale gradite conferme, la sua voce è nitida e lucente, potente e penetrante.

Il libro attraversa il lettore, lo acciambella alla pagina e non gli dà via d’uscita, ma niente paura!

Mentre là fuori tira aria di burrasca tra queste pagine si cela un porto amico e sicuro: la vita chissà se davvero s’impara, il mestiere di vivere non è mica semplice, ma diventare grandi fa un po’ meno paura quando si sente di non essere soli nel percorrere quel sentiero. 

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Chiara Gamberale


Chiara Gamberale è nata nel 1977 a Roma, dove vive. Partita come giovanissima speaker radiofonica, ha collaborato con «Il Giornale» e nel 1996 ha vinto il Premio di giovane critica Grinzane Cavour, promosso da «La Repubblica». Ha esordito nel 1999 con Una vita sottile (Marsilio, premio Opera prima Orient-Express, Un libro per l’estate e Librai di Padova), seguito da Color Lucciola (Marsilio 2001), Arrivano i pagliacci (Bompiani 2002), La zona cieca (Bompiani 2008, premio selezione Campiello), Le luci nelle case degli altri (Mondadori 2010), L’amore, quando c’era (Mondadori 2012), Quattro etti d’amore, grazie (Mondadori 2013), Per dieci minuti (Feltrinelli 2013). Altre sue opere sono: Avrò cura di te (Longanesi 2014) scritto con Massimo Gramellini, Adesso (Feltrinelli 2016), Qualcosa (Longanesi 2017), L’isola dell’abbandono (Feltrinelli 2019), Come il mare in un bicchiere (Feltrinelli 2020) e Il grembo paterno (Feltrinelli 2021), Dimmi di te (Einaudi, 2024). È inoltre autrice e conduttrice di programmi televisivi e radiofonici come Quarto piano scala a destra su Rai Tre e Io, Chiara e L’Oscuro su Radio Due. Ha condotto anche il contenitore culturale Duende per l’emittente televisiva lombarda Seimilano. Collabora con «La Stampa» e «Vanity Fair» e ha un blog sul sito di «Io Donna» e del «Corriere della Sera». Ha diretto a Roma il laboratorio di scrittura creativa “Il calamaio”. I suoi romanzi sono tradotti in quattordici paesi e sono stati a lungo in vetta alle classifiche in Spagna e America latina. Nel 2021 le viene assegnato il Premio Fonteverde “come riconoscimento per il suo valore personale, la cui vita e storia racconta di traguardi raggiunti attraverso dedizione, determinazione, forza di volontà, amore per sé stessi e per gli altri”.