Il buio della ribalta




IL BUIO

DELLA RIBALTA

Roberto Ottonelli


Editore: Mursia

Collana: Giungla Gialla

Genere: Thriller

Pagine: 238

Anno edizione: 2024

Sinossi. Tra le strade di Cesano Boscone, i vicoli di Baggio e la sempre frenetica Milano, Marco Bordoni è il serial killer che nessuno si sarebbe aspettato. Non è più l’uomo impacciato, sempre fuori posto e succube di una madre oppressiva, ma è ormai capace di prendere in mano la propria vita. Da quando la sua storia è finita nei talk show televisivi, inizia a intrattenere rapporti fugaci con ragazze che non riescono a resistere al fascino del personaggio famoso, finché non incontra Bea la tassista: si riconoscono nelle rispettive fragilità e lui comincia a chiedersi se, per un mostro come lui, sia possibile amare davvero. Marco si porta dietro i fantasmi del passato, ma decide di intavolare un gioco pericoloso senza esclusione di colpi con l’ispettore Lupatelli. E continua a uccidere nell’illusorio tentativo di rimettere le cose a posto, seguendo le sue regole.

 Recensione di Giusy Ranzini

Il buio della ribalta” di Roberto Ottonelli è un thriller psicologico che immerge il lettore nella complessa psiche di Marco Bordoni, un serial killer capace di sfuggire alle consuete rappresentazioni stereotipate del “mostro”. Ambientato tra i sobborghi di Cesano Boscone, i vicoli di Baggio e la Milano frenetica, il romanzo si dipana tra angosce esistenziali, relazioni umane disfunzionali e riflessioni sulla celebrità mediatica e sull’identità.

L’autore riesce a costruire un mondo oscuro e credibile, che riflette sia le contraddizioni di una metropoli alienante che la complessità di una mente deviata.

Il protagonista, Marco Bordoni, rappresenta uno dei punti di forza principali del romanzo. Non è il classico criminale freddo e calcolatore, bensì un uomo tormentato, segnato da un passato traumatico e da una madre opprimente, che gli ha impedito di sviluppare una personalità equilibrata. Ottonelli ce lo presenta all’inizio come un uomo impacciato, vittima degli eventi e della sua storia personale.

Tuttavia, nel corso del romanzo, Marco si trasforma, assumendo il controllo della sua vita in maniera distorta, attraverso una serie di omicidi che egli stesso vede come una sorta di riequilibrio.

Le vittime, spesso attratte dal fascino del “mostro televisivo”, rappresentano per Marco delle pedine in un gioco che gli permette di rivendicare il controllo sulle sue emozioni e sul suo destino.

La relazione con Bea, la tassista, è un altro aspetto interessante che conferisce profondità al personaggio di Marco. Entrambi si riconoscono nelle loro fragilità, instaurando un legame che sembra promettere una sorta di redenzione.

Bea, con la sua normalità e le sue imperfezioni, diventa per Marco una figura che lo spinge a interrogarsi sulla sua capacità di amare e, forse, di cambiare.

Tuttavia, l’ambivalenza di questo rapporto si svela nella sua natura potenzialmente distruttiva: la domanda di fondo che Ottonelli ci pone è se un uomo come Marco, con i suoi impulsi omicidi e le sue distorsioni emotive, possa davvero provare sentimenti autentici, o se anche l’amore non sia, per lui, un altro tassello del suo desiderio di controllo.

L’ispettore Lupatelli, il contraltare di Marco, è un personaggio che porta avanti l’indagine con una determinazione che sfocia quasi in ossessione.

La dinamica tra il killer e l’ispettore si sviluppa in un sottile gioco del gatto col topo, in cui Marco continua a uccidere, sfidando Lupatelli con la sua intelligenza e con la consapevolezza di essere sempre un passo avanti.

Questo confronto non è solo fisico, ma anche psicologico: entrambi sono mossi da demoni personali, e la tensione narrativa cresce man mano che i due si avvicinano alla resa dei conti.

Ottonelli usa la figura di Marco per affrontare tematiche profonde legate alla fama e al rapporto perverso che i media intrattengono con il male.

La storia del killer diventa oggetto di discussione nei talk show, con l’opinione pubblica divisa tra morbosità e condanna. Questo tema offre una riflessione sull’attrazione che la società prova nei confronti del crimine e sulla spettacolarizzazione della violenza, che finisce per trasformare anche i carnefici in celebrità, dotandoli di un fascino inquietante che molte persone, soprattutto quelle più vulnerabili, trovano irresistibile.

Lo stile di scrittura di Ottonelli è diretto e tagliente, perfettamente adatto a una narrazione che vuole esplorare i recessi più oscuri dell’animo umano.

Le descrizioni dei crimini sono crude, ma mai gratuite: ogni omicidio ha un significato nel percorso di Marco, che vede i suoi atti come un modo per rimettere ordine nel caos della sua vita.

Questa illusione di controllo, però, si scontra con la realtà, portando il lettore a interrogarsi su quanto sia effimera la percezione del potere quando si è intrappolati nelle proprie ossessioni.

Un altro aspetto che merita di essere sottolineato è la capacità di Ottonelli di far convivere nel romanzo il lato noir con una profonda dimensione umana.

Nonostante la violenza che permea la narrazione, Il buio della ribalta non si limita a essere un thriller sanguinario: è anche una riflessione sull’isolamento, sul dolore e sulla ricerca di un significato in una vita segnata da traumi irrisolti.

Marco non è soltanto un killer: è un uomo spezzato, che lotta per trovare un equilibrio, purtroppo nelle maniere più sbagliate.

Roberto Ottonelli ci regala un thriller che va oltre il semplice intrattenimento, offrendo una narrazione densa di significati psicologici e sociali. È una lettura consigliata non solo agli amanti del genere, ma anche a chi cerca una storia che scavi nel profondo dell’animo umano, esplorandone le ombre e le contraddizioni.

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Roberto Ottonelli


(Milano, 1978) è network engineer e papà affidatario. Ha pubblicato Il dolce sorriso della morte per Mursia (2023), Il diavolo dentro (2017), Credi davvero (che sia sincero) (2020), da cui è stato tratto un adattamento teatrale di grande successo, e ha partecipato ad alcune raccolte di racconti. È vicepresidente e fondatore della “Associazione difesa donne: noi ci siamo”, impegnata nella sensibilizzazione e prevenzione per il contrasto alla violenza di genere.