AMITY GAIGE
Traduttore: Laura Noulian
Editore: NN Editore
Genere: Narrativa
Pagine: 320
Anno edizione: 2024
Sinossi. Dalla prigione, Erik Schroder scrive una lettera alla moglie, dove le confessa che tutta la sua vita è stata una menzogna. Fuggito da piccolo con il padre dalla Germania dell’Est, Erik vive in una cupa cittadina del Massachusetts, fin quando trova l’opuscolo di un campo estivo che gli rivela il suo sogno più grande: diventare un ragazzo americano felice e ben integrato. D’impulso, Erik cancella il suo passato, si inventa una famiglia benestante e un accento impeccabile, e cambia il suo nome in Eric Kennedy. Questa bugia plasma la sua vita per anni, e neppure il matrimonio con Laura e la nascita dell’amatissima Meadow lo convincono a svelarla. Ma la falsa identità non lo protegge da incomprensioni e silenzi della vita di coppia. E quando Laura chiede il divorzio, Eric non immagina altra scelta che prendere la piccola Meadow e partire per un viaggio on the road verso la fine del suo inganno. Tragico e appassionato, La confessione di Schroder è la storia di un uomo in fuga da se stesso, un impostore romantico che si spinge ai limiti per il bisogno di essere visto, e amato. Con grazia e ironia, Amity Gaige ci consegna il ritratto di un desiderio oscuro e antico, quello di poter lasciare il passato alle spalle e diventare altri da noi stessi. Questo libro è per chi si è arrampicato su un albero per liberare un aquilone, per chi ha letto L’avversario sperando in un finale diverso, per chi si è tuffato almeno una volta in acque pericolose, e per chi modella la realtà con le parole, trasformandola fino a farle prendere il ritmo dei sogni.
Recensione di Ilaria Bagnati
Eric Kennedy è un impostore, non ha mai detto di essere parente con il più famoso Kennedy ma non lo ha mai negato chiaramente. Il suo vero nome è Erik Schroder e viene da quella che era la Germania dell’Est.
È arrivato insieme al padre e ha vissuto la sua gioventù in una piccola cittadina del Massachusetts. Un giorno decide di iscriversi ad un campo estivo e di assumere una nuova identità americana, di vivere e parlare come un vero americano. Conosce una ragazza americana, Laura, che diventerà poi sua moglie. I due hanno una bambina, Meadow, la gioia dei loro occhi.
Il matrimonio però scricchiola, le cose non dette, le bugie rendono il rapporto traballante finché Laura si stanca e chiede la separazione. Eric cade in un baratro di disperazione non potendo vedere l’amata figlia ogni volta che vuole. Decide così di fare con lei un viaggio on the road, un viaggio padre e figlia per poter godere appieno la compagnia dell’altro.
Tutto ciò lo sappiamo grazie al lungo racconto che il protagonista fa in una lettera rivolta alla ex moglie. Eric vuole che Laura sappia cosa hanno fatto lui e la figlia, ogni piccolo particolare.
Eric si apre come non ha mai fatto e parla della sua infanzia in Germania, della sua gioventù in America e del matrimonio, di come lui abbia amato Laura e di come continui a farlo. Eric si confessa, si lascia finalmente andare tornando ad essere nuovamente Erik Schroder.
La confessione di Schroder è un racconto intimo, ricco di aneddoti, di riflessioni, il tutto condito da un bel velo di nostalgia. Nostalgia per quella madre lontana, per il matrimonio finito, per il tempo passato in serenità con la figlia.
La Gaige in maniera spesso ironica ma anche delicata affronta un tema serio, la difficoltà che hanno molti padri di vedere i figli dopo una separazione.
Consiglio la lettura di La confessione di Schroder a chi ama i personaggi che sanno svelarsi, che si sanno aprire e raccontare.
Acquista su Amazon.it:
Amity Gaige
è una delle maggiori scrittrici americane viventi. Suoi scritti sono apparsi, tra gli altri, su The Guardian, The New York Times e The Los Angeles Times. Il sogno di Schroder (Einaudi, 2014) ha riscosso grande successo di pubblico e critica in molti paesi, e ha raccolto i commenti entusiastici del mondo letterario, da Jennifer Egan a Jonathan Franzen, da David Bezmozgis a Adam Haslett. La sposa del mare è il suo ultimo romanzo.
A cura di Ilaria Bagnati
