E ALTRE NOVELLE GOTICHE
Autore: Aleksej Konstantinovič Tolstoj
Traduttore: Marco Battaglia (autore anche della prefazione)
Editore: Nero Press Edizioni
Genere: racconti gotici
Pagine: 212
Anno edizione: 2024
Sinossi. Questa antologia raccoglie per la prima volta in italiano tutte le novelle gotiche di A.K. Tolstoj.
Ne La famiglia del vurdalak, il marchese D’Urfé è testimone della disfatta di una famiglia a causa del vampirismo.
In Appuntamento tra trecento anni, un corteggiamento amoroso diventa una fuga precipitosa da un consesso di fantasmi.
Ne Il vampiro, una vicenda ambientata tra Mosca e l’Italia vede l’avverarsi di un’antica maledizione famigliare.
In Amena, finora mai tradotto in italiano, un monaco misterioso racconta una storia di tentazione e abiura nell’antica Roma.
Un volume imperdibile per tutti gli amanti dei classici gotici e della letteratura russa.
Recensione di Francesca Mogavero
Eleganti o selvaggi, di una bellezza angelica e sempreverde oppure segnati dal tempo e da una malvagità corrosiva, brillanti o goffi: il catalogo è ampio.
E chiamiamoli vampiri, upyr, vurdalak, empuse, lamie: hanno nomi e provenienze diversi, ce n’è uno in ogni angolo di mondo, anche il più sperduto, e, quasi sempre privi d’ombra, tallonano l’essere umano dai primordi – probabilmente saranno ancora qui a trovare nuove, creative forme di sopravvivenza quando l’ultima creatura mortale si sarà estinta.
In questo panorama sterminato, in cui nessuno è al sicuro e ciascuno, a un’occhiata più attenta, potrebbe rivelarsi un non-morto, ci si può aggrappare con le unghie e con i denti – i canini – a due soli punti fermi: i revenants bramano sangue e sono abili manipolatori. In un modo o nell’altro, anche se solo per un momento, per paura, ipnosi, cieca fiducia o desiderio, cadremo in tentazione, i buoni propositi vacilleranno e l’anemia (se non peggio) sarà assicurata.
Il vampiro e altre novelle gotiche, che raccoglie quattro racconti di Aleksej Konstantinovič Tolstoj (da non confondere con Lev, anche se la terra d’origine è la stessa) non fa accezione:
ne La famiglia del vurdalak, Appuntamento tra trecento anni, Il vampiro e Amena ci sono fanciulle caste che scampano a un pericolo soprannaturale o vi soccombono come agnelli sacrificali, o perché così doveva andare, e giovani avventati, dai forti sentimenti e convinzioni che si schiantano come i cristalli più fragili; si realizzano profezie, prendono forma sogni luttuosi e sensuali, le vendette e le colpe si trasmettono da una generazione all’altra come un’eredità pesante da cui non ci si può sottrarre; tra le pagine, aleggiano esseri assetati e maledetti, che forse secoli or sono erano uomini e donne oppure ne assumono soltanto l’aspetto, che catturano con la forza o la seduzione, figure, ora impalpabili come ragnatele ora carnose e carnali, che dannano le loro prede e sfidano il divino (cristiano o pagano fa lo stesso); in controluce o in modo più sfacciato, tra le righe affiorano topoi della classicità e delle tradizioni più vicine all’autore, in una sapida mescolanza di Arcadia, Romanticismo e folklore.
Soprattutto, emerge quel gusto tutto terreno di cimentarsi nella storia “di paura” calata in un luogo e in un’epoca perlopiù fumosi, per incutere vero timore o aprire al sorriso (di scherno, di disagio o dissacrazione chissà), per ammonire, raccontare l’attualità o semplicemente imboccare un filone fortunato che, in fondo, non invecchia mai.
Come un cadavere destinato, forse per malefico o per consapevole patto diabolico, a non marcire mai e a rialzarsi, notte dopo notte dopo notte, in cerca di linfa scarlatta e di nuovi accoliti da avvolgere nel proprio mantello che profuma di notte e di umida terra sconsacrata.
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Aleksej Konstantinovič Tolstoj
Il conte Aleksej Konstantinovič Tolstoj (San Pietroburgo, 1817 – Krasnyj Rog, 1875) fu poeta, romanziere, drammaturgo e autore satirico. In vita, la sua fama letteraria fu legata in particolare alle opere di carattere storico, come il romanzo Il principe Serebrjanyj (1862), ambientato nella Russia del XVI secolo e che ottenne un grande successo di pubblico, e la trilogia teatrale La morte di Ivan il Terribile (1865), Zar Fëdor Ioannovič (1868) e Zar Boris (1870). Divenne celebre anche per le sue poesie e ballate. Vengono qui raccolte per la prima volta in traduzione italiana tutte le sue opere giovanili di genere gotico, scritte tra il 1839 e il 1846.
A cura di Francesca Mogavero