Daphne du Maurier
Traduttore: Gioia Zannino Angiolillo
Editore: il Saggiatore
Genere: Narrativa
Pagine: 372
Anno edizione: 2024
Sinossi. C’è una coppia in un ristorante a Venezia. A guardarli da lontano sembrano due turisti di mezz’età in vacanza. Se si osserva meglio, ci si accorge invece del freddo che li avvolge: sono passati solo pochi mesi da quando la loro bambina, Christine, è morta e da allora la donna è crollata in una profonda depressione. Due anziane sorelle li avvicinano; una di loro, cieca, sostiene di essere una sensitiva e di aver «notato» di fianco a loro una bambina bionda con un impermeabile rosso. Che sia il fantasma di Christine? È l’inizio di una frequentazione che si farà giorno dopo giorno sempre più inquietante e morbosa: mentre la donna, convinta di poter comunicare con la figlia, diverrà a poco a poco succube delle due, il marito tenterà di tutto per sottrarla al loro abbraccio soffocante. Quando, dopo una misteriosa serie di omicidi, la veggente vaticinerà una disgrazia che si abbatterà sull’uomo se non lascerà subito Venezia, la moglie dovrà prendere una decisione: a chi credere? Che cosa fare? Trasportato sul grande schermo nel 1973, con Julie Christie e Donald Sutherland nel ruolo dei coniugi, in oltre cinquant’anni la tensione generata da questo racconto non ha mai smesso di soggiogarci. Il terrore che unisce le cinque storie raccolte in Non voltarti è infatti un’angoscia invisibile, che si annida tra le pieghe della psiche umana, nelle sue ossessioni, nelle sue debolezze. Con una scrittura sempre elegante, anche al culmine della suspense, Daphne du Maurier in queste pagine ci mette davanti agli angoli bui che si possono celare dietro ogni spiaggia assolata, dietro ogni spensierata occasione di riposo, dietro ogni momento di intimità. Perché è proprio quando stiamo tirando il fiato per uno scampato pericolo che dobbiamo avere più paura; è proprio allora che «voltarsi» o «non voltarsi» diventa una questione di vita o di morte.
Recensione di Francesca Mogavero
Non voltarti, altrimenti scoprirai una verità scomoda, intercetterai uno sguardo cieco, imboccherai un vicolo senza uscita… e nulla sarà più come prima. Soprattutto tu.
Oppure fallo, girati, e accogli l’imprevedibile, anche se ti sconquasserà abitudini e certezze, scegli e accetta le conseguenze, lasciati scivolare verso un Altrove che fino a un attimo prima pareva tutt’altro. Perdi il controllo, metti in discussione i rapporti, le convinzioni, il futuro, la tua stessa identità.
I cinque racconti lunghi – o forse romanzi brevi – di Daphne du Maurier sono proprio questo: la narrazione raffinata e attraente di vite che cambiano, a volte per libero arbitrio, altre per destino ineluttabile.
Cinque storie che si trasformano pagina dopo pagina, le cui premesse portano a svolgimenti e conclusioni radicalmente opposti, impossibili da prevedere e perciò affascinanti, avvolgenti. Perturbanti.
Una vacanza a Venezia diventa un appuntamento fatale.
Sulle spiagge di Creta tornano alla luce tesori e incubi di un’epoca remota.
L’elaborazione del lutto e una promessa segreta lasciano il campo a un percorso di crescita esplosivo e sensuale.
Una visita a Gerusalemme scoperchia un vaso di Pandora che di religioso e spirituale ha ben poco.
Una ricerca scientifica ambiziosa approda a risultati incredibili e inquietanti.
È sufficiente un battito di ciglia, un’arrendevole fiducia, una vigilanza più morbida, ed ecco che in un istante tutto muta e si ribalta, gettando i protagonisti – perfetti nelle loro imperfezioni, umani troppo umani – nel vorticoso spettacolo dell’esistenza, che va in scena ogni sera mai uguale a se stessa, sempre senza copione, in un sovrapporsi di applausi e di fischi, di cadute e trionfi.
Un teatro in cui tutti, alla fine, lasciamo le penne (e chissà che fine fa la nostra energia, quella che qualcuno chiama anima)… ma che meraviglia.
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Daphne du Maurier
(Londra, 1907 – Par, 1989) è stata una scrittrice inglese. Le sue storie, dal successo internazionale, hanno ispirato alcuni dei film più iconici di Alfred Hitchcock. Delle sue numerose opere il Saggiatore ha pubblicato Il punto di rottura (2009), Rendez-vous (2010), Il capro espiatorio (2011), I parassiti (2012), Rebecca la prima moglie (2020) e Non voltarti (2024).