Peter Römer
Traduttore: Laura Rescio
Editore: Piemme
Genere: Thriller
Pagine: 400
Anno edizione: 2024
Sinossi. Amsterdam, 2021. La morte improvvisa del gallerista Louis Post scuote il mondo dell’arte. Poco prima di essere ucciso, Post aveva rivelato al professor Arjen Hageveld una scoperta straordinaria: il ritrovamento di un dipinto del XVIII secolo, attribuito al misterioso Isaac Pietersz. Ma quello che doveva essere un trionfo per la comunità artistica si trasforma presto in una serie di omicidi. L’opera ritrovata sembra nascondere un segreto pericoloso, e qualcuno è disposto a tutto pur di proteggerlo, anche a uccidere. Nel frattempo, Katja Hiemstra, una giovane studentessa d’arte, scopre che quel dipinto apparteneva al nonno. Ciò che per lei era solo un ricordo di famiglia si rivela il fulcro di una caccia al tesoro mortale, che rischia di travolgere chiunque vi si avvicini…
Recensione di Bruno Vigliarolo
Il capolavoro perduto, del produttore e sceneggiatore olandese Peter Römer, è un romanzo che mescola efficacemente gli ingredienti tipici della narrativa thriller con le suggestioni desunte dal mondo della storia dell’arte.
L’intera vicenda, infatti, ruota attorno a un modesto dipinto settecentesco firmato dal pittore Isaac Pietersz: un quadro che, nonostante lo scarso valore artistico e commerciale, nasconde un segreto di portata inestimabile. Un mistero celato da uno spesso strato di vernice.
A farne le spese è la giovane laureanda Katja Hiemstra, inizialmente ignara del reale valore di una tela considerata, al più, come un vecchio cimelio di famiglia. Una “crosta” ben presto attenzionata da accademici, mercanti spregiudicati e criminali prestati al mondo dell’antiquariato: una mortale partita a scacchi in cui l’amore per l’arte si contrappone al mero interesse economico.
L’autore è abile a tessere una trama complessa, sfruttando molteplici punti di vista e piani temporali sovrapposti. Il continuo slittamento di regia, attuato grazie ai molti attori comprimari, può risultare disorientante, sulle prime, ma ha il pregio di creare un ritmo incalzante, paragonabile a quello di un action thriller.
Perché il segreto svelato, o per lo meno suggerito dalle indagini effettuate sul dipinto racconta qualcosa di sconvolgente: una verità per la quale molti sono disposti a uccidere. Ed ecco apparire scenari e personaggi pulp che trascendono i confini del genere letterario, tratteggiando un intrigo degno di una spy-story.
Parallelamente, il romanzo affronta innumerevoli temi legati alla storia dell’arte, alle opacità mercato antiquario, alla discutibile etica che guida il “salvataggio” dei beni culturali nelle zone di guerra. Uno spaccato interessante, approfondito, che spazia tra i canali di Amsterdam, le campagne francesi e gli austeri palazzi di San Pietroburgo.
La scrittura di Peter Römer è scorrevole e la caratterizzazione dei personaggi risulta credibile e coerente. Il finale arriva con una buona scossa di adrenalina, riconducendo la straordinarietà della vicenda nei meandri del “possibile”, della verosimiglianza.
Una lettura senza dubbio piacevole, che sento di poter consigliare a chi cerca un testo poliedrico: un bell’enigma incastonato in un’affascinante cornice storico-artistica.
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Peter Römer
È un autore bestseller olandese. Ha lavorato come attore, produttore televisivo, sceneggiatore e regista. I suoi thriller sono ai vertici delle classifiche in Olanda, dove hanno venduto milioni di copie e vinto prestigiosi premi. Il capolavoro perduto è il suo primo romanzo pubblicato in Italia.