ANTONIO MORESCO
Editore: Feltrinelli
Genere: Narrativa contemporanea
Pagine: 592
Anno edizione: 2024
Sinossi. Evento inspiegabile, inconcepibile: la luce scompare a poco a poco dal mondo. Ma è proprio questo misterioso e crescente buio che permette di cogliere ciò che abbiamo sotto gli occhi ma non sappiamo e vogliamo vedere, di rileggere tutta la storia umana e i suoi saperi in modo completamente diverso. Perché solo nel buio è possibile vedere la luce. “Canto del buio e della luce è frutto” di un lavoro preparatorio di anni e dell’incontro esplosivo dell’autore con scienziati, matematici, musicisti, registi, pittori, linguisti, pubblicitari, ballerine, maghi, ipnotisti, esperte di moda, orafi, lavoratori dei supermercati, infermiere, educatrici, coadiutrici di banca, dipendenti di grandi catene di distribuzione… Vi prendono voce anche molte figure emerse dalle drammatiche cronache di questi anni e personaggi celebri in cui l’autore entra come dentro degli avatar: Putin, Papa Francesco, Jeff Bezos, Gesù… Questo romanzo è una sfida che mette in discussione e in movimento le nostre certezze e ci pone di fronte all’impensato. è un’immersione in una materia narrativa emozionante e bruciante, un’avventura di conoscenza che porta in sé la radicalità e la verità della fiaba.
Recensione di Agnese Manzo
Opera da leggere senza fretta, con un occhio di riguardo alle sfumature, il “Canto del buio e della luce” intende forse rappresentare, in chiave simbolica, la complessità del mondo che ci circonda e l’impossibilità dell’uomo di “vedere” davvero ciò che accade, destinato a tentare per sempre, senza successo, di raggiungere la conoscenza.
L’azione, moltiplicata per una miriade di personaggi, frammentata, incompiuta, rappresenta sempre la medesima situazione: lo sbigottimento di ciascuno di fronte all’inspiegabile fenomeno della sparizione della luce, in tutte le sue forme.
La vicenda è calata pienamente nei nostri giorni, si richiama ai più disgraziati eventi del nostro presente, ma vi prendono parte anche soggetti di altre epoche e altre latitudini, senza tuttavia che nessuno, né tra i personaggi di fama mondiale, né tra i protagonisti più anonimi, riesca a dare una interpretazione dell’incredibile prodigio che si sta manifestando: quello di un mondo senza più luce, dove però la vita, a dispetto di tutto, continua.
Il romanzo si compone di tre sezioni: Parte istruttiva, Parte sacrificale, Parte abissale, un codice che anticipa l’interpretazione di ciascuna di esse.
Il desiderio di uscire dall’estenuante compagnia delle tenebre induce gli umani a formulare ogni tipo di ipotesi, ma molti finiscono col concludere che lo strano fenomeno sia null’altro che l’estrema conseguenza del comportamento tenuto dalla nostra specie, particolarmente nell’ultimo secolo.
La perdita della luce è per l’umanità come un diluvio universale, ma senza neanche un orizzonte da guardare implorando salvezza. Non è dato di sapere se un giorno cambierà, intanto, ultimo, unico conforto, il canto, la musica, suoni che possono riportare alle anime tormentate un barlume di speranza, un ricordo di giorni più facili.
Lettura complessa, che si presta a infinite chiavi di lettura, evidenziando ancora una volta come l’umanità, nelle sue tante sfaccettature, risulta accomunata in un’unica sorte solo dai fenomeni di dimensioni planetarie – quali la perdita della luce – che colpiscono indiscriminatamente esseri appartenenti a mondi lontanissimi.
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Antonio Moresco
(Mantova, 30 ottobre 1947) è uno scrittore, saggista e drammaturgo italiano. I suoi romanzi hanno trovato diffusione col procedere della sua carriera letteraria, che culmina con la trilogia dal titolo Giochi dell’eternità. La trilogia comprende Gli esordi, Canti del caos e Gli increati. Tra gli altri scritti principali, vi è la raccolta di lettere non spedite Lettere a nessuno, che documenta i suoi difficili rapporti con l’industria letteraria, la breve biografia Zio Demostene (2005, poi ampliata e ripubblicata con il titolo I randagi) e il romanzo Gli incendiati (2010), affine per contenuti e stile ai romanzi della trilogia. Con Le favole della Maria (2007) ha vinto il Premio Andersen 2008 per la sezione “Miglior libro 6/9 anni”. Nel 2013 pubblica La lucina, a cui segue nel 2014 Fiaba d’amore. Nel 1999 ha fatto parte della giuria del Premio Italo Calvino. Il suo libro L’addio, del 2016, è stato segnalato al Premio Strega da Daria Bignardi e Tiziano Scarpa È attivo anche come animatore culturale: nel novembre del 2001, con Dario Voltolini, ha organizzato un incontro-confronto tra scrittori e intellettuali dal titolo Scrivere sul fronte occidentale; sempre con Voltolini ha poi curato, per Feltrinelli, nel 2002, l’antologia scaturita da quell’incontro, che porta lo stesso titolo. Nel 2003 è stato tra i fondatori del blog collettivo Nazione Indiana.