L’odore freddo del mare




Elizabeth O’Connor


Traduttore: Federica Merati

Editore:Garzanti

Genere: Narrativa

Pagine: 192

Anno edizione: 2024


Sinossi. Galles, anni Trenta. Davanti a sé Manod ha solo il mare. Un’infinita distesa di acqua che si estende a perdita d’occhio. Al di là, c’è tutto quello che lei non può avere. Al di là, c’è una realtà eterea fatta della stessa sostanza dei sogni. La sua realtà è invece una piccola isola da cui non si può scappare se si è donna. Cercare fortuna e una vita diversa nel continente è un affare solo maschile. Lei può solo ricamare quello che le accade intorno, in quel mondo pieno di leggende, o quello che vorrebbe che accadesse. Nulla di più. Fino all’arrivo di due studiosi attratti dall’anima selvaggia e arcaica dell’isola. Vogliono carpirne i misteri e i sussurri oltre il vento che ne sferza le coste. Manod li segue e si nutre dei loro racconti. Parlano di libri, di mode, di modi di pensare che lei non ha mai sentito, ma di cui diventa affamata. Eccola la libertà che ha sempre immaginato. Eccola impersonificata in un uomo e una donna che hanno potuto scegliere. Manod si sente sempre più stretta tra due fuochi: la voglia ribelle di andare e creare il suo destino e la forza delle radici che la legano a quel luogo, alle sue tradizioni e alla sua famiglia. Alle colpe e ai segreti che sembrano insuperabili. Ma quando un vento nuovo soffia è difficile non ascoltarlo, come le hanno insegnato le storie di quel lembo di terra. L’odore del mare è freddo, eppure la trascina verso di sé.

 Recensione di Giuseppe Tursi


L’esordio letterario di Elizabeth O’Connor mi è sembrato sorprendentemente maturo. Con una prosa incisiva, l’autrice cattura immagini potenti di un’isola del Galles, aspra e selvaggia, dove il mare e la natura sembrano dominare sugli abitanti, costretti ad assecondarli.

I giovani dell’isola desiderano fuggire verso la terraferma, attratti dalle sirene di un futuro migliore, mentre le voci di una guerra imminente si fanno sempre più vicine. Tuttavia, sembra che la via di fuga sia preclusa esclusivamente agli uomini: le donne, infatti, hanno un destino già segnato fin dalla nascita.

Manod, la protagonista, è una ragazza brillante e di bell’aspetto, che sogna di evadere, ma nel profondo non vuole lasciare né la sorella né il padre. Nutre un attaccamento speciale per l’isola e per i suoi abitanti. L’arrivo di due studiosi, però, accende in lei un forte desiderio di cambiamento.

Grazie alle descrizioni dell’isola, precise e mai noiose, O’Connor permette al lettore di immergersi completamente nella narrazione. Il risultato è una sensazione di claustrofobia: l’isola appare come una gabbia che imprigiona i giovani e i suoi abitanti.

Ho apprezzato molto questo esordio, che mette in luce il talento puro e cristallino di Elizabeth O’Connor.

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Elizabeth O’Connor 


vive a Birmingham e ha un dottorato in Letteratura inglese. I suoi racconti sono apparsi su «The White Review» e «Granta»; nel 2020 ha vinto il White Review Short Story Prize. L’odore freddo del mare è il suo primo romanzo.