Dana Spiotta
Traduttore: Carlo Prosperi
Editore: La Nave di Teseo
Genere: Narrativa
Pagine: 384
Anno edizione: 2024
Sinossi. Nei sobborghi di Syracuse, stato di New York, vive Samantha Raymond, per tutti Sam, una donna qualunque di mezza età. Bianca, benestante, di idee progressiste, è sposata con Matt, ha una figlia adolescente, Ally, e la sicurezza quasi noiosa di una vita borghese. D’improvviso, però, tutto inizia a crollare. Il primo sconvolgimento è l’elezione di Donald Trump, un evento che mette in discussione molte delle certezze di Sam. A questo si aggiungono la scoperta della grave malattia della madre e i desideri di autonomia di Ally. Inoltre, Sam ha superato da poco la fatidica soglia dei cinquanta e ha iniziato a soffrire d’insonnia, passando le notti a contemplare il suo corpo che ormai sente diverso, a pensare al passare del tempo e al futuro, che immagina fosco. Quando, quasi per caso, trova in vendita una vecchia ma fascinosa casa in un quartiere non troppo raccomandabile del centro, decide d’impulso d’acquistarla. È un tributo alla bellezza e alla storia della costruzione ma è anche un modo per fuggire dai sobborghi e dagli obblighi che la opprimono. Una reazione a una vita e a un marito che non sente più suoi, a una madre e una figlia che ama e che, per motivi diversi, sta perdendo, e soprattutto una ribellione contro se stessa, contro quello che è diventata. Una ribellione che, però, ha dentro di sé i semi e le speranze di una rinascita. Dana Spiotta racconta la vita di una donna normale, alle prese con un mondo che va troppo veloce, con un corpo che cambia, e con la paura di non riuscire a fare la propria parte. Un libro acuto, ironico e intelligente su di noi e il nostro tempo, sull’essere donna, madre e figlia e sulla necessità di combattere, nonostante tutto, per ciò che si ama e in cui si crede.
Recensione di Fiorenza Carta
Ribelle, al quadrato, è la storia di una crisi di mezza età e di una contemporanea crisi adolescenziale. Sam, immersa nel clima “bene” dei sobborghi di Syracuse, familiare a molti per altre storie, e una ragazza, sua figlia, in fase ribelle e di distacco che le porta a vivere, separatamente, delusioni e realtà.
In mezzo alle due un marito e padre pacato e ragionevole, sostegno per entrambe che, spesso, immeritevolmente, vengono salvate dalla sua pazienza
Menopausa, adolescenza e l’elezione di un presidente scomodo a troppi che ,da come traspare, ha sconvolto la vita di molti nei microcosmi.
Uno spaccato di differenti femminilità che entrano in gioco nel momento in cui Sam decide di cambiare per uno stile più frugale, meno viziato dal benessere.
Donne ribelli, donne ribelli per finta, esaltate, forse illuse.
Un femminismo che, troppo spesso, viene portato a un’ esasperazione che fa perdere di credibilità. E quando Sam si rende conto che sta affondando i piedi in situazioni estreme, decide di rivedere i suoi cambiamenti e di plasmare la nuova fase della sua vita basandola su concretezze e meno voli pindarici, senza perdere di vista le sue convinzioni.
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Dana Spiotta
ha esordito nel 2002 con il romanzo L.A. Girl, guadagnandosi fin da subito gli elogi di autori del calibro di Bret Easton Ellis e Don DeLillo; con Vivere un segreto (2009), è arrivata tra i finalisti del National Book Award; Versioni di me (2013) è stato finalista al National Book Critics Circle Award e segnalato fra i migliori libri dell’anno dal “New York Times” e dal “Washington Post”. Insegna scrittura creativa presso l’Università di Syracuse e vive a New York. Presso La nave di Teseo ha pubblicato Innocenti e gli altri (2017).