La mano dell’orologiaio




JEFFERY DEAVER


Traduttore: Rosa Prencipe

Editore: Rizzoli

Genere: thriller

Pagine: 432

Anno edizione: 2024


Sinossi. Una gru, una delle tante che affollano lo skyline di Manhattan, si abbatte su un cantiere edile causando morti e feriti. La dinamica del crollo non è chiara, ma una cosa è certa: non si è trattato di un incidente. La responsabilità del disastro è subito rivendicata dal Kommunalka Project, una cellula terroristica che promette di sabotare una gru ogni ventiquattr’ore se l’amministrazione cittadina non si deciderà a convertire alcune proprietà di lusso in alloggi sociali. Il sindaco non è disposto a scendere a compromessi: con i terroristi non si tratta. A chi rivolgersi, quindi, per scongiurare una potenziale catastrofe, se non alla coppia più brillante della scienza investigativa, Lincoln Rhyme e Amelia Sachs? Chiamati a collaborare alle indagini, il criminologo più famoso d’America e la moglie-collega scoprono che dietro all’incombente minaccia si nasconde il loro nemico storico, il più astuto, l’unico che sia mai riuscito a sfuggire alla cattura: Charles Vespasian Hale, alias l’Orologiaio. Tornato sulle scene dopo tanto tempo, è mosso da interessi economici e da un voto fatto a se stesso: uccidere Rhyme. Una seconda gru precipita, New York è preda del panico, il tempo scorre inesorabile. La coppia di investigatori dovrà affrettarsi, altrimenti il caos sarà totale. Nel capitolo cruciale della serie che lo ha consacrato maestro del thriller a livello internazionale, Jeffery Deaver alza la posta in gioco, dimostrando ancora una volta il talento inarrivabile nel tracciare, tra le infinite traiettorie possibili, l’unica che nessuno oserebbe immaginare.

 Recensione di Federica Abozzi


L’ultima fatica di Jeffery Deaver è uno scontro in piena regola tra nemici, acerrimi e audaci. La protagonista del lungo romanzo è, in effetti, la lotta tra il celebre Lincoln Rhyme, il consulente del crime e il suo antagonista: l’Orologiaio. Il romanzo si snoda tra gli atti rocambolesco e di traccia sopraffina messi in scena per regalare al lettore un sussulto costante.

La penna di Jeffery Deaver non delude, anzi, intriga ancora e tiene alta l’attenzione tra sospetti e depistaggi. Il lettore non può distrarsi se vuole dissipare ogni rompicapo e giungere alla fase finale senza lasciare indietro nessun indizio.

La struttura narrativa può considerarsi ben architettata, spazio d’azione perfetto per le abilità dell’Orologiaio nel celare le proprie tracce e assumere diverse identità.

Così in una New York come teatro delle tenebre si snoda tutta la tensione tra Rhyme e il suo antagonista in uno scontro vero e proprio tra bene e male dal profumo moderno e dall’inesorabile tempo che avanza e segna i colpi di scena.

Ancora una volta, il supporto della moglie Amelia e dei ben noti compagni di indagini saranno fondamentali per lo scienziato così da poter fronteggiare la mano criminale dell’Orologiaio, assoldato per crimini di cui si mira a scoprire il perché.

La mano dell’orologiaio è un thriller che non si confonde, che anima e tiene acceso il lettore sino alla fine.

Deaver si conferma un maestro del genere con oltre trentacinque libri tradotti in venticinque paesi. In questo, lo scrittore tiene il lettore sulla corda con una narrazione concentrata e brillante senza pause o divagazioni che non siano quelle scientifiche, essenziali per la trama di Deaver.

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Jeffery Deaver


Ex giornalista ed ex avvocato, nel 1990 ha abbandonato la carriera legale per dedicarsi alla scrittura a tempo pieno. Scrittore di romanzi thriller, ha vinto per tre volte l’Ellery Queen Readers Award for Best Short Story of the Year; ha vinto, inoltre, il British Thumping Good Read Award ed è stato più volte finalista all’Edgar Award. Il suo primo romanzo, un horror intitolato Voodoo è del 1988. I tre romanzi successivi, ambientati a New York, affrontano la struttura delle detective stories. Con i protagonisti dei suoi romanzi, Deaver crea dei perfetti thriller contemporanei, in cui la narrazione si svolge secondo il ritmo e la tensione tipici del linguaggio cinematografico. Ha conosciuto il successo internazionale con Il collezionista di ossa, la prima indagine di Lincoln Rhyme e Amelia Sachs, da cui è stato tratto l’omonimo film. Tra gli altri titoli (editi dal gruppo RCS) ricordiamo: Lo scheletro che balla, La sedia vuota, La scimmia di pietra, L’uomo scomparso, La dodicesima carta, La luna fredda, La finestra rotta, Il filo che brucia, Nero a Manhattan, I corpi lasciati indietro, Requiem per una pornostar, La figlia sbagliata, Carta bianca, La consulente, La bambola che dorme, Fiume di sangue, L’ultimo copione di John Pelham. Più recentemente sono stati pubblicati: La stanza della morte, L’ombra del collezionista, Sarò la tua ombra, L’uomo del sole, October list, Solitude Creek, Hard News, Il taglio di Dio, la nuova indagine di Lincoln Rhyme, Promesse, Il gioco del mai, Il visitatore notturno, Tempo di caccia, La mano dell’orologiaio.