Morte In Cornovaglia




Daniel Silva


Traduttore: Seba Pezzani 

Editore: Harper & Collins

Genere: Spy – Thriller 

Pagine: 456

Anno edizione: 2024


Sinossi. Provetto restauratore e spia leggendaria, Gabriel Allon è a Londra per partecipare a un ricevimento alla Courtauld Gallery in onore del ritrovamento di un autoritratto rubato di Vincent van Gogh. Ma quando un amico del Devon e la polizia della Cornovaglia chiedono il suo aiuto per risolvere uno sconcertante  caso di omicidio, si ritrova suo malgrado a dare la caccia a un nuovo avversario, potente e pericolosissimo. La vittima è Charlotte Blake, una professoressa di Storia dell’arte di Oxford. L’omicidio sembra opera di un serial killer che da tempo terrorizza le campagne della Cornovaglia, ma ci sono parecchie cose che non tornano, prime fra tutte un cellulare che non si trova e delle misteriose lettere che la donna ha lasciato scritte su un bloc-notes nel suo studio…Gabriel scopre ben presto che la professoressa Blake era sulle tracce di un Picasso rubato di valore inestimabile, così si mette alla ricerca del quadro come solo lui può fare: armato di sei tele impressioniste dipinte di suo pugno e affi ncato da un team di collaboratori che comprende una violinista di fama mondiale, una bellissima e inafferrabile ladra e un letale sicario che è diventato un agente segreto britannico. Il risultato è una storia appassionante che si muove alla velocità della luce dalle coste della Cornovaglia all’incantevole Corsica, per concludersi con un finale mozzafiato sulla porta del nr. 10 di Downing Street. Elegante e pieno di suspense, Morte in Cornovaglia è un romanzo congegnato con insuperabile maestria, un mystery raffinato, scritto con lo stile incalzante e i continui colpi di scena a cui Daniel Silva ci ha abituato.

 Recensione di Marco Lambertini


Il ritorno di  Gabriel Allon è come sempre una corsa piena di adrenalina ma all’interno di un incastro perfetto che mantiene alta la tensione del lettore.

Questa volta tutto a parte da una morte in Cornovaglia; l’assassinio della professoressa e storica dell’arte Charlotte Blake sembra a prima vista l’opera di un serial killer che sta terrorizzando quei luoghi e chiamato “Il Macellaio” perché colpisce le vittime con una accetta.

Allon viene chiamato da un suo amico David Peel, ora sergente di polizia, perché qualcosa non gli torna nella morte della Blake. Ben presto Gabriel capisce che l’omicidio ruota attorno ad un quadro di Picasso, rubato durante la guerra che potrebbe appartenere ad una famiglia ebrea.

Da qui il plot si dipana in maniera sempre perfetta e la tensione cresce ad ogni pagina.

Ritornano insieme ad Allon altri personaggi, come Anna Rolfe, Ingrid e Cristopher Keller che aiutano l’ex spia nella ricerca del Picasso in una azione che potrebbe anche causare una grossa crisi al vertice del governo inglese.

Gabriel Allon è ormai l’alter ego dell’autore ed è descritto in tutte le sue sfaccettature, super spia, restauratore di quadri e affreschi, padre e marito. La bravura di Silva è comunque quella di rendere la lettura e la comprensione del personaggio agevole anche a chi si avvicina per la prima volta alle vicende di Allon.

Il resto non si può raccontare ma si deve leggere perché, come detto l’abilità di Silva è quella di tessere una trama coinvolgente  partendo da una singola indagine nel mondo dell’arte per arrivare ad una classica Spy story con doppi e tripli giochi da parte di ogni personaggio coinvolto.

La descrizione del Freeport di Ginevra e di come al suo interno si trovino i più tesori dell’arte mondiale è degna di un saggio

“Ma per sfruttare tale vulnerabilità intrinseca, spiegò Philippe Lambert, serviva una struttura come il Freeport di Ginevra, che permetteva ai clienti di custodire i loro oggetti d’arte in caveau climatizzati affittati da anonime società di comodo. Grazie alle regole permissive del Freeport, la società di comodo non era tenuta a svelare il nome del suo proprietario effettivo. Avrebbe potuto acquistare un quadro da duecento milioni di dollari a un’asta a New York o a Londra ed evitare qualsiasi tassazione trasferendolo al Freeport. Inoltre, il proprietario segreto della società di comodo avrebbe potuto vendere il suo quadro da duecento milioni ricavandone un utile, senza implicazioni fiscali, all’interno del Freeport.”

Attorno ai gioielli dei grandi artisti nascono quindi grandi fortune e come sempre manovre al limite della legge e molto spesso oltre la stessa, allora i collaboratori che aiutano Gabriel Allon nella sua indagine pur essendo essi stessi  “Borderline” diventano quasi paladini del bene al cospetto di pescecani del mondo della finanza e degli oligarchi, che muovono miliardi e non si fermano certo di fronte a niente e nessuno.

La seconda e la terza parte del racconto, quelle che mettono in risalto il piano per recuperare il quadro di Picasso e scoprire chi, nell’ombra, manovra per il proprio tornaconto sono un esempio della nuova narrativa di spionaggio; la lotta per il potere ora è dominata dal denaro e dalla opacità dei grandi patrimoni che muovono e controllano istituzioni e governi

““«La sua implacabile convinzione di ciò che è giusto e ciò che è sbagliato è ammirevole, ma temo che al momento sia un po’ fuori moda. La verità è che non esistono più giusto e sbagliato. Esistono solo potere e denaro. E, più spesso che no, uno genera l’altro.»”

Nonostante ciò Allon continua ad agire per cercare di arginare questo potere occulto ben sapendo che non può sconfiggerlo ma almeno limitarlo o costringerlo ad arretrare di qualche passo.

La grande certezza è comunque la bravura di Silva nel creare pathos e tensione che non danno tregua a noi lettori dall’inizio alla fine del libro.

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Daniel Silva


Pluripremiato autore regolarmente ai primi posti nella New York Times Bestsellers List, ha raggiunto il successo grazie alla fortunata serie che ha come protagonista Gabriel Allon: i suoi romanzi, tra cui La spia inglese, La vedova nera, La casa delle spie e L’altra donna, pubblicati da HarperCollins, sono entrati nelle classifiche dei libri più venduti nel mondo e sono stati tradotti in oltre trenta lingue. Vive in Florida con la moglie, la giornalista televisiva Jamie Gangel, e i due figli Lily e Nicholas.