Mariano di Gesù




al Princess Hotel 


Autore: Giuseppe Sorgi

Editore: Salani

Genere: Giallo

Pagine: 256

Anno edizione: 2025


Sinossi. Accompagnare i suoi genitori a Edimburgo, per festeggiare le loro nozze d’oro, non è esattamente ciò che Jole chiamerebbe una vacanza. Semmai, un supplizio. Sua madre ha un carattere complicato, e suo padre da sempre asseconda la moglie in tutto. Benché Jole sia pronta al peggio quando, dopo un volo turbolento, mette piede nell’elegante hall del Princess Hotel, non può immaginare quali imprevisti le abbia riservato il soggiorno scozzese. Poche ore più tardi, infatti, in quell’albergo avverrà una serie di decessi. Cosa unisce quelle morti? Possibile che si tratti di una fatale coincidenza, come qualcuno vorrebbe far credere? Non spetta certo a lei indagare, ma un altro ospite italiano dell’albergo, Mariano Di Gesù, straripante e ficcanaso come un incrocio tra Poirot, Miss Marple e la signora Fletcher, si è messo in testa di risolvere il caso e di coinvolgere la donna, trascinandola con sé in una serie di guai, pericoli e situazioni surreali. Portando dalla sua esperienza teatrale una formidabile gestione delle voci e dei tempi comici, Giuseppe Sorgi ha creato un giallo originalissimo e fulminante, nel quale l’imprevisto, dispettoso com’è, accade con puntualità diabolica.

 Recensione di Edy Stagnetti


In una sorta di ideale gioco a distanza intavolato con il lettore, sembra che Sorgi abbia voluto distribuire le carte e poi mescolarle, presentando parallelamente i personaggi principali di questo giallo, per farli quindi convergere tutti nello stesso tempo e nello stesso luogo e intrecciare le loro storie in un unico snodo narrativo. 

Ecco allora Jole, “quarantatreenne con qualche chilo di troppo”, single da tempo” e veterinaria, che vola in Scozia per scortare i genitori in vacanza (ed è anche voce narrante nei capitoli a lei dedicati); in seconda battuta, la giovane e tormentata Monica, che da sempre desidera fare chiarezza sulle oscure circostanze della morte prematura del proprio padre; infine Mariano di Gesù, un brillante ex docente di liceo, che accompagna a un congresso scientifico il placido e golosissimo marito Rodolfo.

I protagonisti, introdotti consecutivamente nei primi capitoli del libro, si ritrovano dunque tutti, per ragioni diverse, al Princess Hotel di Edimburgo: 

Con la sua facciata in puro stile georgiano, il Princess Hotel ci dava il benvenuto e, come un gentleman d’altri tempi, con aristocratico silenzio sembrava puntualizzare che avrebbe elargito autentica eleganza pretendendone altrettanta”

Ma il prestigioso albergo della capitale scozzese si trasforma ben presto nello scenario di un triplice delitto: 

Una cosa è certa: oggi quest’albergo rassomiglia a un obitorio!”

L’(apparentemente) inspiegabile scia di morte è il punto di avvio di una doppia indagine: quella ufficiale dell’ispettore Munro e quella ‘alternativa’ di Jole e Mariano, due “detective improvvisati” che si ritrovano subito invischiati in un affare molto più impegnativo e compromettente del previsto (“Mariano aveva un’innata predisposizione a cacciarsi in situazioni pericolose per poi sottovalutarne i rischi”). 

L’intuito e la curiosità di Mariano, che riesce a trascinare con sé nell’avventura la più cauta Jole, prendono il sopravvento sulla pigrizia un po’ indolente di Munro, il quale, almeno all’inizio, non si mostra particolarmente interessato alle reali cause degli omicidi e preferirebbe accontentarsi di facili soluzioni, ma finisce anche lui per arrendersi di fronte alla testardaggine dei due ‘colleghi’ inquirenti. 

Sparizioni, rapimenti e inseguimenti si susseguono con un ritmo assai rapido, sostenuto da una forte carica ironica, che imprime al racconto una decisa scorrevolezza. Non mancano momenti di maggiore serietà, ma la cifra stilistica prevalente è improntata alla leggerezza dei toni e dei modi.

Tra una battuta e una deduzione, il messaggio, legato sia all’indagine, sia alla vicenda personale di Mariano, arriva forte e chiaro: all’interno di una società nella quale, in qualsiasi forma si manifesti, la diversità fa ancora paura e si preferisce non accettare né comprendere, ma anzi combattere e respingere ‘l’alieno’ in quanto tale, anche un giallo frizzante come questo può contribuire a sradicare tradizioni claustrofobiche e pregiudizi vecchi come il mondo.  

Alieni agli altri, alieni a noi stessi. Alienati dalla miseria dell’ignoranza”

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Giuseppe Sorgi


autore, regista e attore teatrale, è nato a Palermo e vive a Roma. Ha scritto anche per la tv. Nel 2016 per Salani ha pubblicato Io Vergine, tu Pesci?, da cui è tratto l’omonimo spettacolo che con grande successo è tuttora in tour. Questo è il suo primo romanzo.

A cura di Elide Stagnetti 

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