La controra del Barolo




Orso Tosco


Editore: Rizzoli

Genere: Noir

Pagine: 256

Anno edizione: 2025


Sinossi. “Un morto, commissario. Si sono rubati un morto.” Non c’è pace per Gualtiero Bova, che tutti chiamano il Pinguino e, come ogni pinguino che si rispetti, prova a godersi in tranquillità salvifiche nuotate solitarie nei fiumi del basso Piemonte, dopo che un trasferimento l’ha privato del suo mar Ligure. Una telefonata, il furto di un cadavere da un cimitero annunciato da un prete, ed ecco che quell’autunno che ha fretta di farsi inverno precipita in un abisso di orrore. E la Provincia Granda, profonda, in apparenza immobile, diventa il palcoscenico irreale in cui si muovono apostoli di antichi rituali, improbabili cacciatori di demoni, torturatori sui generis, killer implacabili… Il Pinguino, insieme alla fedele bassotta Gilda e a una stramba squadra di poliziotti, si ritrova per le mani un caso intricato che lo porterà a scontrarsi con una rete di pericolosi criminali, entrando in contatto con le parti più oscure e meschine dell’animo umano. Torna l’indimenticabile commissario creato dall’autore rivelazione della crime fiction italiana, con la sua umanità ruvida, il suo sarcasmo, la sua goffaggine, i silenzi impenetrabili, l’amore per il bere e il mangiare. Torna con un’altra storia che è una nuova partita a scacchi con il destino, dove il sangue, che è sacro ed è vita, diventa pasto per acquietare lo spirito del male.

 Recensione di

Bruno Vigliarolo


Vincitore del Premio Giorgio Scerbanenco con L’ultimo pinguino delle Langhe, Orso Tosco torna in libreria con un secondo capitolo dedicato al commissario ligure Gualtiero Bova: La controra del Barolo.

Grazie a un agile raccordo narrativo, l’autore ci presenta subito il background del “Pinguino” e quello del suo estroso team investigativo. Scopriamo un poliziotto dal passato doloroso, amante della buona tavola e delle nuotate invernali: un poeta malinconico, consumatore occasionale di LSD, sempre accompagnato da una fedele bassotta e dal vicecommissario Raviola (la cui passione per le donne è pari solo a quella per i Bon Jovi).

Il furto di un cadavere dal vecchio cimitero di Perletto innesca un’indagine atipica: un rebus dalle sfumature sinistre, che Tosco declina attraverso tre ingredienti ben amalgamati. Su tutti spicca la pregevole connotazione territoriale del romanzo, che esplora gli inconfondibili paesaggi nebbiosi delle Langhe, e arriva a spingersi fino alla Costa Azzurra, in un susseguirsi di fotogrammi dal nitore sinestetico.

Vi è, quindi, un registro narrativo dal forte accento ironico: un’alchimia di sarcasmo, surrealismo e brillantezza che regala dialoghi vivaci e personaggi picareschi. Situazioni al limite dell’assurdo che, tuttavia, oltre a risultare funzionali all’andamento della trama, non incrinano mai il patto di fiducia con il lettore.

A ciò si aggiunge il terzo, importante elemento del racconto: lo sfondo esoterico in cui si dipana l’intera vicenda. Un affresco  inquietante, da cui emerge la storia di un’oscura confraternita senza nome. Un’eteria di uomini potenti, che tesse le sue trame fra austeri castelli e conventi di clausura; divisa, al suo interno, in fazioni “progressiste” e frange che vorrebbero rievocare pratiche sanguinarie, rituali ancestrali.  

Non è mai facile unire temi e toni così eterogenei, ma La controra del Barolo riesce a farlo con grande nonchalance. Il risultato è un testo equilibrato in cui i ritmi del giallo si fondono alle atmosfere noir e alla verve propria dei romanzi umoristici.

La scrittura è altrettanto poliedrica. La scorrevolezza dei periodi coesiste con un lessico ricco, e la voce narrante non rinuncia a far sentire tutte le nuances della sua (discreta) presenza. Vivide – a tratti liriche – le descrizioni di tanti luoghi incastonati fra basso Piemonte e Liguria.

In conclusione, La controra del Barolo è senza dubbio un crossover ben riuscito, che lascia la porta aperta a un terzo capitolo della saga. Una lettura consigliata a tutti gli amanti delle contaminazioni di stampo crime.

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Orso Tosco


è scrittore, poeta e sceneggiatore. Per minimum fax ha pubblicato il romanzo Aspettando i Naufraghi (2018) e, insieme a Cosimo Argentina, Dall’inferno. Due reportage letterari (2021). Per Interno Poesia è uscita la sua raccolta Figure amate (2019). Per Rizzoli ha dato vita a una serie gialla, Le indagini del commissario Bova.