Il mistero del dragone cinese




Franco Matteucci


Editore: New Compton Editori

Genere: Giallo

Pagine: 136

Anno edizione: 2025


Sinossi. La giovane Sun Yafang sembra uscita da un film con Humphrey Bogart: bella e affascinante, con il suo misterioso beauty case da cui non si separa mai, potrebbe essere una spia internazionale. Ma perché ha scelto di avventurarsi, insieme al suo connazionale Wang Yimou, tra i boschi di Valdiluce? Quali segreti potrebbe mai trarre da un castagneto secolare? Kristal Beretta, l’assistente dell’ispettore Marzio Santoni, per la prima volta da quando ha preso servizio ha chiesto alcuni giorni di ferie. Tuttavia, quella che doveva essere una tranquilla vacanza in mezzo alla natura si trasforma in un’incredibile avventura: poco avvezzo com’è alla vita tra i boschi e senza telefono né altri comfort, il povero Kristal si ritroverà non solo a gestire una carbonaia, ma anche alle prese con un duplice omicidio e, soprattutto, a lottare per la sua sopravvivenza. Nel frattempo, una sequenza di morti inspiegabili sconvolge la quiete della comunità montana di Valdiluce. In apparenza non c’è un movente a collegarle tra loro, se non un criptico messaggio consegnato alla locale stazione di Polizia tramite un misterioso drone. L’ispettore Santoni, detto Lupo Bianco, si troverà ancora una volta a prendere in mano le redini delle indagini, alla ricerca di un movente che giustifichi la sequela di cadaveri e in un labirinto pieno di trappole, per risolvere il complicato caso del dragone cinese.

 Recensione

di

Alessio Balzaretti


Siamo al nono romanzo con protagonista l’ispettore Santoni, detto Lupo bianco, che nella comunità montana di Valdiluce stavolta si trova ad affrontare un caso, potremmo dire, internazionale.

La comunità cinese che, come quasi ovunque, ha messo radici anche in una piccola valle del nostro Belpaese, crea un certo scompiglio, non solo per il micro tessuto sociale impenetrabile che si è auto-costruita, ma anche per gli affari commerciali che interferiscono con la natura circostante in Valdiluce.

Apparentemente, gli asiatici che interagiscono con la comunità locale, sembrano persone per bene, molto riservate, ma al tempo stesso impegnate in attività poco chiare, soprattutto per gli abitanti della zona che sono per natura sospettosi.

Una coppia di avventurieri si fa condurre nel bel mezzo di un castagneto per degli studi naturalistici e contemporaneamente, qualcuno recapita a Santoni un messaggio anonimo in cui segnala i due soggetti come pericolosi.

Mentre l’ispettore cerca di capire la matrice di questo messaggio, prova a mettersi in contatto con una collega che opera nell’ambito forestale ma che stranamente risulta irreperibile da giorni.

Nel mezzo di questo triplice enigma, ad ogni pezzo del puzzle che Santoni riesce a sistemare, spuntano indizi su tutte le persone che hanno interagito con i sospettati e con le vittime, alcune delle quali, anche solo per timore di essere coinvolte, inquinano l’indagine in maniera decisiva.

Franco Matteucci ha creato un personaggio ed un habitat solidi e ben definiti.

Lupo bianco è diventato, romanzo dopo romanzo, un compagno di viaggio a cui il lettore si affeziona, non solo per le intuizioni e per il modus operandi nel risolvere anche i casi più difficili, ma per la pacata riservatezza messa a dura prova dai compaesani a cui piace l’idea di stuzzicare anche i caratteri più introversi.

Bello anche il rapporto di Santoni con la natura, compagna imprescindibile delle sue scorribande su e giù per le montagne di Valdiluce.

Il linguaggio dell’autore è piuttosto essenziale ma ben ricercato, lasciando libera l’immaginazione del lettore ma definendo tracce ben precise su cosa e come visualizzare il mondo di Lupo bianco.

La trama parte in maniera abbastanza semplice per poi complicarsi parecchio, soprattutto per la difficoltà, a mio parere, di legare le due o tre piste principali dell’indagine tra loro.

L’impressione è stata quella di una matassa troppo ingarbugliata per poterne venire fuori bene in un romanzo breve come questo. Perciò, la seconda parte del libro, anziché proseguire con un naturale svolgimento, è diventata un elenco di spiegazioni per legare i personaggi tra loro e per identificare un colpevole.

In sintesi, seppur su un telaio solido e ben disegnato, ho percepito una certa forzatura nella costruzione e soprattutto nella chiusura di questo romanzo.

Impossibile per il lettore provare a scoprire il colpevole senza le spiegazioni finali dell’autore e questo non è sempre un indice positivo.

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Franco Matteucci


Autore e regista televisivo, sciatore provetto e pilota di droni, vive e lavora a Roma. Ha scritto, tra gli altri, i romanzi Il visionario (finalista al premio Strega, premio Cesare Pavese e premio Scanno), Festa al blu di Prussia (premio Procida Isola di Arturo – Elsa Morante), Il profumo della neve (finalista al premio Strega). È autore della serie di gialli di grande successo che hanno per protagonista l’ispettore Marzio Santoni: Il suicidio perfettoLa mossa del cartomanteTre cadaveri sotto la neveLo strano caso dell’orso ucciso nel boscoDelitto con ingannoGiallo di mezzanotteIl mistero del cadavere sul trenoUn caso troppo complicato per l’ispettore Santoni e Il mistero del dragone cinese. I suoi libri sono stati tradotti in diversi Paesi, tra cui Stati Uniti, Inghilterra, Russia, Canada e Australia e si sta lavorando al progetto di una serie TV.