Il confine della vergogna




Michèle Pedinielli

Valerio Varesi


Traduttore: Barbara Monteverdi ( parte francese )

Editore: Edizioni Le Assassine

Genere: Thriller

Pagine: 134

Anno edizione: 2025


Sinossi. Leonardo Morandi, un contrabbandiere franco-italiano, viene trovato morto in montagna. Il suo viso sfigurato rende inizialmente difficile il riconoscimento: unica traccia lo scontrino di un negozio di Bardonecchia per l’acquisto di un piumino piuttosto costoso, speciale per il freddo intenso. A scoprire il suo corpo è un escursionista francese, Jean Pelissier. Nel frattempo, un giovane burkinabé, che stranamente sta cercando di tornare in Italia quando ormai aveva superato l’agognato confine, viene ritrovato mezzo assiderato in alta quota. Spiegherà che il suo gruppo è stato braccato e catturato dalle forze dell’ordine francesi che lo aspettavano, probabilmente a seguito di una soffiata. L’indagine condotta da un ispettore di polizia di Lione mette in luce un traffico di sigarette su larga scala proveniente dall’Albania, ma non solo: in parallelo ha luogo un vero e proprio traffico di esseri umani. Trovare i collegamenti e la soluzione su quanto succede alla frontiera alpina tra Italia e Francia non è un compito semplice, per cui sarà necessaria la collaborazione delle forze dell’ordine di entrambi i Paesi, anche se non mancheranno sorprese su entrambi i versanti.

 Recensione

di

Giusy Ranzini


Il confine della vergogna è un affresco potente e suggestivo del nostro tempo, un’indagine non solo su un omicidio, ma anche sulle contraddizioni più profonde dell’Europa contemporanea, in bilico tra accoglienza e respingimento, legalità e convenienza, umanità e cinismo. 

Questo romanzo rappresenta un esperimento letterario riuscito e coraggioso, nato dalla collaborazione tra due autori di spicco del noir europeo: la francese Michèle Pedinielli e l’italiano Valerio Varesi.

È affascinante osservare come Pedinielli e Varesi riescano a gestire con coerenza e credibilità una trama complessa, nella quale ogni dettaglio, anche apparentemente marginale, si rivelerà essenziale per la comprensione finale dell’intreccio.

La storia si apre con il ritrovamento del cadavere sfigurato di Leonardo Morandi, un contrabbandiere franco-italiano, tra i monti innevati al confine tra Italia e Francia.

L’unico indizio è uno scontrino per l’acquisto di un piumino costoso a Bardonecchia: un oggetto piccolo, ma significativo, che apre una fessura su un mondo molto più vasto e oscuro. Poco dopo, un giovane migrante burkinabé viene trovato mezzo assiderato in quota, mentre cercava, stranamente,  di tornare indietro verso l’Italia, dopo aver già superato il confine.

Da questi due eventi apparentemente scollegati, parte un’indagine che porta alla luce due filoni di traffico criminale paralleli: uno di sigarette, con base in Albania, e uno ben più inquietante, di esseri umani.

Il confine alpino diventa così non solo lo spazio fisico della vicenda, ma anche il simbolo di una frattura morale e politica. È un luogo che separa e unisce, dove le differenze culturali e le tensioni geopolitiche si incontrano e si scontrano. Pedinielli e Varesi mostrano grande sensibilità nel delineare le dinamiche tra i due lati della frontiera: non c’è retorica né semplificazione, ma un’attenta costruzione di personaggi, situazioni e atmosfere che restituiscono tutta la complessità del contesto.

L’ispettore francese incaricato delle indagini, lucido, disilluso ma determinato, rappresenta una figura quasi archetipica del noir, mentre la controparte italiana, con un approccio più istintivo e umano, crea un equilibrio narrativo interessante e dinamico.

Anche i personaggi minori a lasciare il segno: dai migranti in fuga alla ricerca di un futuro migliore, ai piccoli trafficanti che si muovono sul crinale della legalità, tutti contribuiscono a creare un coro narrativo vivo e vibrante.

Dal punto di vista stilistico, la scrittura è incisiva, asciutta ma densa di significato. I paesaggi montani, descritti con cura quasi cinematografica, contribuiscono a creare un’atmosfera tesa e carica di presagi. Le scene d’azione si alternano con momenti più riflessivi, in cui emerge chiaramente l’intento degli autori: non solo raccontare una storia, ma sollevare interrogativi etici e politici.

Il confine della vergogna si inserisce perfettamente in un filone di noir europeo che esplora i drammi e i paradossi delle frontiere contemporanee.

Rispetto ad altri romanzi simili per le tematiche trattate, si distingue per la collaborazione letteraria transnazionale e per l’equilibrio tra indagine poliziesca e denuncia sociale.

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Michèle Pedinielli, Valerio Varesi


Michèle Pedinielli, nata a Nizza da un mix di sangue corso e italiano, è stata giornalista per circa quindici anni. Oggi collabora al sito retronews.fr, libri di storia, della BNF e al podcast “Séries noires à la Une”. Il suo primo romanzo, Boccanera, è stato premiato con il Lion Noir 2019 al Festival del Libro Poliziesco di Neuilly-Plaisance. Nel maggio 2019 ha pubblicato Après les chiens, un nuovo caso condotto da Ghjulia Boccanera. Seguono La patience de l’immortelle (Premio speciale della giuria dell’Évêché nel 2022), Sans collier (2023) e Un seul œil (2025).

Valerio Varesi. Nato a Torino da genitori parmensi e successivamente cresciuto nella città emiliana, dopo la laurea in Filosofia all’Università di Bologna, si occupa di giornalismo come corrispondente di vari quotidiani; attualmente lavora nella redazione bolognese di Repubblica. È autore di sedici romanzi noir con protagonista il commissario Soneri, ai quali verrà ispirata la serie di sceneggiati televisivi Nebbie e delitti, in cui il personaggio del commissario buongustaio è stato interpretato dall’attore Luca Barbareschi, andata in onda su Raidue.