Recensione di Fiorella Carta
Autore: Gilly Macmillan
Editore: Newton Compton
Pagine: 416
Genere: Thriller
Anno pubblicazione: 2017
È vero, ha commesso una leggerezza: ha perso per un attimo di vista Ben e lui è sparito e ora tutto il Paese pensa che lei sia una madre sprovveduta e vada condannata.
Ma cosa è successo veramente in quel tragico pomeriggio?
Stretta fra il dramma di aver perso il figlio, le sempre più serrate indagini della polizia e la pubblica gogna dei media, Rachel deve affrontare un’altra agghiacciante realtà: tutto quello che sa di sé e dei suoi cari si rivela una gigantesca bugia.
E non c’è più nessuno, nemmeno nella sua famiglia, di cui la donna possa fidarsi.
Il tempo stringe e forse il piccolo Ben potrebbe essere ancora salvato, ma l’opinione pubblica ha già deciso.
E tu, da che parte starai?Un tuffo nell’ansia, non vedo definizione migliore per questo thriller ben congeniato!
Vi confesso che le prime pagine mi hanno angosciata così tanto da volerlo mollare.Poi mi son detta che un buon libro deve essere capace di suscitare emozione, qualunque essa sia e ho deciso di tuffarmi in questo incubo insieme a una madre, Rachel, tacciata per degenere ma semplicemente umana in tutti i suoi errori e le sue preoccupazioni.Volevo correre, volevo che le parole scorressero in fretta perché non sopportavo l’ incertezza.
Forse, da madre, ho vissuto questa storia con un’ empatia particolare, ma è vero anche che la scrittrice, al suo esordio, ha mostrato un talento unico, una magia nello scrivere capace di creare suspence come pochi nuovi talenti riescono a fare ultimamente.Come in molti altri romanzi, anche in 9 giorni, viene sottolineato il ruolo non poco importante dei media nei casi di sparizioni di minorenni; creano lo scoop, intralciano le indagini, costruiscono ad hoc un’ immagine a loro piacimento di vittime sospettabili che travestono da carnefici.La sensibilità viene a mancare per dar spazio allo show, a una verità forzata, che sia fondata o meno.
Il lettor invece brama conoscerla, vuole e spera in un finale che gli faccia tirare un sospiro di sollievo.
Rachel non solo dovrà lottare contro il tempo, ma dovrà affrontare verità nascoste della sua famiglia e niente sarà più come prima.
E non c’è più nessuno, nemmeno nella sua famiglia, di cui la donna possa fidarsi.
Il tempo stringe e forse il piccolo Ben potrebbe essere ancora salvato, ma l’opinione pubblica ha già deciso.
E tu, da che parte starai?Un tuffo nell’ansia, non vedo definizione migliore per questo thriller ben congeniato!
Vi confesso che le prime pagine mi hanno angosciata così tanto da volerlo mollare.Poi mi son detta che un buon libro deve essere capace di suscitare emozione, qualunque essa sia e ho deciso di tuffarmi in questo incubo insieme a una madre, Rachel, tacciata per degenere ma semplicemente umana in tutti i suoi errori e le sue preoccupazioni.Volevo correre, volevo che le parole scorressero in fretta perché non sopportavo l’ incertezza.
Forse, da madre, ho vissuto questa storia con un’ empatia particolare, ma è vero anche che la scrittrice, al suo esordio, ha mostrato un talento unico, una magia nello scrivere capace di creare suspence come pochi nuovi talenti riescono a fare ultimamente.Come in molti altri romanzi, anche in 9 giorni, viene sottolineato il ruolo non poco importante dei media nei casi di sparizioni di minorenni; creano lo scoop, intralciano le indagini, costruiscono ad hoc un’ immagine a loro piacimento di vittime sospettabili che travestono da carnefici.La sensibilità viene a mancare per dar spazio allo show, a una verità forzata, che sia fondata o meno.
Il lettor invece brama conoscerla, vuole e spera in un finale che gli faccia tirare un sospiro di sollievo.
Rachel non solo dovrà lottare contro il tempo, ma dovrà affrontare verità nascoste della sua famiglia e niente sarà più come prima.
Gilly Macmillan
È cresciuta a Swindon, ha vissuto l’adolescenza nel Nord della California. Ha studiato Storia dell’arte alla Bristol University e poi al Courtauld Institute of Art di Londra.
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