Lissy




Recensione di Sabrina De Bastiani


Autore: Luca D’Andrea

Editore: Einaudi

Collana: Einaudi. Stile libero big

Pagine: 432

Genere: Giallo

Anno di pubblicazione: 2017

Inverno 1974. Marlene ha sposato Herr Wegener, l’uomo piú temuto del Sud Tirolo, per sottrarsi a una vita di miseria. Ora, però, qualcosa è cambiato. Sa che il marito non le perdonerà mai il tradimento, ma decide lo stesso di scappare da lui, dopo averlo derubato di un tesoro il cui valore va ben oltre quello del denaro. Uscita di strada con la macchina, la giovane viene salvata e curata da Simon Keller, un Bau’r, un contadino di montagna che abita in un maso sperduto. Intanto Herr Wegener ha scatenato la caccia, spinto dalla rabbia e dalla difficoltà in cui il gesto della moglie lo ha posto nei confronti del Consorzio, una potente organizzazione criminale. Sulle tracce di Marlene è stato messo l’Uomo di Fiducia, un personaggio gelido e letale che non si fermerà finché non avrà portato a termine il proprio compito. Presto la donna dovrà capire quale sia per lei la minaccia maggiore. Se il marito, il killer, lo stesso Simon Keller. Oppure Lissy.

RECENSIONE

Un maso era composto da un fienile, una fontana per l’acqua, graticci per il pane nero, la stanza per affumicare lo speck, un bagno esterno, una stalla per gli animali, l’interrato per conservare il vino e l’olio e la Stube, la stanza più importante. (…) Visto uno, visti tutti. O quasi.

Il maso, tipica abitazione rurale del Trentino-Alto Adige, oltre che l’ambientazione principale del romanzo di Luca D’Andrea, è la perfetta metafora del senso più fondante di questo libro.

Nei luoghi a noi familiari siamo in grado di muoverci al buio. Alla cieca.

Sappiamo la disposizione di mobili e oggetti, conosciamo la logistica degli spazi.

Anche nei masi, la cui pianta è la medesima per tutti, dovremmo saperci muovere ad occhi chiusi, persino nel salire o scendere gradini, in quanto il loro numero dovrebbe essere sempre lo stesso.

In Lissy ciò non accade.

Non si realizza il visto uno, visti tutti. Bensì è in quell’ o quasi che sta la cifra disturbante e inquietante che trasborda da ogni pagina e che è propria di ogni personaggio, umano e animale, degli ambienti, delle motivazioni, delle azioni.

Nulla, ma davvero nulla, è come appare.

E se d’altro canto niente viene davvero stravolto, è proprio nella zona grigia di quel quasi che si generano un’inquietudine e una tensione tali che a stento ci abbandonano al termine della lettura.

Bravissimo l’Autore a cavalcare questo tono di grigio senza cadute o sbandamenti, mantenendo costante e serpeggiante il dubbio. Su tutto, su tutti.

Bravissimo anche nel dominare la materia attingendo all’horror, al gotico e al noir, e dando vita a un romanzo che scuote e disturba, ma più di tutto avvince, e dunque, in questo senso, vince.

Assioma di base: le figure forti in Lissy sono figure maschili.

Herr Wegener, il marito dominante e colluso dal quale Marlene fugge derubandolo per salvarsi, L’uomo di Fiducia, un sicario infallibile che viene messo alle calcagna di Marlene per ritrovarla e ucciderla, e, infine, Simon Keller, il Bau’r (contadino, cacciatore, boscaiolo e..) proprietario del Maso che salva (?) Marlene dandole rifugio.

Ma è proprio cosi, o quasi?

.Marlene, Marlene, Marlene… sempre lei, tutto le ruota intorno. MA Marlene è una donna debole, ferita, spaventata (?).

E poi abbiamo Lissy. Chi e cosa sia Lissy, lo lascio scoprire a voi leggendo il romanzo. MA una cosa è certa… è femmina.

Le vite e le azioni di questi personaggi in apparenza così distanti gli uni dagli altri, finiranno per intersecarsi le une nelle altre in modi imprevedibili, creando un effetto domino di eventi sanguinosi in un crescendo di violenza e disperazione.

In questo campo di battaglia pochi rimarranno in piedi, solo uno, forse, vincerà.

Nessuno resterà uguale, niente sarà più come prima.

Perché farsi disturbare il sonno da questo romanzo di Luca D’Andrea?

Beh, per molti motivi.

Vale la pena farlo anche solo per rendersi conto di quanta differenza possa fare un quasi, e per imparare a distinguere i lupi dalle pecore.

Luca d’Andrea


Luca D’Andrea è nato a Bolzano, dove lavora come insegnate precario d’italiano nella scuola media. Per Einaudi ha pubblicato nel 2016 La sostanza del male, il suo primo thriller, che diventerà una serie Tv internazionale, e nel 2017 Lissy.

 

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