(recensione di Kate Ducci)
Editore: Newton Compton Editori
Pagine: 334
Genere: thriller
Anno pubblicazione: 2015
Hannah è una ragazza inglese che vive a New York, con un ottimo lavoro in ambito pubblicitario e una vita da single che non le dispiace. Fino a che non incontra Mark, inglese come lei, attraente, ricco, di successo e fin da subito innamorato.
I due si sposano nell’arco di pochi mesi, Hannah lascia il lavoro per tornare in Inghilterra con suo marito, nella meravigliosa casa che lui ha acquistato per loro e il matrimonio sembra la favola che Hannah aveva sempre sognato, con un uomo che la ricopre di regali e attenzioni. Un giorno, però, Mark parte per l’ennesimo viaggio di lavoro e non torna nella data prevista, senza darne comunicazione.
Hannah lo cerca per giorni: non è nell’albergo di sempre, non risponde al cellulare che risulta staccato, i suoi collaboratori non hanno avuto contatti con lui nelle ultime quarantotto ore e lo credono altrove, non a New York come aveva detto a sua moglie. Quando si è davvero convinta del peggio, Mark la contatta dicendo di essere stato derubato e aver perso tutti i numeri telefonici e che gli affari lo stanno costringendo a trattenersi negli Stati Uniti qualche altro giorno. Nonostante Hannah si senta rassicurata dall’aver sentito il marito, qualcosa le dice che Mark non le stia raccontando tutta la verità.
Non si trovava nell’albergo dove sosteneva di essere anche in quel momento e i suoi collaboratori lo credevano a Roma insieme a lei, per una vacanza romantica, tutte cose che Hannah aveva accidentalmente scoperto mentre procedeva per tentativi contattando chiunque potesse aiutarla. Così, comincia a scavare nella vita e nel passato del marito, per scoprire che Mark le nasconde segreti, ha svuotato i loro conti correnti, ha contatti con persone di cui Hannah ignorava l’esistenza.
In preda ai sensi di colpa, ma decisa a capire quale sia la verità, Hannah comincia a scavare nella vita del marito, spinta da una domanda ricorrente: chi è davvero l’uomo che ha sposato?
E cosa le nasconde?
Un buon thriller, soprattutto nella prima parte, in cui l’autrice è abilissima nel tenere incollato il lettore alle pagine, nel caricarlo dell’angoscia di Hannah e della curiosità di sapere chi sia davvero quell’uomo che sembrava perfetto, un principe azzurro moderno.
La Whitehouse è altrettanto brava nel rendere partecipi dei sensi di colpa che affliggono la protagonista, che spesso si interroga sulla necessità di continuare a indagare o lasciar perdere, ha l’impressione di aver sbagliato a pensare male di un marito che pare possedere una giustificazione credibile per ogni bugia che lei riesce a smascherare e che, via via, trova il coraggio di confessargli.
Tutto va avanti fino a un crescendo finale, in cui la verità viene finalmente a galla e Hannah non può più evitare di mettere in discussione l’uomo che ama e il loro matrimonio.
Il finale è piuttosto prevedibile e il lettore, pur non potendo intuire per filo e per segno cosa sia davvero accaduto, nei capitoli precedenti può riconoscere facilmente dove stiano i buoni e i cattivi, chi sia il bugiardo e chi stia raccontando la verità, trovando conferma a molti dei dubbi che sono sorti durante la lettura.
Questo elemento, a mio avviso, costituisce l’unica pecca del libro, che non ha grosse rivelazioni da fare nelle ultime pagine e concentra la maggiore tensione nella prima metà. Resta comunque una lettura piacevole, nata da un’ottima idea e sviluppata perfettamente per gran parte del romanzo, in cui si arriva più volte a mettere in discussione convinzioni che ci eravamo fatti.
L’AUTRICE – Lucie Whitehouse
È nata nel 1975 e cresciuta nel Warwickshire, in Inghilterra. Ha compiuto studi classici alla Oxford University e ha cominciato a lavorare nell’editoria, dedicando ogni singolo momento libero alla scrittura. Attualmente vive a Brooklyn, New York, con il marito. Collabora con importanti testate, tra cui «Times», «Sunday Times», «Independent» ed «Elle». Dimmi il tuo segreto è il suo terzo romanzo.
Kate Radix è autrice dei thriller “Le conseguenze” “Le apparenze” e “Le identità” e dell’antologia “La verità è una bugia”, una raccolta di quattro racconti di generi che spaziano dal thriller al fantastico.