Recensione di Katia Montanari
Autore: Jane Shemilt
Traduzione: Lucilla Rodinò
Editore: Newton Compton Editori
Genere: Thriller
Pagine: 266
Anno di pubblicazione: 2018
Sinossi. Per Beth incontrare Albie, chirurgo dalla carriera in ascesa, ha significato ricominciare da zero e lasciarsi il passato alle spalle. Adesso Beth sembra avere tutto ciò che desiderava: un marito nuovo di zecca, una vita da inventarsi da capo e un futuro luminoso davanti a sé. Per conto suo, anche Albie pare attraversare un buon momento: il suo mentore, Ted, l’uomo che con autorevolezza e fascino magnetico tiene le fila dell’intero ospedale, gli ha fatto capire che intende fare di lui il suo “erede”. Ma quello che non sa, o che la sua ambizione sfrenata gli impedisce di vedere, è che qualcosa si sta già incrinando nella sua vita perfetta. E in lontananza si scorgono i lampi che annunciano l’arrivo di una tempesta di dimensioni catastrofiche…
Recensione
Jane Shemilt ha la grande capacità di creare nei suoi romanzi una forte suspense e di riuscire a mantenerla fino alla fine. Anche stavolta è riuscita nell’impresa! “Una casa troppo tranquilla” si può definire un thriller psicologico con forti riferimenti a tematiche sociali. I protagonisti si muovono all’interno dell’ambiente ospedaliero che la scrittrice conosce molto bene.
Il racconto delle dinamiche del National Hospital di Queen Square e del laboratorio, presso l’Istituto di Neurologia, suscitano questo interrogativo: “La sperimentazione animale è eticamente giustificata se può portare alla cura di malattie gravi come i tumori infantili?” I giochi di potere e di nepotismo all’interno dell’ospedale, poi, sono davvero avvilenti, anche se i peccati che risultano più devastanti sono decisamente la vendetta e soprattutto l’ambizione.
Non ci sono eroi in questa storia e non ci sono santi se non i bambini, vittime innocenti di orribili malattie e di adulti che apparentemente li mettono al primo posto ma poi voltano loro le spalle, “distratti” dal raggiungimento dei propri obiettivi. Tutti i personaggi sembrano indossare una maschera e possedere grandi valori che vengono, però, messi da parte ogni volta che trovano un ostacolo alla realizzazione dei loro desideri.
Nei primi capitoli del romanzo il numero di fatti e personaggi presentati può risultare un po’ spiazzante ma, proseguendo nella lettura, la scrittrice riprende magistralmente ogni elemento, sviscerandolo e tessendo così, un po’ alla volta, una trama avvincente e ben articolata.
Anche quando nella storia le cose sembrano andare per il meglio, una parola o un’allusione mantiene viva una vena di tensione sotterranea che aumenta sempre di più, tanto da risultare talvolta perfino soffocante, e che arriva a esplodere in un finale forse per alcuni discutibile ma sicuramente dal grande impatto emotivo.
Jane Shemilt
Jane Shemilt è un medico di professione. Ha conseguito una laurea in Scrittura creativa alla Bristol University e una specializzazione all’ università di Bath. Il suo romanzo d’esordio, “Una famiglia quasi perfetta”, è diventato un bestseller internazionale e le ha dato un’immediata notorietà. Successivamente sempre la Newton Compton Editori ha pubblicato anche “Un delitto quasi perfetto” e ora “Una casa troppo tranquilla”. Vive a Bristol con il marito, professore di neurochirurgia e i loro cinque figli.
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