Recensione di Costantino Giordano
Autore: Sophie Hannah
Traduzione: M. Faimali
Editore: Mondadori
Genere: Giallo
Pagine: 295
Anno di pubblicazione: 2018
Sinossi. Un giorno, rientrato a casa dopo pranzo, Hercule Poirot trova una donna visibilmente arrabbiata che lo aspetta davanti alla porta. Si chiama Sylvia Rule e vuole sapere perché Poirot le ha mandato una lettera accusandola dell’omicidio di Barnabas Pandy, un uomo di cui lei non ha mai sentito parlare né tantomeno ha mai incontrato. Poirot cade dalle nuvole: non ha nessuna idea di chi possa essere Barnabas Pandy e sa benissimo di non aver mandato la lettera a cui Sylvia fa riferimento. Ma non riuscendo a convincerla del contrario, lei se ne va infuriata. Immaginate poi la sorpresa quando, ancora turbato, Poirot entra in casa e trova un altro sconosciuto, un certo John McCrodden, che sostiene di aver ricevuto la stessa lettera con la stessa accusa nei suoi confronti. Chi è l’autore di queste missive? Ma soprattutto: chi è Barnabas Pandy? Ed è vivo o morto?
Recensione. Il più famoso e amato Detective della letteratura, Hercule Poirot, torna con una nuova ed entusiasmante avventura piena di mistero, segreti all’apparenza impossibili da svelare e situazioni al limite della logica.
Per gli amanti del genere è un lieto ritorno ed è sempre più apprezzata la somiglianza che, attraverso il suo stile semplice e diretto, la Hannah riesce ad avere con Agatha Christie, donando però ai suoi romanzi nuove peculiarità che li rendono piacevolmente simili ma non uguali a quelli della Christie.
Le differenze più evidenti si hanno soprattutto nella descrizione delle scene infatti, generalmente, i romanzi della Christie, sono ambientati in un unico luogo dove Poirot ripercorre a ritroso gli alibi dei sospettati e le situazioni che li hanno coinvolti direttamente o indirettamente, creando una situazione di staticità scenica evidente ma che non da fastidio al lettore anzi, è proprio una delle peculiarità più apprezzate nei romanzi di Christie.
Nel romanzo di Hannah invece, la scena diventa più dinamica, le situazioni descritte e gli ambienti dove si svolge la storia sono molteplici e solo alla fine del libro, ovvero nell’atto finale della storia, la scena si concentra in un unico luogo, donando nuovamente al romanzo quel tratto tipico e tanto amato dai fans di Hercule Poirot, dove tutti i sospettati sono in un’unica stanza pronti ad ascoltare le verità che il famoso Detective porterà alla luce.
“Il Mistero dei tre quarti” è il tipico giallo alla Agatha Christie del quale non ci si potrà mai stancare. Le scene sono descritte magistralmente dall’autrice e i singoli personaggi vengono introdotti un po’ alla volta, riuscendo a creare un colpo di scena dopo l’altro in grado di donare nuova complessità ad una trama già di per sè meravigliosamente intricata.
Il ritmo narrativo non è frenetico, l’autrice sembra voler donare al lettore il tempo di porsi delle domande e cercare di dare anche delle risposte, in modo da poter capire quale possa essere l’elemento che può dare al caso una svolta; è proprio questa la magia di questo romanzo, il lettore si sente un po’ Hercule Poirot, ingaggia quasi una sfida con il protagonista, sperando di poter capire prima dello stesso chi possa essere l’assassino.
Solo alla fine del libro il lettore comprende che nessuno può essere Poirot, la sua perspicacia, il suo humor Belga, la sua precisione fa sì che questo personaggio resista all’usura del tempo anzi, come ogni buon vino, che con il passare del tempo migliora, si scoprono nuove sfumature, nuovi lati del suo carattere fino ad oggi sconosciuti; forse semplicemente perché Poirot ha acquisito nuova linfa vitale proprio grazie alla bravura dell’autrice Sophie Hannah.
Un Giallo che vi divertirà, sorprenderà ed entusiasmerà. Una volta letto “Il mistero dei tre quarti”se non si è mai letto nessun libro di Agatha Christie, vi verrà voglia di leggere tutta la catena dedicata alle meravigliose inchieste del Detective più preciso e ingegnoso della letteratura, il famoso e infallibile Hercule Poirot.
Sophie Hannah
Figlia di due scrittori, si è laureata all’università di Manchester e vive nello Yorkshire con il marito e i due figli. È poetessa e autrice di racconti che le hanno valso premi prestigiosi. I suoi romanzi, tradotti in 16 paesi, sono saliti al vertice delle classifiche a poche settimane dall’uscita. Con il romanzo The Carrier ha vinto il National Book Awards Crime Thriller of the Year. È Honorary Fellow del Lucy Cavendish College (Cambridge) ed è stata finalista al TS Eliot Prize. Con Garzanti ha pubblicato Non è mia figlia, Non ti credo, Non è lui, Non è un gioco, La culla buia, Non è come pensi, Non fidarti, Non l’ho mai detto e Non fare domande. Con il permesso degli eredi, nel 2014 pubblica con lo pseudonimo Agatha Christie® un nuovo episodio con protagonista Hercule Poirot, The Monogram Murders (Tre stanze per un delitto. Il ritorno di Poirot, Mondadori 2014), cui segue Closed Casket (La cassa aperta, Mondadori 2016).
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