Recensione di Laura Salvadori
Autore: Giacomo Ferraiuolo
Editore: Dark Zone
Genere: horror
Pagine: 173
Anno di pubblicazione: 2017
Sinossi. Un omicidio irrisolto, una donna rinchiusa in un ospedale psichiatrico. Nora, prigioniera della sua stessa mente cerca di essere libera da un passato macchiato di sangue che non riesce a dimenticare. Troverà nell’infermiere Christian un amico fedele a cui confidare l’orrore celato nel profondo. Un orrore che striscia ancora tra le ombre della casa di Nora. Un orrore che cerca di uscire da quelle mura. Nessuno è più al sicuro. Lei li aveva avvisati. Sarà compito di Christian scoprire cosa c’è di vero nelle farneticazioni della donna e cosa è invece frutto della follia. Cos’è successo veramente a Nora in quella casa? È possibile conoscere fino in fondo chi ci sta attorno? Una storia di pazzia e dolore, di morte e paura, e che porterà a una verità ancora più cupa e terribile.
Recensione
Nora” non è un romanzo per tutti.
Per quanto accattivante, deve essere letto con delle precauzioni, delle avvertenze.
Inadatto ai deboli di cuore, sconsigliato agli impressionabili, da evitare per i pavidi.
Ma come tutto ciò che ci è in qualche modo proibito o negato, incuriosisce e stringe in spire sempre più forti il lettore che vi si avvicina.
Nora è una donna bellissima, all’apparenza appagata dalla propria vita. E’ ammirata da chiunque la veda, una vera ammaliatrice, ha un marito amorevole e una figlia, Claudia.
Vive per apparire e per farsi ammirare, in un delirio di autocelebrazione che finirà per sconfinare nel vizio e nella depravazione più infima.
Nora infatti si circonderà di amanti, suscitando la folle gelosia del marito che diventerà il suo feroce aguzzino, trascinandola in una spirale di indicibili violenze. Nora, un tempo meravigliosa, si trasformerà nell’ombra di se stessa, in un ammasso di carne dolorante, senza cuore, senza speranza.
Inizierà per lei un incubo senza fine, in cui la realtà si farà sempre più nebulosa e distante. La sua mente inizierà a vacillare e un popolo di ombre silenziose e inquietanti oscurerà il suo raziocinio, irrimediabilmente.
Questa è la parabola discendente di Nora. Il lettore la incontra nell’attimo della sua massima follia, poco dopo che sua figlia Claudia ha esalato il suo ultimo respiro, dentro quella casa abitata dalle ombre. Nora appare fragile e confusa, un’ombra essa stessa, che ha cessato di lottare.
Si ritrova in un letto di ospedale, additata come assassina e pazza. Del resto da tempo tutti la considerano pazza; la evitano, la deridono. Nora suscita nel vicinato una curiosità morbosa mista a invidia per la sua bellezza, non ancora minata dalla pazzia.
Nora è, ancora, solamente carne da violare.
Solo Christian, un giovane infermiere, si avvicina a lei con il compito di farla parlare, di farsi raccontare la sua storia. Così, in quella stanza grigia e soffocante, Nora parla della sua vita e dei suoi fantasmi. Tutto appare reale: le ombre che la accarezzano e che la tormentano, l’isolamento, la follia, il terrore, il dolore e l’estasi.
Il romanzo è un racconto, crudo e violento, di una vita oltraggiata dalla violenza e dall’abuso.
E in quel mare sconfinato di violenza tutti i personaggi secondari sguazzano e lavano le loro coscienze. Le vicine invidiose e pettegole, gli infermieri che abusano di Nora mentre è legata e imbottita di farmaci, il suo medico, ambiguo e misterioso. E poi ci sono le ombre, che risucchiano la vita di Nora , che mangiano il suo cuore e si nutrono della sua paura. Le ombre abitano la casa diNora anche dopo che Nora è stata internata e in qualche modo la vendicano. Le ombre seminano panico e irrazionalità, instillando il dubbio.
Ciò che accade è inspiegabile, o forse ha una spiegazione. Nora è pazza, oppure non lo è affatto. Alla fine non sappiamo più cosa e a chi credere. Perché il confine tra la follia e la ragione è davvero labile.
“Nora”, dunque, è un romanzo sui demoni che abitano dentro di noi. In “Nora” siamo costretti ad affrontare le nostre paure più recondite e a assistere alle bassezze dell’animo umano, di cui tutti, più o meno consapevolmente siamo vittime. Come in una lugubre sfilata, i peccati del’uomo si mostrano al lettore; peccati che conosciamo bene, perchè ognuno di noi sa che l’animo umano è corruttibile, debole e malato.
“Nora” ci insegna a vedere anche le cose che i nostri occhi non riescono a vedere ma che il nostro cuore percepisce distintamente. Ciò che noi chiamiamo follia, forse è solo solitudine. Ciò che chiamiamo aberrazione forse è solo un tentativo di difesa. Chi ha ragione? Nora, la pazza? O Christian, che vorrebbe rileggere la vita di Nora attingendo alle risorse della ragione?
Alla fine, non è il dubbio che è capace di corrodere la mente umana?
Insomma, “Nora” è una rivelazione. Leggetelo a luce accesa, anche se Nora ha paura della luce.Leggetelo solo lontano dall’ipocrisia, assumendolo (se vi riesce) a piccole dosi. Ma tanto so che ne farete indigestione, come ho fatto io!
Ultima raccomandazione: la storia continua. Il medico di Nora ha qualcosa da nascondere, qualcosa che lo spaventa, da cui vuole fuggire. E anche le ombre non sono morte. Tutto è rimandato, dietro la porta della Stanza 218…
Giacomo Ferraiuolo
Giacomo Ferraiuolo è nato nel 1986, autore horror e membro della Horror Writer Association, ha pubblicato con la DarkZone Edizioni la raccolta di racconti “Non devi dormire”, “Nora” e l’ultimo uscito, “Stanza 218”.
Acquista su Amazon.it: