Savant




Recensione di Sara Ferri


Autore: Jøn Mirko

Editore: Lupi Editore

Genere: Thriller

Pagine: 600

Anno di pubblicazione: 2018

Sinossi. Hank Russel e Zach Schmulevitz, due detective della omicidi dirottati per opposti motivi alla Human law enforcement, l’unità della polizia di New York che si occupa di crimini contro gli animali, si imbattono in una indagine che cambierà per sempre il corso delle loro vite. Dall’orrore che si cela dietro la porta della suite 900 del Roosevelt Hotel, alle terre selvagge del Nord Dakota e fino in Texas, si ritroveranno faccia a faccia con un orrore primitivo e possente che pretende di essere ricomposto in un disegno al di là di ogni immaginazione.

Recensione


La stanza di un hotel di lusso, una porta chiusa… e un nugolo di mosche e altri insetti che, non appena la stanza verrà aperta, usciranno impazzite per aggredire chi ha osato varcare la soglia di quel luogo infernale. 

Questi sono i presupposti giusti per un giallo di tutto rispetto come Savant sa essere. Quando uno sciame impazzito di mosche aggredisce una sfortunata cameriera, il lettore comprende che dietro quella porta, c’è ben altro che un semplice covo di insetti. 

Nelle prime sessanta pagine scopriamo quello che, a mio parere, costituisce il vero e proprio primo omicidio del romanzo, nonché il progetto macabro del serial killer. Perché in questo libro i delitti si susseguiranno in un escalation terrificante che porterà il lettore lungo il Nord America, dal Nord Dakota al Texas. Non mi sento di “spoilerare” se rivelo ciò che i due protagonisti scoprono nella stanza 900 del Roosvelt Hotel.

Infatti questa è la parte iniziale del libro e il lettore viene subito trascinato nell’orrore della storia. In questa stanza, infatti, si cela il corpo di un animale, in evidente stato di decomposizione. Si tratta dal corpo di un cavallo, fatto a pezzi e ricomposto a formare una figura macabra.

Il tanfo che sin dal corridoio arriva al naso, dando il voltastomaco, insieme a quei fastidiosi insetti che sembrano essere impazziti per qualche diabolico banchetto, sono scene e sensazioni così vivide da togliere il fiato.  Ho calpestato anche io, insieme al Detective Hank Russel, il pavimento di quella stanza.

Sono stata avvolta dall’afrore di morte che vi aleggia all’interno, investita da uno sciame di insetti, assordata dal ronzio del loro movimento.  E anche io, come lui, ho sentito forte l’angoscia e il disagio lasciato dalle allucinazioni che prova.  Purtroppo il lettore che si ritroverà, come me, ad appassionarsi ai personaggi, riceverà subito una doccia gelata quando scoprirà che ad Hank mancano pochi mesi di vita.

Purtroppo anche i personaggi di fantasia, a cui i lettori si appassionano, si ammalano, dei mali più brutti. Infatti quando Hank scoprirà di avere un tumore cerebrale che non è operabile vivrà in maniera positiva il suo allontanamento dalla squadra in cui lavora. Questo cambiamento, che normalmente qualunque poliziotto avrebbe affrontato con rabbia, viene vissuto invece, dal nostro protagonista in maniera molto positiva.

Questa è la sua ultima occasione di dimostrare il suo valore. E quello che al detective sembrava un lavoro di “routine” in realtà si trasformerà nel peggior caso di omicidi che gli sia mai capitato.  Quello che i due detective dovranno affrontare li renderà più affini l’uno all’altro e quella che inizialmente nasce come una collaborazione forzata, diventerà un’amicizia vincolata da forti legami di fiducia e rispetto.

Jøn Mirko


Jøn Mirko è lo pseudonimo scelto da Giovanni Angelo Jonvalli e Mirco Filistrucchi per firmare Savant, loro esordio letterario nel genere del thriller psicologico. Il primo, nato nel 1968, è un fotografo con all’attivo svariate pubblicazioni su riviste internazionali, mentre il secondo, classe 1957, è un paroliere le cui canzoni sono spesso passate per Festival del calibro di quello di Sanremo.