Il tempo dell’ipocrisia




Recensione di Costantino Giordano


Autore: Petros Markaris

Editore: La nave di Teseo

Traduzione: Andrea Di Gregorio

Genere: Giallo

Pagine: 353

Anno di pubblicazione: 2019

Sinossi. Il commissario Charitos è appena diventato nonno del piccolo Lambros, quando un imprenditore filantropo, proprietario di una catena di alberghi, viene ucciso con un’autobomba nei dintorni di Atene. L’attentato viene rivendicato da un gruppo che si firma Esercito degli Idioti Nazionali, ma i motivi dell’omicidio restano oscuri. I sospetti su terrorismo e criminalità organizzata svaniscono mano a mano che la polizia ricostruisce i segreti della vittima, ben nascosti sotto la vita di specchiata onestà che ha sempre esibito. Un messaggio ricevuto dagli investigatori conferma che sono sulla strada giusta: la vittima è colpevole di ipocrisia. La scia di sangue non si ferma, alcune tra le più alte sfere della Grecia e dell’Europa vengono assassinate con la stessa accusa, che sembra l’unico elemento in comune tra loro. Charitos, diviso tra il desiderio di guadagnarsi l’agognata promozione e quello di godersi il nipotino, conduce l’inchiesta come un direttore d’orchestra, che tutti ascolta e da ciascuno coglie un elemento che può rivelarsi decisivo, fino a scoprire chi si cela dietro l’Esercito degli Idioti Nazionali e perché ha deciso di vendicare l’ipocrisia e l’ingiustizia del nostro mondo. Kostas Charitos indaga su un nemico dai mille volti, che costringerà il suo implacabile desiderio di giustizia a fare i conti con la propria coscienza, e con le ragioni imprevedibili del cuore.

Recensione

Ipocrisia!

Cos’è veramente l’ipocrisia e quanto l’ipocrisia delle persone può cambiare radicalmente la vita degli altri, calpestarla, umiliarla e distruggerla?

Questi sono solo alcuni dei quesiti che alla fine del libro tuonano nella mente del lettore.

Ancora una volta Markaris, attraverso il suo personaggio più riuscito, il commissario Kostas Charitos, riesce a porre delle tematiche sociali forti e reali, camuffandole in un Giallo ben ideato e strutturato, dove l’indagine porterà a galla non solo le problematiche sociali della Grecia ma anche gli interessi politici internazionali che in un modo o nell’altro riescono ad influenzare la politica interna e la vita di milioni di persone che, per colpa della crisi, vivono in povertà o in una situazione di forte precarietà, dimenticate da una società che per portare avanti gli interessi di pochi, tende a mascherare il dolore di molti.

Questa volta Il commissario si troverà a dover affrontare un caso molto complicato dove gli assassini avranno l’opinione pubblica dalla loro parte poiché, come dice lo stesso Charitos:“quelli che si trovano con il culo per terra vedono questi omicidi come una specie di atto di giustizia”; infatti, il movente sembra essere l’uccisione di tutte quelle persone che per fare carriera nascondono al mondo la sofferenza e la precarietà dei cittadini decantando un mondo astratto fatto di lavoro, stabilità economica, PIL in aumento e qualità della vita alta e soddisfacente. Lo stesso commissario nell’apprendere il lato oscuro delle vittime inizia a chiedersi chi siano veramente i carnefici, se gli assassini o le vittime. Bisogna veramente uccidere per diventare assassini? O si può uccidere anche in modi diversi?

Se la vittima diventa assassino del proprio carnefice è a sua volta carnefice e quindi non esiste movente che possa scagionare o perdonare il gruppo di assassini che si fa chiamare “Esercito degli Idioti Nazionali”. Così, inizia una vera e propria partita a scacchi tra la polizia e il gruppo di assassini che la sfidano attraverso dei comunicati che hanno la capacità di aggraziarsi l’opinione pubblica e depistare e confondere la polizia in quanto hanno un modus operandi completamente diverso da altre organizzazioni terroristiche.

Il lettore si immerge completamente nella storia, felice di ritrovare il Commissario Charitos, diventato da poco nonno, e tutta la sua famiglia compresa la cerchia di amici che riesce a donare alla lettura stessa, attimi di serenità e dolcezza. Il lettore riesce a gustarsi tutta la dolcezza di quei momenti, compiacendosi della felicità del commissario e prendendosi una pausa dall’indagine.

La narrazione è scorrevole e diretta, la trama costruita magistralmente e solo alla fine, grazie ad un evento inaspettato, si riuscirà ad arrivare alla soluzione del caso. A volte ci si perde a pensare o immaginare scenari complicati e impossibili quando poi la soluzione potrebbe essere davanti agli occhi e non essere vista; spesso, basta cambiare punto di vista, prospettiva, come si suol dire: gli occhi della lepre sono diversi da quelli della civetta, bisogna solo capire quale animale dover essere.

Ma con quali occhi devono essere visti questi assassini? Sono veramente terroristi? O c’è altro dietro? Solo alla fine si scoprirà con quali occhi bisognerà guardare ciò che ci circonda.

Un giallo che piacerà sicuramente agli amanti del genere e di Markaris, in grado di parlare sempre di problematiche sociali senza diventare mai pesante, mai scontato! Un vero e proprio racconto di come, l’ipocrisia sta cambiando e ha cambiato radicalmente la società di oggi!

Petros Markaris


Petros Markaris: è nato a Istanbul nel 1937 da padre armeno e da madre greca. Facendo parte della minoranza armena per parte di padre, per molti anni non ebbe alcuna cittadinanza; nel 1974 prese la cittadinanza greca, dopo che vi si fu stabilito nel 1964 ad Atene. Sceneggiatore e autore di teatro, ha collaborato con Theo Angelopoulos a numerose sceneggiature, tra cui quella del film L’eternità e un giorno, Palma d’oro a Cannes nel 1998. La fama di Markaris è legata alla figura del commissario Kostas Charitos, protagonista di una serie di libri (10 romanzi e la serie di racconti raccolta in I labirinti di Atene), tradotti in diverse lingue. Charitos – che racconta in prima persona – fa parte della polizia criminale ateniese, ed è accompagnato nei racconti dai personaggi del suo mondo – la moglie Adriana, litigiosa, sentenziosa e tv dipendente, ma ottima cuoca e molto amata, la figlia Caterina, cocciuta studentessa di legge (a cui si aggiungerà ad un certo punto il fidanzato e poi marito Fanis, medico ospedaliero), il suo capo Ghikas e alcuni collaboratori. L’altro protagonista in questa narrativa è l’Atene moderna, afflitta da piccoli e grandi contraddizioni, soffocata da un traffico eterno e da una urbanizzazione senza senso e da una corruzione, di cui Markaris descrive puntigliosamente i percorsi, con la precisione di itinerari turistici. I romanzi di Markaris, dapprima pubblicati in Bompiani, si trovano ora editi presso La nave di Teseo ha pubblicato L’assassinio di un immortale (2016), I labirinti di Atene (nuova edizione 2017), Il prezzo dei soldi (2017), La lunga estate calda del commissario Charitos (nuova edizione 2017), Io e il commissario Charitos (nuova edizione 2018).

 

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