Le ombre del collegio




Recensione di Patrizia Argenziano


Autore: Jean Failler

Traduzione: Alessandro Zabini

Editore: TEA

Genere: giallo

Pagine: 288

Anno di pubblicazione: 2019

Sinossi. Mathilde Tristani, giovane rampolla di una famiglia altolocata, è misteriosamente scomparsa dal prestigioso collegio che frequentava nei pressi di Quimperlé. Sua madre Anastasie, formidabile e influente donna d’affari, inizia a fare pressione su un ministro di sua conoscenza perché si cerchi la figlia «senza agitare le acque». La segnalazione arriva quindi al commissario Mervent che, preoccupato delle ricadute che il caso potrebbe avere sulla sua carriera, con una certa reticenza passa il dossier al capitano Mary Lester, insieme a una serie di accorate raccomandazioni, per non dire divieti: non si può pubblicizzare la cosa, non si possono mostrare foto della ragazza, non si può incontrare il padre…E nessuno sembra collaborare, in questa ricerca che riporta Mary indietro ai giorni in cui era lei stessa una collegiale. Come procedere, allora? Perché la regione di Cap Sizun è sì affascinante, ma anche pericolosamente estesa per rintracciare una ragazza scomparsa. E quando al crepuscolo la bruma sale dal mare, velando con il suo manto ogni cosa, si possono fare incontri molto particolari…

Recensione

Se dovessero chiedermi chi è la protagonista assoluta del romanzo non avrei alcun dubbio nel rispondere: la Bretagna. L’atmosfera bretone cavalca le pagine e si intrufola con sapienza nella vita di tutti i personaggi.

Il mare, il porto, le barche, la pesca non sono semplici comparse ma si fondono con la storia, fanno la storia. E quell’aria salata che si sente sulla pelle come se ci trovassimo proprio a Cap Sizun è la stessa che si impadronisce degli attori di questo giallo rendendoli vulnerabili ed elettrici contemporaneamente.

Questa volta anche il capitano Lester ha l’animo in subbuglio, la vicenda in questione la vede costretta a fare i conti con i fantasmi di un passato lontano eppure ancora tanto presente, un passato che seppur fardello pesante, “rischia” di diventare preziosa risorsa.

Romanzo popolato da personaggi credibili, alcuni dei quali lasciano in bocca quel gusto un po’ amaro di una triste realtà. Romanzo popolato da donne, tante donne e tutte con un macigno sul cuore eppure nonostante ciò, pronte a difendersi e a ribellarsi.

Scrittura scorrevole, viaggio interessante in Bretagna e nell’animo umano alle prese con le difficoltà della vita quotidiana, difficoltà che spesso sfiancano e manipolano le nostre azioni.

Primo approccio per me con Mary Lester, una donna tutta da scoprire. Non mi sono ancora fatta un’idea ben precisa, sicuramente non è il classico personaggio che si ama sin dalle prime righe (almeno per quanto mi riguarda), le incursioni nel suo passato ci hanno lasciato qualche indizio, non mi resta altro che buttarmi in una nuova avventura per capirne di più.

A cura di Patrizia Argenziano

instagram.com/patrizia.arge

 

Jean Failler


Jean Failler, da sempre appassionato di letteratura, ha iniziato a scrivere i suoi primi racconti a vent’anni, mentre gestiva una pescheria a Quimper, in Bretagna. Dopo trent’anni di lavoro con il mare, ha deciso di dedicarsi a tempo pieno alle storie della sua creazione più felice, l’ispettrice di Polizia bretone Mary Lester. Superato il quarantesimo episodio, la serie è oggi uno dei maggiori fenomeni best seller della narrativa gialla francese.

 

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