La misura del tempo




Recensione di Sabrina De Bastiani


Autore: Gianrico Carofiglio

Editore: Einaudi

Collana: Einaudi. Stile libero big

Genere: noir

Pagine:  p. 288

Anno di pubblicazione: 2019

Sinossi. Un romanzo magistrale. Una scrittura inesorabile e piena di compassione, in equilibrio fra il racconto giudiziario – distillato purissimo della vicenda umana – e le note dolenti del tempo che trascorre e si consuma.

«Se non fosse colpevole di quell’omicidio, e non riesco a immaginare come sia possibile, sarebbe un tale concorso di circostanze sfortunate da mettere i brividi»

Tanti anni prima Lorenza era una ragazza bella e insopportabile, dal fascino abbagliante. La donna che un pomeriggio di fine inverno Guido Guerrieri si trova di fronte nello studio non le assomiglia. Non ha nulla della lucentezza di allora, è diventata una donna opaca. Gli anni hanno infierito su di lei e, come se non bastasse, il figlio Iacopo è in carcere per omicidio volontario. Guido è tutt’altro che convinto, ma accetta lo stesso il caso; forse anche per rendere un malinconico omaggio ai fantasmi, ai privilegi perduti della giovinezza. Comincia cosí, quasi controvoglia, una sfida processuale ricca di colpi di scena, un appassionante viaggio nei meandri della giustizia, insidiosi e a volte letali.

Recensione

A pensarci bene, i cambiamenti si producono solo nei momenti in cui incontri davvero un’altra persona.

Che sia da imputarsi al respiro legal procedurale, avvolgente nel romanzo, meticolosamente e mirabilmente intarsiato nelle pagine da Gianrico Carofiglio nella più aderente e completa realtà delle sue dinamiche, a muovere la considerazione di come riesca ad essere vera un’affermazione palesemente falsa?

Perché è del tutto vero che “La misura del tempo” segni il ritorno dell’Avvocato Guido Guerrieri, ma è altrettanto vero l’esatto contrario.

E bastano poche pagine, no, poche righe anzi, a dimostrarlo.

Guido Guerrieri è un personaggio che non può tornare, non essendosi intrinsecamente mai allontanato dall’immaginario dei lettori, dal loro spazio mentale.

Mi verrebbe da dire dal cuore. E lo dico.

No, non al respiro legal procedurale, ma all’autore.

Carofiglio tra gli indiscussi pregi del suo talento narrativo, elegante, raffinato e al contempo immediato e contiguo, ha quello di aver plasmato una fisicità di muscoli, tendini, nervi, vene, organi vitali sull’ossatura del suo personaggio.

Di fatto umano, fallibile di quel disincanto che incanta.

La storia narrata ne “ La misura del tempo” è quella di un filo di nylon.

Lo si vede a fatica, è trasparente.

Ma è di quelli che si fa più fatica a recidere , soprattutto a mani nude, soprattutto se quelle mani, e te stesso, le preservi opponendole ad un sacco da boxe.

E in equilibrio su questo filo immaginario scorre una storia che arriva da un passato lontano, quanto remoto cronologicamente? Quanto emotivamente?

Ebbi la sensazione irreale che fosse riapparsa nella mia vita solo quella mattina; che alle mie spalle, ad ascoltarmi e a fissarmi, ci fosse la donna bella e sfuggente di ventisette anni prima.

Torna dal passato di Guido Guerrieri Lorenza Delle Foglie e assieme a lei il loro vissuto. Una  storia di quelle che strapazzano la vita, che lasciano un’impronta pur se quella del distanziarsene.

Torna, Lorenza,  a chiedere assistenza per il figlio, Iacopo, una vita al margine del limite, accusato di omicidio, la colpevolezza che porta tatuata in fronte.

Credevo davvero all’innocenza del mio cliente? Credevo a quello che lui e Lorenza mi avevano raccontato?

Stavo quasi per mettermi a ragionare con me stesso, per risolvere la questione prima di parlare. Poi mi dissi che era una cattiva idea.

Accetta il caso, Guerrieri, e accetta con esso i ricordi sfrangiati, scontornati, richiamati da un gesto, una parola, una riflessione. Alternati all’oggi, al processo e al tribunale, alla ricostruzione degli eventi, agli stati d’animo, alla messa in fila dei turning points della vita.

Oltre quell’ubriacatura di infantilismo, di inconsapevolezza, ma anche, a momenti, di sfuggente e dunque autentica, pura felicità.

E giunti alla fine, ci si chiede come si possa rivestire contemporaneamente  due ruoli completamente opposti.

Già, perche Gianrico Carofiglio lo fa.

Da ottimo avvocato difensore, ci racconta, qui,  più storie.

Tutte plausibili.

Da ottimo pubblico ministero, ce ne restituisce una.

L’unica possibile.

“La verità è un mare di fili d’erba che si piegano al vento, vuol essere sentita come movimento. E’ una roccia solo per chi non la sente e non la respira”.

 

 

Gianrico Carofiglio


Gianrico Carofiglio Magistrato dal 1986, ha lavorato come pretore a Prato, Pubblico Ministero a Foggia e come Sostituto procuratore alla Direzione distrettuale antimafia di Bari. È stato eletto senatore per il Partito Democratico nel 2008. Il suo primo romanzo è del 2002, Testimone inconsapevole, edito da Sellerio. Con quest’opera Carofiglio ha inaugurato il legal thriller italiano. Il romanzo, che introduce il personaggio dell’avvocato Guido Guerrieri, ottiene vari riconoscimenti riservati alle opere prime, tra cui il Premio del Giovedì “Marisa Rusconi”, il premio Rhegium Iulii, il premio Città di Cuneo e il Premio Città di Chiavari. Sempre con protagonista Guerrieri, da Sellerio seguono nel 2003 Ad occhi chiusi (premio Lido di Camaiore, premio delle Biblioteche di Roma e “miglior noir internazionale dell’anno” 2007 in Germania secondo una giuria di librai e giornalisti) e nel 2006 Ragionevoli dubbi, premio Fregene e premio Viadana nel 2007, premio Tropea nel 2008. Tra i suoi numerosi libri ricordiamo Il passato è una terra straniera (Rizzoli, 2004), premio Bancarella 2005, da cui è tratto l’omonimo film prodotto da Fandango nel 2008; con il fratello Francesco la graphic novel Cacciatori nelle tenebre (Rizzoli 2007), premio Martoglio; L’arte del dubbio (Sellerio 2007); Né qui né altrove (Laterza 2008); Il paradosso del poliziotto (Nottetempo 2009); Le perfezioni provvisorie (Sellerio 2010); Il silenzio dell’onda (Rizzoli 2011), Il bordo vertiginoso delle cose (Rizzoli 2013), La casa nel bosco (scritto con il fratello Francesco, 2014). Tra le più recenti pubblicazioni Einaudi si ricordano: Una mutevole verità (2014) e la nuova indagine di Guido Guerrieri La regola dell’equilibrio, Passeggeri notturni e L’estate fredda (2016); Alle tre del mattino (2017) e La misura del tempo (2019). Premio Speciale alla carriera della XXVII edizione del premio letterario Castelfiorentino di Poesia e Narrativa 2016.

 

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