Recensione di Salvatore Argiolas
Autore: Daria Lucca
Editore: Amazon Publishing
Genere: Thriller
Pagine: 356
Anno di pubblicazione: 2020
Sinossi. Una vacanza nel golfo del Tigullio potrà mettere un freno al fiuto investigativo di Amanda? La vacanza è forzata per i troppi giorni trascorsi in servizio, ma il luogo è da sogno: Santa Margherita Ligure e lo splendore del golfo del Tigullio. Amanda, ospite di una collega, avrebbe tutte le carte per godersi in pace il mare, il sole, la fresca brezza di maggio. Le cose però non vanno così: una vecchia amica del posto, diventata avvocato, chiede il suo aiuto a nome di un cliente vittima di ricatto perché avrebbe comprato illegalmente il cuore trapiantato al figlio cardiopatico. Catturata dal richiamo della “caccia”, Amanda si getta in una personale inchiesta che la porterà a confrontarsi con situazioni drammatiche e con le contraddizioni umane più vere, che rischiano di coinvolgere anche la sua vita privata, in uno scenario da intrigo internazionale. Un nuovo capitolo della serie che vede protagonista Amanda Garrone, un romanzo che affronta temi duri, quasi impronunciabili, ma senza perdere l’ironia, il senso di giustizia e il gusto per la vita e la libertà che ci hanno già fatto amare la vicequestrice di Siena.
Recensione
“Morte sottovento” è il terzo atto della serie di romanzi che ha come protagonista la vicequestrice Amanda Garrone.
Dopo “Distanza di sicurezza” in cui indaga nei Castelli Romani e “La mossa dell’impiccato” ambientato a Siena, questo romanzo ha come sfondo gli splendidi scenari liguri di Santa Margherita Ligure e del golfo del Tigullio.
Amanda è in vacanza forzata perché obbligata a smaltire il grande numero di ferie arretrate e accetta l’invito di un’amica a passare qualche tempo in questo splendido angolo di Liguria. Per puro caso viene a conoscenza di un caso di presunta compravendita di organi umani e pur non avendo nessuna disposizione in merito si mette ad indagare sull’episodio.
L’inchiesta personale porta Amanda a scoprire un traffico clandestino e soprattutto la pervasiva presenza della ‘ndrangheta nell’apparentemente tranquilla Riviera di Levante.
Amanda convoca in breve tempo colleghi di vecchia data, carabinieri con cui ha contrastanti rapporti diplomatici, amici e parenti per creare una squadra investigativa di primo livello per cercare di liberare la figliastra rapita per errore dai malviventi.
Daria Lucca struttura con bravura un thriller teso e realistico mettendo in rilievo alcune tematiche molto attuali ed inserendole in una trama incalzante e incisiva.
Incastonata in una cornice di straordinaria bellezza, l’indagine tocca molti argomenti di stringente attualità come la minaccia terroristica islamica, lo strapotere della criminalità organizzata che sfrutta ogni occasione per riciclare il denaro sporco e lambisce anche interessi del Mossad che non tollera influenze mafiose in Israele.
Il personaggio principale che occupa la scena è naturalmente Amanda Garrone ma l’indagine è corale ed è proprio la compattezza di squadra che si crea durante il caso che costituisce un fattore di grande fascino.
Sono tanti i metodi investigativi utilizzati dalla squadra di volontari, tecnologie di ultima generazione, tecniche di hackeraggio disinvolte e anche notizie riservate che vengono condivise, ma è soprattutto l’istinto della caccia di Amanda Garrone che consentirà la risoluzione del caso a costo di mettere a rischio la sua vita sentimentale.
“Eravamo sempre troppo sopravento o troppo sottovento” disse. Lei lasciò che i capelli si bagnassero con la prima spuma dell’onda che si apriva davanti al Dinghy e pensò che quella frase sintetizzava il suo approccio alla vita. O troppo sopravento o troppo sottovento. Accidenti a te, Garrone”.
Amanda Garrone si conferma un personaggio di valore nel panorama del giallo italiano. Le sue scelte sono sempre istintive e fatte senza pensare alle conseguenze ma spesso si rivelano azzeccate e le consentono di sbrogliare con successo casi scabrosi e potenzialmente molto pericolosi.
Daria Lucca
ha fatto cronaca nera e giudiziaria da quando il 2 agosto 1980 arrivò alla stazione di Bologna, inviata per il Manifesto, quatto ore dopo che era scoppiata la bomba, mentre i pompieri ancora raccoglievano i corpi delle vittime. Ha scritto di processi e di imputati eccellenti, fino alle più recenti inchieste sulle grandi banche. E’ coautrice di “A un passo dalla guerra – Ustica, storia di un segreto inconfessabile”, di “Giustizia all’italiana” e di “Distanza di sicurezza”, il suo primo romanzo poliziesco. Si rilassa con l’archeologia e i suoi simpaticissimi cani. Da poco ha cominciato a studiare la finanza, una disciplina al cui confronto l’astrologia è una scienza esatta. Vive tra la Liguria e la Toscana.
Acquista su Amazon.it: