La moglie del capitano
Recensione di Giulia Manna
Autore: Pasquale Rimoli
Editore: La Ruota
Genere: giallo, thriller
Pagine: 254
Anno di pubblicazione: 2019
Sinossi. Chi era il capitano Matteo Sesti prima delle vicende narrate ne “La figlia del maresciallo”? Ma soprattutto chi è Sara? Sua moglie, la sua amata compagna… Questo secondo capitolo – che in realtà è un prequel – parla di lei, ma non solo. All’interno di un losco scenario, che coinvolge la città di Urbino, i demoni tracciano in questo nuovo libro le basi della loro genesi, che coinvolgerà Sara, Matteo, i loro amici e le torbide relazioni di un misterioso club privé della città.
Recensione
Auspicavo il sequel, invece è arrivato il prequel. Se “I Demoni di Urbino. La figlia del maresciallo” è un buon noir, questo mi ha stuzzicata maggiormente. Pasquale Rimoli osa di più. E’ più piccante, provocatorio e sfacciato. Nelle indagini del capitano Matteo Sesti si scontrano sempre due mondi: uno comune ed uno occulto. In questo, la fedeltà con la trasgressione dove coppie con il viso coperto da una mascherina, si abbandonano al piacere senza limiti presso il Madame Pussauds.
Anche quest’ultimo giallo è ambientato in Urbino, città rinascimentale di straordinaria bellezza. Nonostante l’aspetto dominante del Montefeltro ed un costante saliscendi di turisti e studenti per le sue ripide vie, è una cittadina tranquilla e genuina con i suoi vecchietti affacciati ai piccoli davanzali ad assistere a questo imponente spettacolo. L’atmosfera ideale per questo genere narrativo.
Il nostro capitano Matteo Sesti è sposato con Sara Richetti. Frequentano il suo superiore e migliore amico, il maresciallo Enrico Molinari e la sua famiglia. La figlia del suo capo, l’adolescente Giulia e l’avvenente barista Elisa del Bar Federico, corteggiano spudoratamente il capitano scatenando la gelosia della bella moglie. Sembra tutto come all’inizio del primo libro, finché un nuovo omicidio rivela un mondo di perversione e tentazione dietro l’ordinaria Urbino.
Tra misteri e rivelazioni inaspettate, aspetto davvero con una certa ansia di vedere come andrà a finire. Soprattutto se certi segreti verranno mai svelati e come saranno affrontati. Sono certa che con il suo stile narrativo fluido e con la sua intraprendenza, il Rimoli, potrà stupirmi ancora.
Pasquale Rimoli
nato a Policoro, è un filologo classico, attualmente impegnato nell’insegnamento di Lingua e civiltà italiana agli immigrati nella città di Matera. Da sempre amante della lettura e della scrittura (scrive, infatti, dall’età di sedici anni), con questo suo primo romanzo corona il sogno di pubblicare un giallo. È attivo nel sociale e nel volontariato, a contatto in particolar modo con il mondo degli adolescenti. È ideatore del blog Se le poesie potessero parlare, collaboratore del blog Storia Romana e Bizantina e redattore del giornale diocesano Logos.
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