Intervista a Aldo Dalla Vecchia




A tu per tu con l’autore


 

Innanzitutto vorrei farle i miei complimenti per il suo racconto Vasco linvestigacane, una storia apparentemente leggera, ma che si rivela essere molto profonda ed emozionante. La prima domanda è questa: lanonimo giornalista narratore della storia quanto ha di lei?

Grazie per i complimenti, graditissimi. L’anonimo narratore giornalista ha tanto di me: faccio il giornalista, vivo nella stessa zona di Milano dove si svolge la vicenda, e anch’io amo moltissimo gli animali.

Ci vuole spiegare come è nata lidea di questo racconto e la voglia di raccontare la realtà dei senzatetto, parte invisibile e spesso troppo poco considerata della nostra società?

L’idea è nata semplicemente guardandomi intorno, traendo spunto dalla realtà, e rielaborandola con la mia fantasia. Sono molto sensibile agli “altri”, e mi metto spesso nei loro panni. M’interessava raccontare una storia al cui centro ci fosse quella realtà così vicina a tutti noi, ma che in tanti fanno finta di non vedere.

La sua carriera ha percorso diverse strade; com’è arrivato a decidere di dedicarsi alla scrittura?

In realtà la scrittura è sempre stata in testa ai miei pensieri e alle mie occupazioni, fin da quando ero piccolo. Il mio primo romanzo, Rosa Malcontenta, che sarebbe stato pubblicato nel 2013 dopo aver vinto il premio In Primis, è stato scritto a metà anni Novanta, quand’ero ragazzo. E i miei due lavori “ufficiali” da 32 anni a questa parte, giornalista e autore televisivo, hanno la scrittura al centro.

Il suo passato di scrittore conta già dodici libri. Come vede Vasco linvestigacane in confronto a essi?

Vasco l’investigacane è un’ennesima “prima volta”: da grande ammiratore di libri come Zanna Bianca e Il richiamo della foresta, ho sempre desiderato scrivere una storia con un animale al centro, e Vasco ha inaugurato questo nuovo filone.

Alla fine di questo racconto ho provato lirrefrenabile voglia di ritrovare questi protagonisti in un nuova storia. Ci sarà questa possibilità in futuro? Sta già lavorando a qualcosa?

Sì, senz’altro: sto già pensando a qualche nuova storia con Vasco l’investigacane e il suo umano Goran al centro. Nella mia testa e nelle mie intenzioni Vasco è un personaggio seriale che potrebbe trasformarsi anche in un fumetto o in un cartone animato.

Finora abbiamo parlato di lei come scrittore, ma che tipo di lettore è? Macina un libro dietro laltro oppure si prende il suo tempo quando decide di leggere un libro? Quale libro si trova sul suo comodino in questo momento?

Sono un lettore onnivoro, vorace, instancabile e insaziabile. Per rimanere solo agli ultimi tre giorni, ho letto: l’autobiografia di Woody Allen, A proposito di niente (La nave di Teseo); la Breve storia della letteratura rosa di Patrizia Violi (Graphe.it); La cattiva stella di Georges Simenon (Adelphi); il nuovo romanzo di Ciro Pinto, Senza dolore (Laurana). Sul comodino in questo momento ho una decina di libri di ogni genere, che dureranno pochissimi giorni.

In conclusione, che cosa ne pensa del genere  thriller nordico?

Amo il giallo, amo il thriller, e amo il thriller nordico da molto tempo prima che diventasse di moda. Uno dei romanzi preferiti della mia giovinezza è stato Il senso di Smilla per la neve di Peter Høeg, del 1992.


Simona Vallasciani

 

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