A cura di Fiorella Carta
Il curioso caso di Benjamin Button (The Curious Case of Benjamin Button) è un film del 2008 diretto da David Fincher, basato sull’omonimo racconto breve del 1922 di Francis Scott Fitzgerald. Il film è stato candidato nel 2009 a tredici premi Oscar, vincendo quelli per migliore scenografia, miglior trucco e migliori effetti speciali.
Trama
Paese di produzione: Stati Uniti d’AmericaAnno: 2008
Durata: 166 min
Genere: drammatico, sentimentale, fantastico
Regia: David Fincher
Soggetto: dall’omonimo racconto breve di Francis Scott Fitzgerald
Sceneggiatura: Eric Roth, Robin Swicord
Produttore: Kathleen Kennedy, Frank Marshall, Ceán Chaffin
Casa di produzione: Warner Bros., Paramount Pictures
Distribuzione in italiano: WarnerBros.
Fotografia: Claudio Miranda
Montaggio: Kirk Baxter, Angus Wall
Effetti speciali: Digital Domain
Musiche: Alexandre Desplat
Scenografia: Donald Graham Burt
Costumi: Jacqueline West
Trucco: Greg Cannom
Interpreti e personaggi
Brad Pitt: Benjamin Button
Cate Blanchett: Daisy Fuller
Julia Ormond: Caroline
Tilda Swinton: Elizabeth Abbott
Taraji P. Henson: Queenie
Jared Harris: capitano Mike Clark
Jason Flemyng: Thomas Button
Mahershala Ali: Tizzy Weathers
Elias Koteas: Monsieur Gateau
Ed Metzger: Theodore Roosevelt
Phyllis Somerville: nonna Fuller
Ted Manson: Daws
Faune A. Chambers: Dorothy Baker
Peter Donald Badalamenti II: Benjamin Button 1928-1931
Robert Towers: Benjamin Button 1932-1934
Tom Everett: Benjamin Button 1935-1937
Spencer Daniels: Benjamin Button a 12 anni
Chandler Canterbury: Benjamin Button a 8 anni
Charles Henry Wyson: Benjamin Button a 6 anni
Elle Fanning: Daisy Fuller a 7 anni
Madisen Beaty: Daisy Fuller a 10 anni
Katta Hules: Caroline a 12 anni
Rampai Mohadi: Ngunda Oti
Devyn A. Tyler: la figlia di Queenie a 14 anni
Deneen Tyler: la figlia di Queenie a 40 anni
Recensione
Il breve racconto di Fitzgerald è solo la spinta per Fincher, il resto è tutto farina del suo sacco… E che farina!!!
Il tanto idolatrato per bellezza e fisico statuario, Brad Pitt, dimostra per l’ennesima volta il suo grandissimo talento, a dimostrazione del fatto che andrebbe sottolineato maggiormente quello, più della sua avvenenza.
Un Brad Pitt che interpreta Benjamin Button fisicamente e psicologicamente in tutti i passaggi del suo bizzarro percorso esistenziale.
Far partire tutto dal diario che Daisy fa leggere alla figlia è una scelta che fa da perno all’intera storia, dal ritrovamento del fagotto raccapricciante sulle scale della casa di riposo, fino all’epilogo straziante, unico, indimenticabile.
Un’atmosfera che percorre i cambiamenti dell’epoca a cui Benjamin si adatta, sempre più forte, sempre più giovane.
Trascinante nell’avvicendarsi della relazione fra Daisy e Benjamin.
Rapporto destinato da subito a modificarsi, a scalzare le parti.
Perché Benjamin ringiovanisce e questa solitudine dell’evento mistifica il personaggio, portandolo in primo piano ai nostri occhi, che per un attimo si scordano che, invece, tutti gli altri, invecchiano.
Una pellicola che riguardo sempre con immutato coinvolgimento perché nasconde nei suoi dialoghi, nelle relazioni interpersonali, emozioni e riflessioni.
Questa volta il film supera di gran lunga il libro ma solo perché Fitzgerald voleva destabilizzarci un attimo, mentre Fincher voleva proprio lasciarci senza fiato