Recensione di Giulia Manna
Autore: Christiana Moreau
Traduzione: Roberto Boi
Editore: Nord
Genere: Romanzo
Pagine: 336
Anno di pubblicazione: 2020
Sinossi.
Due donne. Due destini intrecciati come fili rosso cachemire.
«Un romanzo sublime, dalla penna di una scrittrice di cui sentirete parlare a lungo. Scritto con maestria e sensibilità» – Radio Dunes
«Uno splendido omaggio al coraggio delle donne» – Le Mag du Cine
«L’autrice dona a questo romanzo una forma autentica. Questo rosso non acceca,
apre gli occhi» – L’Alsace
«Un romanzo che ci trascina nelle steppe e ci fa vivere gioie e dolori dei suoi protagonisti.
Consigliatissimo» – Maxx
Nel caleidoscopio di colori del mercato di Ordos, in Cina, ce n’è uno che spicca su tutti. È il rosso, brillante e purissimo, di un maglione di cachemire. Alessandra se ne innamora subito: è quella la perla rara che le permetterà di risollevare le sorti della sua boutique di Firenze. A venderglielo è una ragazza di nome Bolormaa, e lo fa a malincuore. Perché per lei quel maglione è casa. Lo ha infatti realizzato con l’ultima lana del suo allevamento, prima che l’estate troppo torrida e l’inverno eccezionalmente rigido sterminassero il gregge e la costringessero a lasciare la Mongolia. È un incontro fugace, eppure l’immagine di quella signora, libera ed elegante, rimane scolpita nella mente di Bolormaa. A poco a poco, quel ricordo fa maturare in lei il sogno di una nuova vita in Italia. Armata solo del biglietto da visita che Alessandra le ha lasciato, Bolormaas’imbraca allora in un viaggio rischiosissimo, che la porterà da Pechino a Oulan-Oude, in Mongolia, poi a Mosca lungo la Transiberiana e da lì in Italia, là dove il filo rosso del suo coraggio si ricongiungerà con quello di Alessandra, che ormai sta perdendo la speranza di salvare il suo negozio. E sarà proprio Bolormaa a darle la forza di cambiare un destino che sembra segnato…
Recensione
Cachemire rosso è il maglione di Bolormaa. Questa ragazzina lo aveva realizzato con l’ultima lana del suo allevamento e le tecniche tramandate dalla nonna prima che l’estate troppo torbida sterminasse il gregge e la costringesse a lasciare la Mongolia.
Alessandra, titolare di una boutique di Firenze, si trova al mercato di Ordos in Cina quando viene catturata da quel colore così rosso e prova a fare un’offerta alla ragazza. Vorrebbe portarla con lei, ma Bolormaa deve pensare alla sua famiglia ed al percorso che hanno scelto per lei. Riesce però ad acquistare il maglione e a lasciarle il suo biglietto da visita nella speranza che un domani, chissà, il destino le rifaccia incontrare.
Inizia così una storia al femminile fatta di sogni e speranze attraverso mille intemperie. Si tratteranno diversi argomenti come schiavitù, violenza, immigrazione clandestina, perdita di persone care, fallimento ecc.. ma l’autrice, tramite le sue forti protagoniste, li affronta con uno spirito ottimista.
I drammi scorrono veloci, non c’è molto tempo per piangere quando si deve lottare.
“La gloria più grande non è non cadere mai, ma rialzarsi dopo ogni caduta”, disse Xiao Li, compagna di viaggio di Borlomaa e sua grande amica. Forse il personaggio che ho amato di più proprio per il suo spirito sempre positivo.
Non bisogna mollare. Bisogna sempre inseguire i propri sogni anche quando sembrano allontanarsi.
Christiana Moreau
Pittrice e scultrice autodidatta, è alla costante ricerca di nuovi modi per esprimere la sua creatività. Ha esordito con una raccolta di poesie nel 2014, per poi passare alla narrativa. Cachemire rosso (Nord, 2020) è il suo primo romanzo pubblicato in Italia.
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