(Recensione di Ilaria Madau)
Autore: Clara Strada Janovic
Editore: Marsilio
Pagine: 160
Genere: narrativa
Anno di Pubblicazione: 2017
Il libro “Una infanzia siberiana” è un lungo racconto che riguarda la storia di Clara Strada Janovic e la terra che le ha dato i natali, la Russia dell’estremo oriente siberiano.
Attraverso i suoi ricordi si ricostruisce la storia del paese, la sua politica e le sue persone, oltre che la sua natura. L’autrice spende molte parole su flora, fauna, cambiamenti climatici e sull’arrivo di nuove migrazioni o deportazioni di popolazioni.
Da come passa da un argomento all’altro, si evince che Clara riporta tutto come lo ha memorizzato e vissuto, cioè con gli occhi e il cuore di una bambina dotata di un grande spirito di osservazione e di una grande sensibilità.
In età adulta, poi, è riuscita a mettere nero su bianco tutte le vicende, anche i più piccoli aneddoti, che hanno caratterizzato la sua infanzia e il suo percorso di crescita; leggere il suo racconto degli anni prima della seconda guerra mondiale e del dopo guerra, vale a dire comunque gli anni del potere staliniano, è come fare una chiacchierata con i nonni e farsi raccontare come si viveva ai tempi della guerra.
Personalmente ho avuto un po’ di difficoltà nel seguire, ma soprattutto nel capire, il contesto in cui le storie si svolgevano: di sicuro una parte di colpa è mia, in quanto non conosco molto bene la storia russa e anche tanti riferimenti a personaggi, così come a testi, poesie ecc. presenti nel testo, non sono a me noti; ma un’altra parte di colpa mi permetto di darla alla struttura stessa del libro.
Come ho detto in apertura, si tratta di un lungo racconto: fino all’85% del libro, si ha solo un capitolo, interminabile. A questo, poi, si aggiunge un’appendice che riporta, invece, gli incontri che l’autrice ha avuto con Palmiro Togliatti, Vsevolod Kocetov, Sergio Salmi, Franco Fortini e Karol Wojtyla.
Quest’ultima parte, seppur breve, l’ho apprezzata maggiormente, forse perché a me più comprensibile e forse perché vi è qualche piccolo dialogo che colora e anima un po’ il racconto.
Tuttavia, posso dire che grazie al libro “Una infanzia siberiana” ora ho un’infarinatura generale circa la storia della Russia siberiana e, dentro me, sento una grande voglia di saperne di più; il racconto mi ha dato, quindi, l’input per approfondire qualcosa di cui quasi ignoravo l’esistenza.
Clara Strada Janovic è un’importante filologa e traduttrice. Classe 1935, la sua storia inizia nella regione russa di Chabarovsk. Dopo varie vicissitudini, Clara è arrivata in Italia. Qui ha insegnato la lingua russa nelle Università di Torino, Padova e Venezia.