Recensione di Antonella Bagorda
Autore: Elena Mandolini
Editore: Dark Zone
Genere: Horror, Fantasy
Pagine: 242
Pubblicazione: novembre 2019
Sinossi. Memoria e raziocinio. Claudia ha sempre creduto che la stabilità di una persona si fondasse su questi due elementi. L’idea di perdere il controllo della propria mente e dei ricordi, la terrorizza. Eppure, è proprio quello che le sta accadendo. Scrittrice di romanzi thriller e horror, la giovane donna ha cominciato a soffrire di ripetuti e violenti attacchi epilettici e ormai ha perso il controllo della propria vita. Decisa a capire i perché della sua malattia, si affida alle cure del Dottor Mereu, primario di Neurologia dell’ospedale Sant’Anna di Roma. Tra i corridoi di questa struttura, le condizioni mentali di Claudia peggiorano. Cosa le sta accadendo? Davvero non può più fidarsi di se stessa? Dei suoi sensi? Claudia cercherà le risposte alle tante domande, scavando nella sua mente e inoltrandosi tra i reparti dell’ospedale, trovando solo altri dubbi e interrogativi.
Recensione
“Mi trovavo di fronte a un essere potente che mi aveva posto una domanda: scegliere cosa avrei dovuto perdere tra gambe e memoria. Non ho avuto dubbi. Gambe.”
È in questo modo che conosciamo Claudia, la protagonista de L’ultima cura, di Elena Mandolini. Il romanzo è scritto in prima persona, e questo punto di vista fa sì che il lettore venga coinvolto appieno nella mente di Claudia.
La incontriamo mentre è ricoverata in una clinica romana a causa dei suoi attacchi epilettici. È spaesata, ricorda poco o nulla, nemmeno sa bene come ci è arrivata in quella clinica, anche se guardandosi intorno le pare quasi di essere a casa; si ritrova a provare sentimenti immediati di amicizia, di protezione, di amore nei confronti di persone che non ha mai visto prima.
E devo dire che questi episodi all’inizio mi hanno fatto titubare, perché è troppo poco credibile che due donne si incontrino e dopo un attimo si reputino migliori amiche, o che un uomo e una donna si guardino e dopo un attimo capiscano di essere innamorati l’uno dell’altra e di non poter fare a meno di quell’amore. Andando avanti con la lettura, però, ho iniziato a capire quale mondo fantastico e allo stesso tempo inquietante fosse nascosto dietro quelle apparenti banalità.
Le svolte presenti nel romanzo sono inaspettate. All’inizio tutto pare ovvio, ci sono dei normalissimi pazienti di una clinica che devono ingannare il tempo tra una visita e l’altra, e fanno amicizia, passeggiano, chiacchierano… Finché un evento doloroso non spezzerà gli equilibri. Sarà l’elemento scatenante che colpirà Claudia al punto da volerne sapere di più delle strane cose che la circondano.
Da lì inizierà a farsi domande, a guardarsi intorno, a vagare per i reparti, a invadere un campo che non dovrebbe invadere; e le cose si faranno sempre più assurde e misteriose, al punto da portare Claudia a dubitare persino di se stessa. Quello che la farà resistere, probabilmente, è il mondo parallelo in cui ha la fortuna di potersi rifugiare regolarmente: quello dei suoi personaggi, dei suoi romanzi, delle sue idee.
Quando un autore è in grado di far filare tutto liscio senza che il lettore sospetti minimamente a cosa stia veramente andando incontro, si può dire che ha fatto un lavoro vincente. E credo che questo si possa dire della Mandolini. Ha creato un personaggio riconoscibile, una donna forte e ribelle a cui ci si lega facilmente, e attorno a lei ha inserito una serie di perfetti pianeti che le girano attorno, senza i quali la storia non potrebbe andare da nessuna parte. Insomma, tutto è incastrato alla perfezione e nulla è lasciato al caso.
Scrivere questa recensione è un incubo perché gli spoiler sono dietro ogni angolo, ed è per questo che non posso fare altro che continuare a tenere alto l’alone di mistero che la Mandolini ha saputo mantenere e gestire per tutto il romanzo.
L’ultima cura è un mix di generi che si sposano perfettamente tra loro. C’è il thriller, c’è l’horror, ci sono il fantasy e la fantascienza, c’è il romanzo d’amore e il romanzo familiare. Ma, soprattutto, c’è un pesantissimo carico di mistero.
Qualche refuso sparso qua e là non ha fatto grossi danni. E sono stata felice di conoscere una casa editrice, la Dark Zone, che si sta facendo strada nell’immenso e complicato mondo editoriale.
Nonostante il genere non sia tra i miei preferiti, sono felice di come sia andata a finire: con stupore e soddisfazione.
Una lettura per tutti, gradevole e scorrevole.
In bocca al lupo all’autrice.
Elena Mandolini
Elena Mandolini è di Roma ed è una critica cinematografica. Dopo la maturità classica si è laureata al DAMS e ha conseguito due Master, uno in Critica giornalistica presso l’Accademia d’arte drammatica Silvio D’Amico e l’altro in Scrittura per cinema e tv presso lo IED di Roma. Il suo primo romanzo, Il Signore dei Racconti, è un urban fantasy dai tratti horror. Nel 2015 è tra i vincitori del Contest “Tenebrae – L’antologia” col racconto dark All’ombra della candela, pubblicato nell’omonimo e-book del concorso, e tra i vincitori del concorso “Racconti Capitolini” col racconto dark fantasy Servi Crucis pubblicato nel libro “Racconti Capitolini”. Nel 2016 è uscito il suo secondo romanzo Biancaneve Zombie, per la DAE Edizioni, che rientra in un progetto più ampio dedicato alle favole della buonanotte. Il romanzo si è aggiudicato il Primo Premio ex aequo al Premio Cittadella 2017, all’interno della manifestazione Deepcon. A maggio del 2018 è uscito Bella&Bestia –Una favola steampunk, sempre per la DAE. A novembre 2019 è uscito il thriller – horror L’ultima Cura, edito dalla DZ Edizioni.
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