Il vizio della solitudine




Recensione di Sara Zanferrari


Autore: Raul Montanari

Editore: Baldini Castoldi

Genere: noir

Pagine: 336

Pubblicazione : 2021

Sinossi. L’ex ispettore Ennio Guarneri conduce una vita appartata. Cacciato dalla polizia per essersela presa con un intoccabile, non ha amici e si concede un unico sfizio: rifare in un anno tutte le elementari andando a lezione dalla sua anziana e dolcissima maestra. È solo, perché non ha bisogno di nessuno. Ma quando assiste per caso ai preparativi di un omicidio, d’istinto interviene e l’aggressore finisce ucciso. Ennio non poteva saperlo ma quella che ha interrotto era un’esecuzione: per questo il suo gesto scatena contro di lui la vendetta di Han, una misteriosa organizzazione di giustizieri. Nella drammatica avventura che segue, Ennio è costretto a esplorare la parte più oscura di se stesso, proprio quando l’incontro con una ragazza diversa da tutte sembra aprirgli l’orizzonte di un amore inatteso, improbabile, eppure irresistibile. Un dubbio rimarrà alla fine: se per lui, come per tutti noi, la solitudine sia un male a cui sottrarsi o un vizio da coltivare con cura. A trent’anni esatti dal suo esordio nel 1991, quando il noir si leggeva quasi solo in traduzione, Raul Montanari torna a esplorare le atmosfere del genere con la sua carica esistenziale e la sua scrittura cristallina e trascinante.

Recensione


Mi chiamo Ennio Guarneri, ho cinquant’anni e comincio oggi, giovedì 5 settembre 2019, a scrivere questo diario nella speranza che lo leggerà una persona, una sola persona, e che leggendolo mi capirà ancora più a fondo di quanto è stato finora. E, soprattutto, perché ci sono cose che deve sapere di me, anche se non tutte le piaceranno. Ma pensare che questa cara persona legga quello che scriverò qui, e possa continuare a volermi bene, è un conforto che non posso negarmi.

È delicato, questo desiderio dell’ex ispettore di essere conosciuto da almeno una persona, una soltanto, pre-scelta da lui fra le pochissime nelle sue frequentazioni.

Guarneri ha dovuto dimettersi due anni prima dalla polizia a causa di un errore di percorso, per così definirlo: nel tentativo di rimettere al posto giusto Legge e Giustizia, si è trovato invischiato in qualcosa di più grande di lui. Non si toccano gli intoccabili.

E non si può ergersi a detentori della giustizia, specie se si fa parte di quella fetta di umanità deputata a far rispettare invece la legge.Dilemmi etici sempre più alla ribalta di cronaca e narrativa, che in Montanari prendono tuttavia un connotato meno spy story e più narrativo, dove il suo protagonista (e non solo lui) affronta gli eventi in un’ottica filosofico-esistenziale, piuttosto che investigativa.

Dopo due anni senza lavoro, dove ha coltivato con accuratezza il proprio personale orto della solitudine, nel bene e nel male, ecco che il caso decide di occuparsi di Guarneri: assiste casualmente a un’esecuzione e decide di intervenire, uccidendo uno dei due uomini, ed entrando così in un loop di eventi drammatici dove dovrà suo malgrado diventare complice del Male.

Il vizio della solitudine, un istinto, un desiderio, una necessità. Ecco, sì, un vizio necessario, potremmo definirlo: nel corso della propria vita e a fronte degli eventi Ennio ha sviluppato un’attitudine nei confronti della solitudine quasi fraterna, nel mondo ma lontano dal mondo, una giusta distanza da ciò che non dà e da ciò che spesso, piuttosto, toglie o distrugge.

Un’unica persona può oltrepassare questa gabbia dorata in cui Ennio si è autorecluso. Anzi, due. E sono ambedue di sesso femminile, quasi a sottolineare una sensibilità particolare dell’ex ispettore che lo avvicina maggiormente al sesso opposto.

Nel mezzo di questo corso terribile che prenderà la sua vita nelle poche settimane raccontate da lui stesso attraverso il diario, arriva Greta, la ragazza che vende porta a porta “Lotta comunista”, un fiore nel deserto, come acqua di oasi da bere a piccoli sorsi, quasi increduli, di cui Ennio arriva a credere di potersi innamorare.

Ma è un’altra colei a cui Ennio “si concede” completamente, allenta per così dire la tensione emotiva della propria solitudine, ed è la vecchia maestra delle elementari, la Girelli, a cui chiede di rifare il corso di studi in un anno di ripetizioni pomeridiane. Una richiesta quantomeno bizzarra, il cui significato saremo in grado di comprendere solo un po’ alla volta, se saremo capaci di seguire davvero il protagonista nel suo percorso all’inferno e ritorno.

Alla fine di tutto resterà comunque ancora solo, ma con una consapevolezza diversa di sé e delleproprie travagliate difficoltà esistenziali.

Eccomi qui. Ho incontrato due donne, in questa storia, e oggi sto dicendo addio a tutte e due. Se ne sono andate in modi diversi così come erano diverse loro, nell’età, nelle parole, in quello che avevano da offrirmi. Ma hanno fatto abbastanza tutte e due, la ragazza che vendeva «Lotta comunista» e la vecchia maestra in pensione, perché mi ricordassi quello che ho cominciato a capire fin da un certo pomeriggio d’estate, un’infinità di anni fa: tutto quello che faccio ha senso solo se è riflesso negli occhi di una donna, altrimenti è come se cadesse in un pozzo e si perdesse. E così ora quella che mi rimane è la mia solitudine da coltivare come se fosse un vizio, una scelta. Cos’altro è, in fondo?

A cura di Sara Zanferrari

 poesiedisaraz.wordpress

 

Raul Montanari


Raul Montanari ha pubblicato diciassette romanzi: La perfezione (Feltrinelli, 1994, premio Linea D’Ombra), Sei tu l’assassino (Marcos y Marcos, 1997), Dio ti sta sognando (Marcos y Marcos 1998, riedito con alcuni racconti in E poi la notte, Giallo Mondadori, luglio 2010), e, per Baldini & Castoldi, Che cosa hai fatto (2001), Il buio divora la strada (2002), Chiudi gli occhi (2004), La verità bugiarda (2005), L’esistenza di dio (2006), La prima notte (2008), Strane cose, domani (2009, premio Strega Giovani, premio Bari e premio Siderno 2010), L’esordiente (2011), Il tempo dell’innocenza (2012). Nel 2015 è uscito per Einaudi SL Il regno degli amici (Premio Vigevano 2015). Di nuovo per Baldini & Castoldi, nel 2017, Sempre più vicino, nel 2018 La vita finora (Premio Provincia in Giallo 2019) nel 2019 La seconda porta e ora Il vizio della solitudine. Inoltre, le raccolte di racconti Un bacio al mondo (Rizzoli, 1998), E’ di moda la morte (Perrone, 2007), E poi la notte (Giallo Mondadori 2010) oltre all’e-book Tu non sai niente di me (RCS – I Corsivi 2015). A questi vanno aggiunti il saggio Il Cristo Zen (Indiana 2011) e la raccolta di testi teatrali Incubi e amore (Transeuropa 2012). E’ il padre del post-noir, una narrativa di tensione che fa a meno di indagini e detective. Più di cento suoi racconti sono usciti in antologie e sui maggiori quotidiani e periodici italiani, insieme ad altre centinaia di articoli su argomenti letterari e di costume. Con Aldo Nove e Tiziano Scarpa ha scritto Nelle galassie oggi come oggi. Covers (Einaudi, 2001) insolito best seller nel campo della poesia. Ha curato le antologie Il ’68 di chi non c’era (ancora) (Rizzoli, 1998), Onda lunga (Archivi del ‘900, 2002), Incubi. Nuovo horror italiano (Baldini Castoldi Dalai, 2007), Fuor di metafora (Indiana e-book 2014). Ha tradotto per le scene Doppio Sogno di Schnitzler (Teatro Stabile di Firenze, 2000) e il Macbeth di Shakespeare (Teatro Stabile di Torino, 2007), e scritto l’atto unico Incubi e Amore per la rassegna Maratona di Milano (2000 e 2001) e l’opera lirica Trans Europe Express, per la musica di Daniele Gasparini (2015). Collabora con i principali editori italiani e ha pubblicato numerose traduzioni dalle lingue classiche e moderne (Sofocle, Seneca, Poe, Stevenson, Oscar Wilde, Borges, Styron, Greene, Philip Roth, Cormac McCarthy fra gli altri). Ha sceneggiato il film Tartarughe dal becco d’ascia di Antonio Syxty (Out Off, 2000). Per il progetto radiofonico Ricuore ha riscritto La piccola vedetta lombarda (Radiorai3, 2001). Vive a Milano, dove tiene dal ‘99 corsi di scrittura creativa fra i più quotati a livello nazionale. Gira l’Italia tenendo conferenze e reading. Dal 2008 al 2016 ha diretto il festival letterario Presente Prossimo. Interviene in televisione principalmente su Rai2, Rai3, La7 e SkyTv. Nel 2012 ha ricevuto l’Ambrogino d’oro, il massimo riconoscimento istituzionale della città di Milano. È lo scrittore più giovane nella storia del premio.

 

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