Recensione di Anthony Brigida
Autore: Glenn Cooper
Traduzione: Giorgia Di Tolle
Editore: Nord
Genere: Thriller
Pagine: 384
Anno di pubblicazione: 2021
Sinossi. Dalla finestra della sua nuova casa per le vacanze, Jesper Andreason guarda il mare nero lambire la costa della Calabria. La moglie e le due figlie dormono, e lui pensa a quanto gli mancheranno domani, quando dovrà rientrare negli Stati Uniti per un impegno di lavoro. Ma Jesper non arriverà mai in aeroporto. La mattina dopo, i domestici trovano la villa deserta. Non ci sono segni di effrazione e non è stato rubato niente. Nemmeno le ingenti risorse messe a disposizione dal nonno, il miliardario Mikkel Andreason, riescono ad aiutare le autorità a fare luce sul mistero. L’intera famiglia è svanita nel nulla. Quattro anni dopo, all’improvviso, le sorelle Andreason ricompaiono in quella stessa villa. Gli ingressi non sono stati forzati, le finestre sono chiuse dall’interno e le bambine non hanno nessun ricordo di cosa sia successo. Ma non è solo questo a sconvolgere Mikkel, bensì un altro fatto, ancora più inquietante: le nipotine non sono cresciute di un giorno. Per loro, il tempo non è passato. Nel giro di poche ore, la notizia fa il giro del mondo e si scatenano le teorie più audaci. Qualcuno sostiene si tratti di un miracolo, altri che sia una maledizione, soprattutto dopo la scoperta che entrambe le bambine sono affette dalla stessa forma di leucemia. Nessuno può immaginare che la verità, forgiata nel fuoco e nel sangue, si nasconda là dove la nostra speranza più ardita incontra la nostra paura più profonda…
RECENSIONE
Glenn Cooper uno degli autori più famosi degli ultimi anni con milioni di copie vendute torna in libreria con il suo nuovo romanzo Il tempo del diavolo.
La trama come si può leggere è molto chiara, una famiglia benestante scompare nella notte, comprese le due bambine Elizabeth e Victoria. Il nonno paterno miliardario Mikkel Andreason, vuole ritrovarle ad ogni costo, usando ogni mezzo a sua disposizione, aiutato dal suo capo della sicurezza Marcus Handler. Quattro anni dopo questo sfortunato evento, le bambine ricompaiono in quella stessa villa da cui erano stato portate vie. La notizia fa il giro del mondo e la cosa sconcertante che salta subito all’occhio: le bambine nonostante il passare del tempo non sono cresciute di un giorno. Sono tali e quali a quando scomparirono , e se questo non potesse bastare, le due bambine hanno contratto allo stesso modo una malattia molto rara.
Da chi sono state rapite?
Cosa è successo in questi quattro anni?
E come è possibile che non siano cresciute? E come hanno contratto una malattia cosi rara?
Cooper è magistrale a creare queste situazioni ambigue strizzando l’occhio a motivazioni fantascientifiche, rendendo il tutto sempre e comunque credibile.
“Il libro è pieno zeppo di stereotipi” leggevo sul web, senza fare nessuno spoiler lascerò a voi scoprire quali siano ma se posso dire la mia la cosa non mi ha disturbato per niente. Chi ha letto i suoi libri, ed io li ho letti quasi tutti, sa che è nel suo stile, se non si ha voglia di affrontare questi cliché, basta portare le proprie letture altrove. Questo aspetto non intacca la qualità del libro.
La caratterizzazione dei personaggi, tranne del protagonista Marcus, è carente. L’unico ad essere veramente analizzato approfonditamente è proprio lui (in maniera toccante in certi aspetti). Sarebbe stato meglio dare più attenzione a questo aspetto anche per gli altri personaggi ma avremmo dovuto leggere un libro di oltre 500 pagine.
Cooper ha una capacità fondamentale per essere uno scrittore, ed è quella di saper scrivere. I suoi libri almeno quelli letti dal sottoscritto, hanno la capacità di tenerti sempre incollato alle pagine. Mai noiosi ma allo stesso tempo profondi, per i contenuti (Laureato in Archeologia e dottorato in Medicina), scorrevoli e adrenalinici.
Un aspetto che non sopporto a prescindere da chi sia l’autore del libro sono i finali affrettati, non per forza deve esserci un finale col botto ma nemmeno concludere tutta la storia (soprattutto se ben fatta) in pochi e banali capitoli.
Ammetto però che con i suoi ultimi scritti non siano ai livelli della Biblioteca dei morti, il suo libro d’esordio.
Se cercate un libro che vi tenga incollato alle pagine, adrenalinico e crei ad ogni modo emozioni Cooper è l’autore che può darvi tutto questo. Con storie pazzesche. A volte inverosimili.
Ma nella lettura non bisogna aver limiti. Siamo liberi di poter andare ovunque…
Anche su un’astronave. Con i Grigi.
Buona lettura.
A cura di Anthony Brigida
www.instagram.com/let.sreadtogether
Glenn Cooper
Glenn Cooper: è uno straordinario caso di self-made man. Dopo essersi laureato con il massimo dei voti in Archeologia a Harvard, ha scelto di conseguire un dottorato in Medicina. Oggi è presidente e amministratore delegato della più importante industria di biotecnologie del Massachusetts ma, a dimostrazione della sua versatilità, è anche sceneggiatore e produttore cinematografico. La biblioteca dei morti è il suo primo romanzo; è stato venduto in 22 Paesi e salutato dal Bookseller come «il debutto più atteso del 2009». La quadrilogia della “Biblioteca dei Morti” prosegue con “Il libro delle anime” (2010), “Il tempo della verità” (Nord 2012) e “I custodi della biblioteca” (2012). “Dannati, primo capitolo di La trilogia dei Dannati”, esce nel 2014, seguito da “La Porta delle Tenebre” (2015) e “L’invasione delle Tenebre” (2015). La sua terza trilogia si compone di “Il segno della croce” (2016), “Il debito” (2017) e “I figli di Dio” (Nord 2018). Altri romanzi indipendenti sono “La mappa del destino” (2011), “Il marchio del diavolo” (2011), “L’ultimo giorno” (2012), “Il calice della vita” (2013), “Il sigillo del cielo” (2019), “Clean. Tabula rasa” (2020) e “Il tempo del diavolo” (2021).
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