Recensione di Ilaria Bagnati
Autore: Daniel Keyes
Traduzione: Natalia Stabilini, Isabella C. Blum
Editore: Nord
Genere: Biografia
Pagine: 541
Anno di pubblicazione: 2009
Sinossi. Il 27 ottobre 1977, la polizia di Columbus, Ohio, arresta il ventiduenne Billy Milligancon l’accusa di aver rapito, violentato e rapinato tre studentesse universitarie. Billy ha vari precedenti penali e contro di lui ci sono prove schiaccianti. Ma, durante la perizia psichiatrica richiesta dalla difesa, emerge una verità sconcertante: Billy soffre di un gravissimo disturbo dissociativo dell’identità. Nella sua mente «vivono» ben 10 personalità distinte, che interagiscono tra loro, prendono di volta in volta il sopravvento e spingono Billy a comportarsi in maniera imprevedibile. Nel corso del processo si manifestano il gelido Arthur, 22 anni, che legge e scrive l’arabo; il timoroso Danny, 14 anni, che dipinge solo nature morte; il violento Ragen, 23 anni, iugoslavo, che parla serbo-croato ed è un esperto di karaté; la sensibilissima Christene, 3 anni, che sa scrivere e disegnare, ma soffre di dislessia; e poi Alien, Tommy, David, Adalana e Christopher. Così, per la prima volta nella storia giudiziaria americana, il tribunale emette una sentenza di non colpevolezza per infermità mentale. Tuttavia Billy rimane un rebus irrisolto fino a quando, durante il ricovero in un istituto specializzato, a poco a poco non affiorano altre 14 identità autonome, tra cui spicca «il Maestro», la sintesi della vita e dei ricordi di tutti i 23 alter ego. E proprio grazie alla sua collaborazione è stato possibile scrivere questo libro.
Recensione
Una stanza piena di gente è un libro molto conosciuto, soprattutto tra gli appassionati di psicologia e di casi giudiziari. Il libro in questione è stato scritto da Daniel Keyes, il quale durante i vari incontri con Billy Milligan ha raccolto tutti i suoi ricordi cercando di farli combaciare con le testimonianze di altre persone e prove scritte.
Ma perché la storia di Billy Milligan è così famosa e importante?
Billy nel 1977 è stato arrestato per aver rapito, violentato e rapinato tre studentesse universitarie. La polizia è sicura che sia stato lui, le prove sono schiaccianti così come le testimonianze delle vittime.
La difesa vedendo nell’uomo un comportamento strano decide di richiedere una perizia psichiatrica, ciò che emerge ha dell’incredibile: Billy soffre di un disturbo dissociativo della personalità. Ciò è rilevante per due motivi: 1. Billy Milligan è la prima persona in America ad essere dichiarato non colpevole per infermità mentale nonostante la gravità dei suoi crimini. 2. Negli anni ’70 il Disturbo Dissociativo dell’Identità (allora Disturbo di Personalità Multipla) era poco conosciuto tanto che, come possiamo apprendere dal libro, molti psichiatri erano scettici sulla diagnosi e non credevano alla sua esistenza.
Cos’è il Disturbo Dissociativo dell’Identità?
Il disturbo dissociativo dell’identità è un tipo di disturbo dissociativo caratterizzato da 2 o più tipi di personalità che si alternano. Il disturbo comprende l’incapacità di ricordare eventi quotidiani, importanti informazioni personali e/o eventi traumatici o stressanti, i quali non sarebbero normalmente dimenticati. La causa è quasi sempre un grave trauma infantile. Il trattamento prevede l’utilizzo della psicoterapia a lungo termine, talvolta con la terapia farmacologica. Le diverse identità tendono a manifestarsi maggiormente quando le persone sono sottoposte a gravi stress. La frammentazione dell’identità di solito porta all’amnesia asimmetrica, in cui ciò che è conosciuto da una personalità può o può non essere conosciuto a un’altra; ossia, una personalità può avere amnesia per eventi sperimentati dalle altre personalità. Alcune identità sembrano conoscere le altre e interagire con esse in un elaborato mondo interiore, e alcune identità interagiscono più di altre. La causa di questo disturbo può essere fatta risalire all’infanzia, un abuso grave e cronico (fisico, sessuale o emotivo) e un abbandono durante l’infanzia vengono frequentemente riportati e documentati nei pazienti affetti da disturbi dissociativi. E’ ciò che è accaduto a Billy, da piccolo è stato più volte maltrattato e abusato sessualmente dal patrigno.
Quali sono i sintomi di questo disturbo?
I pazienti presentano generalmente amnesia dissociativa. Oltre a sentire le voci, i pazienti con disturbo dissociativo dell’identità possono avere allucinazioni visive, tattili, olfattive, e gustative. Perciò, i pazienti possono essere mal diagnosticati con un disturbo psicotico. Tuttavia, queste allucinazioni si differenziano dalle tipiche allucinazioni dei disturbi psicotici come la schizofrenia. I pazienti con disturbo dissociativo dell’identità vivono questi sintomi come provenienti da un’identità alternativa. Depressione, ansia, abuso di sostanze, autolesionismo, automutilazione, convulsioni non epilettiche, e comportamento suicidario sono frequenti, come lo è la disfunzione sessuale.
Il caso di Billy Milligan è davvero interessante perché in lui erano presenti ben 24 personalità con età, sesso, provenienza e caratteristiche molto diverse e ognuna aveva una sua funzione. Ad esempio Arthur è di origine inglese, è un grande studioso e conosce la lingua araba; RagenVadascovinich è iugoslavo, definito il guardiano della rabbia emerge quando Billy si trova in una situazione di pericolo; Adalana è timida, lesbica e ha avuto un ruolo cruciale nei crimini commessi; David ha 8 anni ed è il guardiano del dolore. Queste sono solo quattro delle 24 personalità di Billy ma si può già ben capire quanto possa essere difficile rapportarsi con una persona che ha questo disturbo data la continua alternanza delle diverse personalità. Anche la terapia non è semplice, Billy è stato sottoposto a psicoterapia per cercare di unire, fondere tutte le personalità in quella centrale, ossia Billy. Da questa fusione ne è venuto fuori il Maestro, così chiamato perché è la somma di tutti i ricordi e i talenti di ogni personalità.
“Adesso mi rendo conto”, sussurrò Billy, “che quando la polizia venne a prendermi a Channingway, in realtà non sono stato arrestato. Sono stato salvato. Mi dispiace che delle persone abbiano dovuto soffrire prima che ciò accadesse, ma mi sento come se dopo ventidue anni alla fine Dio avesse deciso di sorridermi”.
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A cura di Ilaria Bagnati
ilariaticonsigliaunlibro.blogspot.com
Daniel Keyes
Daniel Keyes (1927-2015). A diciassette anni si è arruolato in Marina, imbarcandosi poi come commissario di bordo. Tornato a New York, dopo essersi laureato in Psicologia, ha insegnato a lungo, soprattutto a ragazzi con difficoltà di apprendimento. Proprio questo lavoro gli ha fornito lo spunto per il suo esordio narrativo, Fiori per Algernon: un successo mondiale, pubblicato in più di trenta Paesi e continuamente ristampato. A partire dagli anni ’80, si è dedicato prevalentemente alla non-fiction e con Una stanza piena di gente (Nord 2009) ha ottenuto una nomination al prestigioso Edgar Award. La quinta Sally (Nord 2018) ha segnato il suo ritorno alla narrativa. Nel 2000, la Science Fiction and Fantasy Writers of America lo ha insignito del Premio Author Emeritus.
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