Recensione di Francesca Marchesani
Autrice: Amelie Cordonnier
Editore: NN
Traduzione: Bononi Francesca
Genere: Narrativa
Pagine: 256
Pubblicazione: Maggio 2021
Sinossi. Lei è felice e appagata: ha un bel lavoro e un marito amorevole, è madre di Esther e, da pochi mesi, anche di Alban. Un giorno nota una macchiolina scura sul collo del piccolo e, preoccupata, chiede consiglio al pediatra che la tranquillizza: è solo una leggera pigmentazione. Ma le macchioline aumentano, e l’inquietudine cresce. Fino al responso, definitivo e spiazzante: Alban è mulatto. Incredula, si rivolge a suo padre per essere rassicurata: e l’uomo, dopo trentacinque anni, trova il coraggio di ammettere una verità che le toglie di colpo ogni certezza, lasciandola impreparata e sola ad affrontare i pregiudizi che lei stessa non sapeva di nutrire. E mentre la pelle di Alban cambia colore, dentro di lei infuria una terribile resa dei conti con quel bambino, simbolo delle bugie in cui è stata cresciuta e dell’amore che le è stato negato. Con una lingua ritmata e sonora, Amélie Condonnier scrive un romanzo incalzante come un thriller, in bilico tra dramma e commedia; e mette in discussione i miti fragili dell’amore materno e dell’identità, illuminando il momento in cui la paura di non essere accettati si placa come un lupo ammansito, per cedere il posto a una nuova tenerezza.
Recensione
Come ci si sente quando tutto quello in cui credi, le fondamenta della persona che sei, crollano improvvisamente?
Quando ormai sei adulta e ti vengono a dire che in realtà quella che hai sempre chiamato Mamma non ti ha mai portato in grembo?
Che chi ti ha dato la vita improvvisamente ha deciso di mollarti al primo offerente invece che tenerti con sé?
Non deve essere una bella sensazione. E non deve essere bello scoprirlo nello studio del pediatra quando tuo figlio, dal giorno alla notte comincia a mutare colore come un bruco prima della trasformazione in farfalla.
Questa è la storia di una donna che non sapeva di avere dei pregiudizi finché non ha scoperto di esserne vittima lei stessa. È la storia di una madre che deve costringersi ad amare un figlio che non sente più come suo e, inconsapevolmente passa da vittima a carnefice dello stesso crimine, la perdita improvvisa di amore.
L’unica cosa che potrà farla sentire meglio è paradossalmente l’unica da cui pensava di doversi allontanare. La famiglia. La famiglia che è un luogo piuttosto che un insieme di persone.
Un posto dove puoi permetterti di esprimere ad alta voce sentimenti che, fino a un secondo prima, ti saresti anche vergognata di pensare. Una lettura breve, delicata ma insidiosa, che non se ne va. Come un granello di sabbia incastrato sotto un’unghia.
Amélie Cordonnier
Amélie Cordonnier è una giornalista e scrittrice francese, responsabile della sezione culturale della rivista Femme Actuelle. Un lupo nella stanza è il suo secondo romanzo, dopo l’esordio con L’amore malato.
Acquista su Amazon.it: