Recensione di Ilaria Bagnati
Autore: Vittorio Macioce
Editore: Salani
Genere: Romanzo
Pagine: 304
Anno di pubblicazione: 2021
Sinossi. Ce l’hanno raccontata a scuola, la vicenda di Angelica, la bella per eccellenza, la donna per cui i paladini di mezzo mondo impazziscono, si sfidano in epiche battaglie, disposti a rischiare la pelle pur di averla. Angelica l’esotica, l’insidiosa, il motore di ogni passione, che attende in silenzio di essere conquistata come un trofeo. Ma qualcuno si è mai chiesto se era d’accordo? Se a lei Orlando – che sarà pure stato l’eroe della cristianità, d’accordo, ma anche un uomo di rara bruttezza – piaceva? Se quella rissa tra maschi alfa non le sembrasse ridicola? Se desiderasse, magari, qualcos’altro? Lo ha fatto Vittorio Macioce, che per la prima volta dà voce a questa creatura tanto celebrata quanto misteriosa. In fin dei conti una ragazza normale, simile a quelle di oggi, con emozioni che intatte attraversano i secoli: il desiderio di sentirsi viva, di trovare un posto nel mondo; la necessità di fare chiarezza sulle proprie origini; il fastidio di essere continuamente oggetto di attenzioni maschili; il dolore di interpretare un ruolo cucitole addosso da altri. Ricostruendo in chiave contemporanea tutto ciò che la storia della letteratura ha trascurato di Angelica e delle pulsioni che la animano, Macioce ci guida alla riscoperta di una vicenda sorprendentemente densa di riferimenti pop – dai videogiochi allo spaghetti western, dalla musica ai romanzi fantasy – e che non ha mai smesso di dirci qualcosa sulla natura delle ossessioni amorose.
Recensione
Macioce con il suo romanzo d’esordio dà voce alla bella Angelica, colei per la quale tutti lottano e impazziscono. Angelica, ossessione del leggendario Orlando, è una donna come tante e non così diversa dalle donne contemporanee.
L’autore, in un’intervista, paragona Angelica alle influencer di oggi perché ha saputo attirare le attenzioni di molti uomini, dirigere le loro passioni, tanto da inseguirla per tutta Europa.
Angelica viene considerata e trattata come un trofeo, gli uomini per lei si battono ma è ciò che lei vuole?
Vuole davvero essere trattata come un oggetto e un premio prezioso?
Qualcuno si è chiesto cosa lei vuole, quali sono i suoi desideri, i suoi sogni?
No di certo! Angelica come tutte le donne ha i suoi desideri, la necessità di far luce sulle sue origini, la voglia di strapparsi di dosso quel personaggio che le è stato imposto. Tutti la seguono perché innamorati di lei, ma sono veramente innamorati o vogliono solo averla per possederla, per urlare al mondo “ce l’ho fatta, è mia”?
Orlando è colui che più di tutti si impegna a conquistarla, a vincere il suo amore ma Angelica non è interessata, il paladino è pure brutto e guercio. Così Orlando impazzisce e da Orlando innamorato diventa Orlando furioso.
“Orlando è impazzito, ma non è colpa mia. Ha fatto tutto lui, a me semplicemente non interessava amarlo”.
Angelica si sente libera di innamorarsi di chi vuole e si innamora di Medoro, un fante, con il quale vive momenti di passione. Orlando non può sopportare di aver perso Angelica per un fante quando lui è il paladino di Carlo Magno.
“Fugge Orlando, ma la sua fuga non è come quella di Angelica. E’ una fuga che devasta tutto ciò che incontra, spogliandosi di elmo, scudo e corazza e sollevando nella sua corsa rami, ceppi, tronchi e sassi e poi aratri, greggi, buoi e campi e borghi. Orlando vaga in lungo e in largo in tutto l’Occidente e ovunque è devastazione, morte e miseria. Sempre scappando, in figa da sé stesso, rinnegandosi e dissacrandosi”.
Di personaggi oltre ad Orlando e Angelica ne incontriamo diversi: Isacco, Carlo Magno, Medoro, Atlante, Merlino, Isabella, Ruggiero e tanti altri. E’ sicuramente molto interessante e avvincente vedere come tutti questi personaggi si rapportano tra di loro ma ammetto di aver faticato un po’ a volte a seguire il filo della narrazione. Le vicende sono tante e sicuramente sarebbe utile conoscerle già prima di iniziare la lettura di Dice Angelica.
La narrazione è piuttosto veloce e di certo non ci si annoia mai durante la lettura. Credo che il merito di Macioce sia quello di aver reso contemporanea e accessibile una donna del 1500 come Angelica. Lei è una donna come noi, terrena e mossa dai suoi desideri e dalle sue volontà, una donna che si impone, bella e che sa usare la bellezza a proprio vantaggio.
Angelica per la prima volta DICE e lo fa con il libro di Macioce al quale rivolgo i miei complimenti.
A cura di Ilaria Bagnati
ilariaticonsigliaunlibro.blogspot.com
Vittorio Macioce
Caporedattore e editorialista del Giornale, è da anni una delle migliori penne del giornalismo culturale italiano. Tra le altre cose è il fondatore e il direttore artistico del festival delle Storie nella valle di Comino. Questo è il suo esordio nella narrativa.
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