Quella notte di ottobre




Recensione di Salvatore Argiolas


Autore: Volker Backert

Editore: Emons Edizioni

Traduzione: Monica Pesetti

Genere: Thriller, Krimi

Pagine: 250

Anno di pubblicazione: 2021

Sinossi. Hannah Steiner, giovane giornalista in carriera, sta per ottenere un famoso talk show e per condurre uno speciale sui i trent’anni dalla riunificazione tedesca. Ma una rivelazione stravolge la sua vita: la madre le confessa che è stata adottata e suo padre biologico era un influente maggiore della Stasi. I segreti non si fermano qui: la sua famiglia originaria è stata trucidata da un killer e lei è l’unica superstite. Hannah non resiste al morso della vendetta e si butta a capofitto nell’indagine. Chi ha ucciso a sangue freddo suo padre, sua madre e suo fratello e soprattutto perché?

Recensione

Il 3 ottobre 1990 è stata una data fondamentale del secolo scorso perché in tale giorno avvenne la riunificazione della Germania sotto un’unica bandiera dopo più di 45 anni di separazione.

Qual giorno avvenne anche un misterioso fatto di sangue che coinvolse la famiglia di Rolf-Peter Borkow, un agente della Stasi, il servizio segreto della Germania dell’Est. Quella notte di ottobre del 1990 in quella fattoria vicino Coburgo in Baviera si salvò solo la piccola Jana Borkow.

Trent’anni dopo Hannah Steiner, affermata giornalista televisiva, premiata per la sua campagna contro le armi, apprende nel modo più brutale di essere la bambina sopravvissuta a quello tutti pensano sia stato un classico caso di omicidio-suicidio.

Hannah si impegnerà a fondo per capire la dinamica di questo fatto traumatico che le ha cambiato la vita e in questa indagine scoprirà lati oscuri e pericolosi della trattativa che portò al processo di riunificazione.

Volker Backert è uno dei nomi nuovi del “Krimi” il giallo alla tedesca e in questo suo thriller affronta uno dei periodi più importanti e decisivi del secolo scorso tanto che lo storico Eric Hobsbawm lo considera l’atto finale del cosiddetto “Secolo breve”.
“I gialli mirano a entrare nelle pieghe della società, la dissodano, ne mostrano i difetti. I loro autori sono dei sismografi», disse Hejo Emons, editore della casa editrice Emons che pubblica questo libro e Volker Backert conferma in piano l’assunto in quanto dimostra che il Krimi arriva dove il saggio o l’inchiesta giornalistica non riesce a penetrare.

Franz Joseph Strauss è stato un potentissimo uomo politico tedesco e nel libro ha una parte speciale in quanto si parla, oltre ad altri atti di corruzione, dello scandalo Lockeed che ebbe propaggini anche in Italia con il caso Antelope Cobbler (Il ciabattino dell’Antilope).
Anche se non ci sono prove, una cosa è certa: nessun altro politico dell’Ovest è stato per decenni così abile negli affari come Franz Josef Strauss. Ti dico solo Leder”
“Cuoio?
Il nome in codice del BND per il lobbista della Lockeed Ernest F. Hauser. E’ stato il testimone di nozze di Strauss e il padrino di suo figlio.”
“Cosa? E poi, quando Strauss era ministro della Difesa, gli ha fornito novecento Starfighter della Lockeed?
“Di cui duecentosessantanove precipitati. In tempo di pace, nota bene. Centosedici morti. Soprannome? Il fabbricante di vedove.”

E’ questa la cornice di totale amoralità di un ambiente politico che la ricerca di Hannah Steiner sulle prime fasi della sua vita rimette in movimento cercando di occultare ogni prova residua di tante corruzioni e tradimenti.

Hannah, assieme ad un giornalista che da anni è sulle tracce di una imprenditrice austriaca invischiata in tanti affari loschi con la DDR, capace di far sparire centotrenta milioni di euro dalle casse tedesco-orientali, porta alla luce un sistema corruttivo che ha inquinato la vita politica tedesca e messo in pericolo il sistema democratico

Volker Backert affermò di voler scrivere “thriller regionali più neri, più duri e più veloci di un normale thriller regionale” ma in “Quella notte di ottobre” alza il tiro e il tipico recinto del Krimi, quello regionale di cui perlustra e illumina vizi privati e pubbliche virtù, viene demolito per porre in rilievo azioni e traffici che riguardano territori molto più ampi.
Con una scrittura nervosa e scattante, mettendo al centro dei capitoli diversi personaggi, Backert confeziona un thriller politico che contribuisce a capire meglio “Die Wende”, la svolta storica che segnò il passaggio dalle Due Germanie, “una contro l’altra armata” ad un Paese unito malgrado le grandi differenze sociali ed economica tra le due nazioni.

A proposito della “Wende” che viene citata molte volte, sarebbe stato meglio approntare un sistema di note per rendere più chiari certi passaggi e qualche espressione tedesca che molti lettori italiani probabilmente non conoscono o non inquadrano nel loro preciso significato storico.

 

 

Volker Backert


Nato a Coburgo, cresciuto nell’Alto Meno: già nella sua prima giovinezza divorò romanzi d’avventura e gialli con entusiasmo (“Tutto è iniziato con Enid Blyton. E a sedici anni avevo Agatha Christie, Edgar Wallace e Victor Gunn quasi completamente sullo scaffale…”). Dopo essersi diplomato al liceo nel 1982 al Meranier-Gymnasium Lichtenfels (“il mio lavoro specialistico a quel tempo nel corso avanzato tedesco: ‘Coppie disuguali in poesia e verità con a) Faust e Gretchen, b) Egmont e Klärchen, c) Goethe e Christiane Vulpius’ “) ha fatto l’allora consueto servizio militare a Giessen (rifornimento) e Hammelburg (Kampftruppenschule 1): “In questi quindici mesi sicuramente non ho imparato nulla di decisivo per la guerra. Ma tanto più sulla psiche dell’uomo”. Per amore dell’amore, si trasferì nella città di Coburgo all’inizio del 1989 e acquisì “un’esperienza inestimabile nell’ufficio di assistenza sociale, l’allora Champions League di ogni amministrazione …” Inoltre, ha svolto attività di stampa volontaria per la politica, la chiesa e le associazioni. Dal 1995 ha lavorato a stretto contatto con la polizia per diciotto anni come capo del dipartimento della città di Coburgo per la pubblica sicurezza. A metà degli anni ’90 scrive alcune sceneggiature cinematografiche per “Tatort” e “Ein Fall für Zwei”, rimaste inedite. Con l’inizio del boom della criminalità regionale, ha iniziato a scrivere il suo primo romanzo nel 2005 e, con sua grande sorpresa, ha immediatamente trovato un editore.

 

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