Recensione di Marina Toniolo
Autore: J.C. Maetis
Traduzione: Andrea Russo
Editore: Newton Compton Editori
Genere: Narrativa straniera, storico
Pagine: 352
Anno di pubblicazione: 2022
Sinossi. Vienna, 1938. Dopo l’annessione dell’Austria alla Germania nazista, Mathias e Johannes, due cugini di origine ebraica e affermatiscrittori, sono costretti a lasciare la loro casa e i loro libri. Grazie all’aiuto di un agente letterario e di un poliziotto, riescono a scappare dalle implacabili SS e a cambiare identità, ma non è sufficiente. Johannes viene catturato e imprigionato nel campo di sterminio di Sobibór, dove la sua unica possibilità di sopravvivere è legata a un’inaudita richiesta del comandante nazista. Ogni giorno, però, il rischio di essere giustiziato incombe su di lui, mentre Mathias è ancora a piede libero, pur dilaniato dalla preoccupazione per le sorti del cugino. In tutto questo, il pericolo di essere scoperto a sua volta si fa sempre più concreto… Eppure non ha intenzione di arrendersi senza combattere, e senza provare a salvare la vita di Johannes. Quando tutto sembra perduto, c’è ancora spazio per la speranza?
Recensione
Può la capacità di scrivere e di immedesimarsi nelle storie aiutare la vita delle persone? Oggigiorno diremmo certo che sì, un libro cambia la prospettiva e certe volte salva da situazioni difficili dando consigli o intuizioni. Ma nel passato? Scrivere gialli può aiutare a sfuggire alla furia nazista? Essere capaci di elaborare un testo, di consigliare e di mettere nero su bianco emozioni e fatti può salvare letteralmente la vita di una persona?
Questo è un romanzo che omaggia la grande capacità dell’uomo di sopravvivere con ogni espediente; salvare se stessi e i propri cari nel periodo storico più buio del novecento. La storia è lineare ma allo stesso avvincente: le pagine scorrono veloci e seguiamo i cugini Johannes e Mathias nel cambio di identità che molti ebrei si sono procurati per sfuggire alle persecuzioni.
Filo conduttore è il circolo culturale di Vienna di cui Freud faceva parte. Un gruppo di persone illuminate che riesce a fuggire pagando un prezzo giusto ed equo che sta alla perdita di tutti i beni posseduti conseguentemente all’espatrio in nazioni neutrali. I nazisti rifuggono la cultura (che non sia quella che li idolatra) e cercano in tutti i modi di venire in possesso delle fotografie ritraenti i membri, scienziati e filosofi per porre fine ai dissenso sociale e culturale.
Seguiamo le famiglie dei cugini nelle peripezie prima e dopo lo scoppio della Seconda Guerra e incontriamo personaggi ben delineati: Max il proprietario di un night club, la gitana, gli esponenti del gruppo di falsificazione, nonché i prigionieri e le guardie di Sobibor. In modo molto semplice e schietto Maetis quasi sorvola sull’immane tragedia che vi si sta svolgendo (chi non la conosce?) per concentrarsi sul rapporto tra prigioniero e comandante, su questa affinità culturale e di anima che sorpassa guerra e orrore.
Sicuramente è molto interessante l’ambientazione in Vienna: scopriamo come i cittadini austriaci si sono posti all’improvviso alle leggi razziali e come hanno reagito; nonché possiamo viaggiare con la fantasia nella città imperiale per eccellenza con tutti i fasti dell’impero asburgico.
Potrebbe sembrare un romanzo di evasione o uno simile a molti altri già letti sulla guerra e sui nazisti:
invece ci sono moltissimi spunti ben sviluppati e si evince una ricerca storica meticolosa e puntuale.
E qui credo che sembra facile ma che invece facile da scrivere tanto non è. Merita una menzione d’onore.
A cura di Marina Toniolo
https://ilprologomarina.blogspot.com/
J.C. Maetis
è il nome con cui l’acclamato scrittore britannico John Matthews ha scelto di firmare Il circolo Freud, utilizzando il cognome originario della sua famiglia ebraica, emigrata a Londra per sfuggire alle persecuzioni naziste. Le sue opere sono state tradotte in 14 lingue. John Matthews si è rivelato al pubblico con il thriller Passato imperfetto, inserito dal “Times” di Londra nella lista dei migliori 10 legal thriller di tutti i tempi. Vive nel Surrey con la moglie e il figlio. Ha pubblicato con Rizzoli “Il giornodell’ascensione” (2008).
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