Cuore di birra




Recensione di Salvatore Argiolas



Autore: Andrea Ferrari

Editore: Laurana Editore

Genere: Noir

Pagine: 269

Anno di pubblicazione: 2022

Sinossi. Spinto dal desiderio di scoprire qualcosa sulle sue origini e trovatosi incastrato in una situazione scomoda, il detective italoafricano Angelo Babacar Bossi lascia la Val Brembana alla volta del Senegal, per lavorare come cooperante in una Missione gestita da una O.N.G. italiana. Ma la tranquillità non dura a lungo: durante il suo soggiorno nella terra natia, Angelo incrocerà lo strano caso della scomparsa di una bambina da un villaggio vicino. Le circostanze oscure di questa sparizione condurranno Angelo verso un’indagine pericolosa che coinvolge diversi bambini sequestrati dal campo profughi di St. Louis. Una storia di serial killer e pedofilia dal taglio ironico e scorretto, i cui dettagli sempre più torbidi e oscuri riveleranno al detective verità sconcertanti. Sul suo passato e sui colpevoli di questa catena di omicidi.

Recensione

Angelo Babacar Bossi è un investigatore privato anomalo perché è di pelle nera ma vive da sempre nel paesino di Bracca, in Val Brembana, essendo stato adottato in fasce da una famiglia bergamasca ma di origine varesina.

Queste origini variegate mettono spesso Angelo in crisi d’identità sia perchè si sente pienamente valligiano e si trova in conflitto con la grande città sia perché pur essendo nero si sente più bergamasco dei bergamaschi e si dispiace che il padre abbia parenti fuori dalla provincia orobica.

Angelo Babacar è un trentenne alto quasi due metri che percepisce la vita da una angolazione obliqua, secondo valori ispirati dagli schemi dell’Atalanta e dalle canzoni del “Seattle Sound”, il grunge, suoi costanti punti di riferimento esistenziale.

Le sue avventure, narrate in prima persona, cominciano con “Sangue nero”, del 2016, proseguono con “Nero fondente” del 2019 e arrivano al terzo episodio con questo “Cuore di birra” del 2022.

Dotato di uno spirito provocante e corrosivo e di una visione del mondo politicamente scorretta, il nostro Angelo Babacar si trova in Senegal, sia per ritrovare i suoi genitori biologici e le sue radici africane, sia per sfuggire ad una banda di minacciosi nigeriani.

La ricerca dei veri genitori non avrà esito positivo ma il giovane detective avrà modo di conoscere da vicino la realtà africana e cercherà di entrare in sintonia con un modo di vivere sideralmente lontano da quello che era abituato a vivere nelle valli lombarde e che prima conosceva solo per averlo visto su Youtube o su Geo e Geo.

Rissoso, irascibile, sbruffone, ubriacone e anche un pochino orlucco, il Bossi non riesce a stare lontano dai guai neanche in Africa e accetta di indagare sulla scomparsa di una bambina di un villaggio vicino alla missione dove lavora come manovale ed esperto di costruzioni.

Questa inchiesta lo porterà a rischiare seriamente la pelle e a scoprire verità terribili, in un viaggio al termine della notte che farà emergere una vasta rete di corruzione e di vero e proprio schiavismo che cercherà di far cessare con i suoi modi drastici e sbrigativi.


Mi accorgo di essere la macchia nera che stona nella tazza da colazione del Mulino Bianco. Il cioccolato sulla pasta di qualche chef d’avanguardia, l’anomalia che l’amore dei miei genitori adottivi ha fatto diventare unicità”


dice Angelo Babacar e questa riflessione mette il luce la doppia identità che si scinde tra le origini africane e l’educazione orobica e che vede spesso prevalere il secondo fattore.

Andrea Ferrari è riuscito a creare, con molta bravura, un personaggio irrestibile, difficile da dimenticare perché riassume tante contraddizioni contemporanee e come una cartina di tornasole fa emergere tutte le storture e i problemi della nostra società e con “Cuore di birra” amplia lo sguardo per mettere sotto accusa il neocolonialismo che tiene i paesi africani ancora sottomessi.

Emulo degli eroi dell’Hard boiled come Philip Marlowe e Lew Archer, Angelo Babacar va a birre trappiste e polenta taragna e nelle sue indagini affronta situazioni con commenti e atteggiamenti sarcastici che abbina con facilità alla sferzante critica sociale: 

Mi si presentavano in fila indiana, come quelli di Agatha Christie, ho visto i film, mica letto i libri, una sfilza di misteri irrisolti nel nostro bel paese dove il depistaggio e l’insabbiamento giocavano titolari fissi: la trattativa, Ustica, Gladio, la funivia del cermis, per non parlare di tutte le porcherie hanno fatto in bassitalia. Non vi preoccupate, non è che mi interessa la politica o quelle ‘roiade lì, ma ho visto una montagne di documentari di Lucarelli sul computer e mi sono rimasti impressi. Non mi piacciono i porno, così guardo i documentari e mi sembra di essere uno studiato”

scrive in “Sangue nero” ed è la tipica prosa di questo ragazzo che cerca di capire cosa farà da grande ma che per ora è protagonista di noir originali e molto intriganti.

 

 

Andrea Ferrari


è nato a Milano nel 1977 e lavora come responsabile di un centro anziani e centro giovani del Comune di Milano. Con Eclissi sono usciti tutti i suoi romanzi “noir” con protagonista il detective privato Andrea Brandelli. Tra le sue pubblicazioni, in trio con Riccardo Besola e Francesco Galone, ricordiamo Operazione Madonnina – Milano 1973 (2013) e Il colosso di Corso Lodi (2015), entrambi per Fratelli Frilli. I loro racconti sono apparsi nelle antologie: Un giorno a Milano (2013) e Una notte a Milano (Novecento Editore 2014); Giallo Metropoli (Piemme, 2015) e Giallo di rigore (2016) nella collana “Il Giallo Mondadori”.

 

Acquista su Amazon.it: