Recensione di Patrizia Argenziano
Autore: Alfredo Ricciardi
Editore: TEA
Genere: Giallo
Pagine: 224
Anno di pubblicazione: 2022
Sinossi. È un sabato solitario e malinconico quello del commissario Nando Spinelli: nessun impegno di lavoro, nessun amico con cui uscire, niente di niente. Uno di quei giorni in cui il peso di trovarsi in quella Foggia a lui così estranea diventa insostenibile, e allora meglio mettersi in macchina e tornare nella sua bella Ascoli, da mamma e papà, almeno un buon pranzo si rimedia. La trasferta però viene interrotta sul nascere da una chiamata della questura: un uomo è stato trovato morto nel cortile della sua abitazione, in circostanze sospette. Supportato dalla sua squadra, uomini e donne ciascuno con i propri pregi e difetti, sogni e segreti, Spinelli porta avanti un’indagine che a ogni passo non fa che delineare la vittima come un uomo caritatevole, tutto casa, chiesa e lavoro, stimato e ben voluto da chiunque lo abbia conosciuto… peccato per quella storia cui tutti accennano: e se non fossero soltanto pettegolezzi delle solite malelingue? In una città calda e assolata, il commissario Spinelli – al suo esordio nella vasta e variegata scena del giallo italiano di provincia – si muove tra gente diffidente e insieme generosa, a disegnare una realtà tanto inaspettata quanto autentica.
Recensione
Bastano poche pagine per capire che il vero punto di forza di questo romanzo è lui: Nando Spinelli.
Una vera calamita, forse per quell’aria malinconica che confonde positivamente il lettore oppure per quel pizzico di ironia che fa sorridere sotto i baffi o ancora per quell’essere personaggio solitario pronto però a spiccare il volo.
Sarà il suo recente passato a ispirare tenerezza e desiderio di conoscerlo più a fondo?
Catapultato in un’indagine insieme alla sua squadra, soffocato dagli ambienti in cui la gente mormora e spettegola come se non ci fosse un domani, Spinelli non si lascia sopraffare dalle emozioni che pian piano fanno capolino nel suo cuore, dovute al caso in questione e non solo, e procede alla ricerca di risposte.
Un caso appunto che ci riconduce a un’intera comunità costituita da una serie variopinta di personaggi che si conoscono molto bene l’un l’altro e che non manca di affrontare tematiche ostiche e sempre attuali. E proprio ogni personaggio, nel ruolo che gli compete, dà voce al suo personale pensiero in merito lasciandoci in bocca un gusto po’ amaro.
Un giallo in cui tutto appare tremendamente chiaro ma che in realtà non lo è,
la scrittura è semplice ma accattivante, il ritmo non è particolarmente incalzante ma l’indagine è interessante e si arricchisce di volta in volta di elementi sempre nuovi che mantengono alta l’attenzione del lettore.Attenzione che non si perde grazie anche alle “incursioni mentali” di Nando che il lettore quasi si trova a replicare ad alta voce e alle pagine di un diario che spezzano la narrazione ma aiutano a entrare nel cuore dei protagonisti.
Pronta per una nuova indagine del commissario Spinelli?
Sicuramente, sono curiosa di comprendere meglio anche gli altri componenti della squadra che, in questa occasione, non ho avuto modo di apprezzare a fondo. Per il momento, vi lascio a questa storia in cui non proprio tutto è come sembra.
Buona lettura!
A cura di Patrizia Argenziano
Alfredo Ricciardi
Alfredo Ricciardi, ingegnere, è nato nel 1974 a Foggia, città nella quale, dopouna breve parentesi statunitense, tuttora lavora e vive, con la moglie e le figlie.
Acquista su Amazon.it: