Recensione di Marina Morassut
Autore: Xiaolong Qiu
Editore: Marsilio
Collana: Tascabili Maxi Gialli
Traduttore: Paola Vertuani
Pagine: 543
Genere: Giallo
Anno di pubblicazione: 2011
La vicenda trova subito avvio nelle primissime pagine del romanzo, quando due vecchi amici che si ritrovano finalmente dopo anni di lontananza – ed in barba al fatto che uno dei due dovrebbe lavorare e non pescare (tutto il mondo è paese!) – oltre ai pesci recuperano nel fondale di un canale un sacco nero, contenente il cadavere nudo di una bella ragazza.
Le indagini vengono subito affidate all’ispettore capo Chen Cao e al poliziotto Yu, entrambi della sezione della polizia detta “casi speciali”, quelli che potrebbero avere ripercussioni politiche e screditare l’immagine del partito.
E in questo caso particolare, dato che la ragazza uccisa era una “Lavoratrice modello della nazione”, s’impone la cautela di indagini accurate e forse-forse anche di risultati da tenere sott’occhio, nel caso in cui…
Non diremo altro sulla trama di questo avvincente giallo / poliziesco, se non che il lettore scoprirà che l’oriente non è poi così diverso dall’occidente, almeno in determinate situazioni.
Interessante e avvincente la trama, così come piacevolissima la conoscenza dei vari personaggi che accompagneranno Chen Cao nelle diverse avventure. Oltre al già citato Yu e al padre in pensione, la moglie Peiquin, il dirigente di partito Li e tutta una serie di personaggi tra cui anche proprietari di ristoranti e di locali loschi.
Come negli altri suoi romanzi, Qiu Xiaolong mixa in modo magistrale l’afflato del giallo con l’ambientazione, la cultura, la tradizione culinaria e le poesie, che l’ispettore capo Chen ci declama o su cui riflette man mano che la vicenda procede.
Altra protagonista indiscussa del romanzo è la città di Shangai, con le sue arterie, i suoi vicoli ed i suoi abitanti. Una città a cavallo tra le tradizioni orientali e il desiderio di modernità, dove le differenze economiche iniziano a evidenziare divari di classe meno netti ma più sentiti, con una mentalità che inizia a essere un po’ stretta nelle contraddizioni che è costretta a vivere quotidianamente, all’interno di tradizionali moduli comportamentali e rigide strutture politiche, in una realtà che preme per uno sviluppo rapido, sulle orme dell’occidente.
Tra assegnazioni di piccoli appartamenti, invidie, festicciole di inaugurazione, indagini, sospetti e vicende non proprio innocenti, l’autore Qiu Xiaolong costruisce un giallo che non lascia indifferenti, perché affronta le contraddizioni della Cina moderna e argomenti ancora attuali: il potere del regime comunista, il ruolo delle Triadi e l’importanza della letteratura.
Qiu Xiaolong
Qiu Xiaolong è uno scrittore e poeta cinese di lingua inglese (Shanghai 1953). Vive con la moglie e la figlia a St. Louis in Missouri. Dal 1989 vive negli Stati Uniti, dove insegna letteratura cinese alla Washington University di Saint Louis. Nel 2001 ha vinto l’Anthony Award per la miglior opera prima con “La Misteriosa Morte della compagna Guan”, primo romanzo della serie poliziesca con protagonista l’Ispettore Capo Chen Cao. Originariamente aveva intrapreso un viaggio negli Stati Uniti per scrivere un libro su T. S. Eliot, ma a seguito delle proteste di piazza Tiananmen del 1989 il suo nome è finito tra i possibili finanziatori dei movimenti studenteschi cinesi dell’epoca e per questo motivo è stato costretto a rimanere negli Stati Uniti. Ha pubblicato diversi romanzi polizieschi e diverse raccolte di poesie, sue o tradotte, inedite in Italia. I suoi romanzi affrontano, attraverso la risoluzione del mistero, le contraddizioni della Cina moderna dai primi anni novanta ad oggi: il potere del regime comunista, il ruolo delle Triadi, l’importanza della letteratura.
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