Recensione di Manuela Fontenova
Autore: Cristina Rava
Editore: Garzanti
Genere: Giallo
Pagine: 320
Anno pubblicazione: 2017
“Questo potrebbe diventare uno di quei casi che mi attirano come magneti, che piano piano lievitano nella mia mente fino a usurpare lo spazio della dimensione quotidiana,
al piacere dei pensieri futili nel tempo libero, e che, soprattutto di notte, ingombrano il sonno e diventano incubi”
Ma chi ha già fatto la conoscenza con questa avventurosa dottoressa ligure, sa bene che la sua vita è un continuo destreggiarsi tra impegni lavorativi, gatti da sfamare, uno zio ultraottantenne e soprattutto un bell’alchimista che le fa sobbalzare sovente il cuore. Sullo sfondo, Albenga, città natale dell’autrice, sulla riviera di Ponente.
Caratteristica dei romanzi della Rava, in particolare di questa serie, è proprio la capacità di unire l’aspetto prettamente criminale, rispettando i canoni del genere, a una narrazione che a volte sfocia in un genere che mi piace pensare non distante dalla narrativa. Anche in questo quarto capitolo, “L’ultima sonata”, non manca la commistione di generi, ma ho trovato una notevole differenza con i precedenti libri. Uno stile più maturo, che non lascia spazio alle espressioni dialettali e alla colorita esuberanza di Ardelia. Il tono dei dialoghi è molto più “serioso”, così come le riflessioni dei protagonisti. Le perizie mediche si arricchiscono di termini tecnici e ricostruzioni molto dettagliate (che non mancavano prima, ma che si fanno ora più specifiche).
Ardelia è una persona che agisce “di pancia”, che segue l’istinto e non solo, nel suo lavoro. Adesso ritroviamo una donna più riflessiva, più stanca, forse; e sicuramente meno simpatica e pasticciona. Il suo infallibile fiuto la conduce sempre al centro delle indagini, la spinge ad agire per conto proprio, ma stavolta il suo coinvolgimento è causato da altri, ossia viene trascinata nel caso, ne diviene protagonista grazie a una misteriosa donna che avrà su di lei un effetto inaspettato.
Ho trovato particolarmente interessante la narrazione. L’incontro con l’assassino avviene sin dalle prime pagine e sarà proprio questo personaggio a dividersi la scena con la nostra dottoressa, che non può essere considerata l’unica protagonista. Questo personaggio, infatti, sarà al centro della narrazione, e molto ci verrà raccontato in prima persona, alternandosi alla voce di Ardelia.
Pensandoci bene, forse uno stile più maturo è la definizione che meglio si adatta alla nuova veste che la Rava ha voluto dare al romanzo. Intendiamoci, una storia costruita benissimo, una trama dettagliata e assolutamente credibile. Non c’è nulla che non sia motivato e spiegato dall’autrice, non c’è un finale frettoloso, niente è lasciato al caso. Ma ho avuto un po’ di difficoltà a provare empatia con Ardelia, forse perché mi aspettavo una replica dei libri precedenti e ho invece trovato qualcosa di nuovo, che non è un male, anzi, uno scrittore deve sapersi innovare e reinventare e Cristina Rava ha dimostrato di saperlo fare con classe e stile. Ma, concedetemelo, sono stata contenta di aver ritrovato nella parte finale, un po’ di quell’Ardelia alla quale sono affezionata!
Benché la storia abbia una fine e una risoluzione, sono certa che in futuro altri capitoli arriveranno a stupirci con le eccitanti avventure di un medico legale che, nonostante il passare degli anni, rimane sempre fedele al suo mestiere…
“Non sono capace di reinventarmi perché non voglio abbandonare una vecchia, cattiva abitudine: quella di affezionarmi ai morti che mi chiedono giustizia, nudi, indifesi, già grigi come fantasmi”.
Non voglio raccontarvi altro sulla trama, leggetelo con la mente libera, gustando il piacere della scoperta e il fascino dell’ignoto.
Cristina Rava
Cristina Rava, classe 1958, nasce, e vive tuttora ad Albenga, comune in provincia di Savona, ambientazione prediletta dei suoi romanzi. Accantonata la facoltà di medicina, si dedica a varie attività prima di approdare alla scrittura, con due raccolte di racconti e un libro di memorie storiche sul territorio ligure. Pubblica 5 romanzi gialli con protagonista il commissario Bartolomeo Rebaudengo, nell’ultimo della serie “Un’indagine al nero di seppia” compare per la prima volta il medico legale Ardelia Spinola, personaggio che la stessa autrice definisce come il suo alter ego, alla quale nel 2012 dedica una nuova serie inaugurata con “Un mare di silenzio” , seguito nel 2014 da “Dopo il nero della notte” e nel 2016 da “Quando finiscono le ombre…
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