A cosa servono le ragazze




Un viaggio nella psicologia

con la letteratura

Recensione di Ilaria Bagnati


Autore: David Blixt

Traduttori: Camilla Barichello, Marzia Vradini Scusa e Paola Licci

Editore: La Corte Editore

Pagine: 558

Genere: Narrativa

Anno di pubblicazione: 2018

Sinossi. A cosa servono le ragazze è un romanzo che racconta la vera storia di Nellie Bly, la prima giornalista investigativa al mondo, la donna che ha contribuito a rivoluzionare la condizione sociale femminile. La storia inizia nel 1885, quando Elisabeth Cochrane, una mattina, leggendo il “Dispatch”, rimane colpita da un articolo che tratta del ruolo delle donne, viste esclusivamente come perfette padrone di casa e madri di famiglia. Elisabeth s’infuria e decide di scrivere a sua volta al giornale. La sua voce è forte, totalmente nuova, polemica: e questo non può che piacere al direttore del giornale che, in maniera del tutto inaspettata, le propone un lavoro come giornalista.Nellie Bly sarà il nome con cui inizierà a firmare i suoi articoli diventando una vera icona del femminismo, che si batte contro l’industria dominata dagli uomini, riportando storie che nessun altro vuole raccontare. Non si accontenta di scrivere, ma con una passione e determinazione dirompenti, si cala nei ruoli più diversi per vivere sulla propria pelle e documentare le situazioni e le condizioni delle donne lavoratrici del suo tempo. Fingendosi pazza, arriverà addirittura a entrare nel manicomio di Blackwell’s Island, rimanendoci per dieci lunghi giorni. Spogliata, drogata, picchiata, dovrà sopportare dieci notti di terrore e rivivere i giorni più bui della sua infanzia, per riuscire poi a fuggire e raccontare al mondo la sua storia.

Recensione

A cosa servono le ragazze, ci vuole un libro per spiegarlo?

Ci dobbiamo chiedere ancora oggi come nel periodo in cui visse Nellie a cosa servono le ragazze?

Purtroppo oggi come allora spesso, e in alcuni Paesi più di altri, le donne sono discriminate rispetto agli uomini.

In Paesi come l’Italia si crede di essere giunti alla parità dei sessi ma purtroppo non è così, le donne spesso hanno uno stipendio inferiore rispetto agli uomini a parità di lavoro e vengono spesso scartate per una posizione lavorativa perché in età fertile come se fosse una colpa, qualcuno dovrà farli i figli, o no?

Quindi mi chiedo se è cambiato davvero qualcosa dalla fine dell’800 quando Nellie Bly in America combatteva la sua battaglia per ottenere la parità dei sessi, per fare in modo che una donna possa scegliere per conto suo se lavorare o meno, se volere dei figli e una famiglia o no. Le battaglie condotte da Nellie sono state tante ma quella su cui mi voglio soffermare riguarda la dignità del malato mentale.

Nellie decide di infiltrarsi nel manicomio di Blackwell’s Islandfingendosi pazza per dieci lunghi giorni. Qui verrà drogata, umiliata e picchiata, lei come le altre detenute.

Nellie ben presto si rende conto che molte pazienti non sono in realtà malate, infatti ai tempi il manicomio non era sempre un luogo di cura per malati mentali ma un luogo in cui venivano rinchiuse le persone scomode come poveri, omosessuali, oppositori politici e persone che creavano scompiglio.

“Vi svelerò un segreto, dottor Ingram. La maggior parte delle donne che si trova qui non è meno sana di quanto lo siamo voi o io. Davvero in poche sono un pericolo per loro stesse o per gli altri. Eppure sono qui, perché non hanno un altro posto. Non sono matte. Sono scomode.”

Spesso chi entrava in manicomio non aveva molte speranze di uscire e c’era anche chi, purtroppo, nasceva in manicomio e continuava a viverci con la sola “colpa” di essere figlio/a di un’internata.Le “cure” in passato consistevano per lo più nel contenimento del malato e nella moderazione del comportamento sia con psicofarmaci che con pratiche poco ortodosse come i bagni freddi.

Come successe a Nellie i pazienti agitati e oppositivi venivano spogliati e immersi in acqua fredda per “raffreddare i bollenti spiriti”, inutile dire quanto è disumana una pratica del genere. Tra le pratiche più conosciute in uso in diversi Paesi c’era la lobotomia, ossia la distruzione dei lobi frontali del cervello, quelli dove risiedono le funzioni cerebrali superiori (quelle che permettono all’uomo di avere idee, opinioni, pensieri, immaginazione, capacità creativa, ecc.).

Come pratiche di contenimento si usavano le camicie di forza, si rinchiudevano i pazienti in armadi o ceste di vimini dai quali uscivano testa, braccia e gambe. Tra le torture, mi permetto di chiamarle torture e non cure, venivano anche utilizzate le sanguisughe, il soffocamento, l’inoculazione della scabbia, l’isolamento, l’induzione del coma insulinico e il famoso elettroschock.

Voglio riportare delle parole del libro per far comprendere almeno un po’ la posizione di inferiorità che Nellie così come le altre detenute hanno vissuto:

“E’ davvero brutto trovarsi in una posizione tanto incerta e precaria, cercare un qualsiasi segno di gentilezza, speranza o conforto e non trovarne traccia. E’ persino peggio pregare per un po’ di indifferenza e trovare solo crudeltà”.

Per fortuna con il tempo ci si è resi conto che queste barbarie non aiutavano il malato, che i manicomi erano solo luoghi di contenzione e tortura invece di essere luogo di cura e accoglienza del malato e delle sue necessità. Il malato così non viene più classificato come dice Nellie“scomodo” ma viene accolto e reintegrato nella società con il dovuto sostegno.

In Italia come sappiamo la legge 180 del 13 maggio 1978, chiamata anche Legge Basaglia, impose la chiusura dei manicomi e regolamentò il trattamento sanitario obbligatorio, istituendo i servizi di igiene mentale pubblici. Di questo parlerò nel prossimo appuntamento di questa rubrica, parlerò di Basaglia, della legge con i suoi pregi e difetti.

Libri consigliati:

L’isola delle anime (2019), Johanna Holmstrom, Neri Pozza.
La psichiatra (2010), Wulf Dorn, Corbaccio.
Follia (2012),  Patrick McGrath, Adelphi
La sala da ballo (2017), Anna Hope, Ponte alle Grazie.

Pagine web consigliate:

David Blixt


David Blixt vive a Chicago, negli Stati Uniti, con la sua famiglia, ed è un celebre attore Shakespeariano, oltre a essere un autore che ha venduto decine di migliaia di copie pubblicando svariati romanzi in tutto il mondo. Con La Corte Editore ha già pubblicato Il Cavaliere della profezia di Dante, con cui ha ottenuto un ottimo successo.