AMERICAN NIGHTMARE




Rapimento in California

A cura di Giulia Manna


Diretta da Felicity Morris e Bernadette Higgins, la serie racconta la storia vera di una coppia statunitense, Denise Huskins e Aaron Quinn, che è stata accusata di aver inscenato un rapimento in casa nel 2015 quando la donna sequestrata ricompare improvvisamente 48 ore dopo alla porta dei genitori. Si tratta del caso di Vallejo, in California, chiamato Gone Girl proprio per le assonanze con quanto narrato e accaduto al personaggio di Amy Dunne nel romanzo omonimo di Gillian Flynn e con la sua trasposizione cinematografica per mano di David Fincher. 

Trama. In questa docuserie true crime, una coppia è accusata di aver inscenato un orribile rapimento in casa nel 2015 dopo che la donna sequestrata ricompare all’improvviso.

RECENSIONE

Niente attori. Parlano i diretti protagonisti di questo caso di cronaca vera avvenuto a Vallejo, California, nel 2015, ovvero Denise Huskins e Aaron Quinn. I due vennero accusati di aver inscenato un finto rapimento, in un caso che venne soprannominato dai media e dalla polizia “Amore bugiardo”. 

Un documentario e una storia che lasciano inorriditi.

Denise Huskinsuna bella e bionda fisioterapista, frequenta il suo collega Aaron Quinn, quando una sera un uomo fa irruzione in casa e la rapisce. L’uomo non chiama subito la polizia, ma aspetta diverse ore. Lui si giustifica dicendo che così gli era stato intimato dal rapitore. 

Come capita in questi casi, il fidanzato viene interrogato e incalzato a effettuare una confessione. L’uomo nega qualsiasi coinvolgimento. Sono riproposti spezzoni degli interrogatori dell’epoca mentre l’Aaron di oggi racconta con il senno di poi, come visse quei momenti. 

Viene fuori che la coppia aveva qualche crepa, come tutte le coppie, mi viene da aggiungere. La polizia però pensa che il ragazzo l’abbia uccisa o nascosta da qualche parte, fino a quando la ragazza non riappare a casa dei genitori sconvolta e dicendo di essere stata rilasciata dai rapitori.    

A questo punto, la polizia di Vallejo si scatena contro la donna. Prende piedi l’ipotesi che Denise, già vittima di violenza sessuale in passato, abbia inscenato tutto in cerca di attenzioni e per farla pagare al fidanzato. Un po’ come accadde in Gone Girl, film uscito solo un anno prima con Rosamunde Pike e Ben Affleck

Per la coppia inizia il peggiore degli incubi: da vittime ad accusati. 

Questa vicenda mi ha lasciato davvero molto scossa. Inorridita è poco. Da una parte, è normale che la polizia prima cerchi in famiglia, in quanto la maggior parte dei casi spesso si risolvono all’interno delle proprie mura, ma qui non si è stati capaci di andare oltre. Dall’altra, la paura che la polizia non vada oltre alle statistiche e che ci siano persone fuori, pronte a farci del male senza alcuna motivazione. 

Prima di proseguire con la lettura della recensione, guardate questa serie. 

Ci sono molte cose che non mi tornano. A livello di indagini intendo. Una su tutte è: quando la ragazza è stata liberata, non è stato vagliato il percorso a ritroso per capire da dove la ragazza veniva? Se era vero quello che aveva detto? Se veramente era uscita dal portabagagli di una Ford Mustang? Facendolo, forse, si sarebbe potuto riuscire a risalire all’auto e di conseguenza al rapitore. Indagini costose? Anche il risarcimento per aver sbagliato è costoso e forse ci si poteva risparmiare qualche altra vittima. Era il 2015, non il 1950 e se è vero che gli USA sono fissati con la sicurezza e hanno telecamere dappertutto, perché non sono state sfruttate?   

Qualcosa non mi torna in questa vicenda che lascia di pietra, perché non una è serie tv o un film, questa è una storia vera. La racconta la Denise di oggi, mentre guardiamo i video di ieri.  

Buona visione.