A cura di Loredana Cescutti
Buon viaggio Angela!
Angela Lansbury, un’icona del cinema e della televisione, ahimè se ne è andata, serenamente, lo scorso 11 ottobre 2022 e, in tutti i suoi fan, me compresa, ha lasciato sicuramente un vuoto.
Lo sappiamo, fra gli innumerevoli film e le altrettante serie televisive, in realtà, la sua memoria resterà sempre e basterà immergersi in qualcosa che la veda come protagonista per avere l’imprerssione di essere sempre lì, assieme a lei.
Ma il vuoto dato dal sapere dell’assenza, istigato dalla consapevolezza che lei non c’è più, quello rimarrà sempre, perché la semplice idea che fosse ancora fra noi, ci dava serenità, era diventata praticamente una certezza, un’icona, un’istituzione se vogliamo.
Angela era nata a Londra il 16 ottobre 1925 ed è stata un’attrice britannica-irlandese, naturalizzata statunitense.
Ha girato almeno una cinquantina di film iniziando fin da molto giovane (1944), ed è comparsa in altrettante serie televisive, per non parlare della sua ampissima esperienza teatrale.
Tra gli innumerevoli riconoscimenti, nel 2014 vinse l’Oscar alla carriera.
Fra i film, io ricordo sicuramente l’ottima interpretazione in “Assassinio sul Nilo” (Death on the Nile), regia di John Guillermin (1978) affiancata da Peter Ustinov, “Il mistero della signora scomparsa” (The Lady Vanishes), regia di Anthony Page (1979) e naturalmente, indimenticabile è, almeno per me, “Assassinio allo specchio” (The Mirror Crack’d), regia di Guy Hamilton (1980) dove lei ricopriva il ruolo di Miss Marple accanto ad un’incantevole Elizabeth Taylor.
Detto questo ammettiamolo, noi fan di Jessica Fletcher, pensando a lei, la ricordiamo per il ruolo più carismatico, quello che poi le è rimasto cucito addosso fino alla fine, ed è quello legato alla serie che l’ha vista protagonista assoluta per ben 12 stagioni dal 1984 al 1996 e per 4 film, realizzati successivamente.
La signora in giallo (Murder, She Wrote) è diventata nel tempo una serie che ha intrattenuto milioni di persone e che ci ha permesso di trascorrere ore liete, avvolti dal mistero ma, mai veramente violenta per cui, condivisibile in famiglia come qualcosa di divertente, se possibile, trasportandoci in situazioni sempre imprevedibili.
Cabot Cove nel New England (in realtà la casa di Jessica si trova a Mendocino in California) ha fatto sognare generazioni di persone ed è diventato il “salottino” alternativo di parecchie famiglie, senza distinzioni.
Anche io mi sono sempre immedesimata in questi luoghi, a picco sulle scogliere, col mare invernale e l’atmosfera casalinga di un camino acceso con una poltrona e un buon libro… oltre ovviamente all’omicidio (e incredibilmente, una puntata senza l’omicidio in verità c’è pure qui!).
Tè, pettegolezzi, tutti che conoscono tutti e un’atmosfera alla St. Mary Mead che soprattutto nelle puntate girate in paese, si fa più calda, divertente, proprio perché si rileva sempre un’ambivalenza fra amicizia e poi lui… il delitto, che arriva a sconvolgere e coinvolgere tutti.
Perché è proprio dell’essere umano cadere, inaspettatamente. E può capitare a tutti.
Naturalmente ci ha fatto pure viaggiare, e anche parecchio, perché si sa, quando un autore diventa famoso i tour promozionali non possono mancare e anche lì, delitti e indagini, non sono mai mancati.
Io, che la serie e i film gli ho visti e rivisti tutti, e ancora li riguardo all’infinito, posso affermare che mi sono piaciuti in modo totale ma sicuramente, quelli ambientati nell’atmosfera di Cabot Cove, rimangono i miei preferiti, poiché ricchi di tranquillità, humor e di un’atmosfera più vicina a ciò che cerco quando ho bisogno di rifiatare.
I personaggi principali, oltre a Jessica, sono sicuramente Seth Hazlitt, dottore e all’occorrenza il patologo del paese e naturalmente, lo sceriffo Amos Tupper, il poliziotto imbranato che però guidato dalla signora Flechter riesce a risolvere i casi, dopo.
Oltre a loro, da un certo punto ci sarà il cambio del testimone fra Amos e lo sceriffo Mort Metzger, con l’assistente Andy Broom. Non vanno poi dimenticati Grady, nipote di Jessica, cresciuto con lei e lo zio poiché orfano, l’amico ladro Dennis Stanton, la spia inglese Michael Hagarty e il detective combinaguai Harry McGraw.
E naturalmente, seguendo tutti gli episodi c’è l’opportunità di conoscere tutti gli sfortunati parenti che immancabilmente finiranno nei guai ma, se c’è zia Jessica no problem, perché lei saprà sempre scovare la verità.
Che dire di più, se non fermarci un attimo, ringraziare Angela per il tempo e i ricordi che ci ha donato e augurarle un lieto riposo.
Non la dimenticheremo, ne sono certa e poi, in un certo senso, siamo sicuri che sarà proprio lei a non permettercelo, con la sua eredità cinematografica incancellabile, che rimarrà sempre qui per ricordarci che è stata una Signora a tutto tondo, che ha saputo lasciare una sua impronta ben definita in tutti noi.
Goodbye Angela.
Loredana Cescutti