GIANLUCA MOROZZI
Editore: TEA
Genere: Giallo/Fantasy
Pagine: 480
Anno edizione: 2024
Sinossi. “Mi chiamo Vilo Vulcano, e prima o poi potreste avere bisogno di me. State cercando un libro introvabile? Vi aspetto nella mia raffinata libreria, La boutique del mistero, con il mio elegante farfallino, il mio sorriso e la mia competenza letteraria. State invece cercando un investigatore che accetti qualunque caso e si faccia pagare poco? Vi aspetto sempre in libreria, però vi porto nel mio ufficio sul retro. E se vi preoccupa il mio aspetto smunto, pacato e poco adatto a investigazioni cruente, non temete: ho un collaboratore soprannominato l’Orrido, il mio personale Watson metallaro. Dovete solo addentrarvi in quell’intrico di vicoletti medievali che è il Quadrilatero di Bologna, e trovarne uno ben nascosto, vicolo Betlemme. Ma la mia libreria non solo è il mio duplice luogo di lavoro, è anche la mia casa. È lì che vivo, lì che accolgo le mie affascinanti e pericolose clienti e anche le ragazze che tengono a me e mi fanno compagnia nelle notti alla Boutique del mistero. In quel senso, però, io sono un uomo solo a metà: una figura misteriosa e senza nome battezzata il Minotauro mi ha fatto qualcosa in un pomeriggio del 1978, quand’ero solo un bambino. Mi ha lasciato una ferita indelebile che mi ha segnato a vita. E ha portato via in modi inspiegabili la mia unica amica d’infanzia, la bambina più bella e intelligente del mondo. Quella che mia madre chiamava la Neve. Quella che visito certe notti nei miei sogni, non sapendo se è viva o morta. Tormentato da una domanda eterna alla quale è giunto il momento di dare una risposta: che fine ha fatto la Neve? Cimentandosi con la misura lunga, Gianluca Morozzi ci conquista con un romanzo di ampio respiro, forte di un intreccio imprevedibile di storie e personaggi, vividi e convincenti, e del suo stile inimitabile: ironico, efficace, sorprendente. La prima delle tre parti di questo romanzo è già apparsa, nel 2021, con il titolo di Prisma. Alle cinque del mattino, sognavo Neve. La bambina che era entrata in cantina in un giorno d’estate, la bambina che da quella cantina non era uscita mai più. In un certo senso, non sono mai uscito neanch’io da quella cantina. In un certo senso, dopo tanti anni, vivo ancora laggiù.”.
Recensione di Agnese Manzo
Come in uno spettacolo di fuochi di artificio, Gianluca Morozzi parte lentamente, con qualche scoppio qua e là, iniziando con un plot classico – l’inspiegabile scomparsa di una bambina – per poi proseguire con una serie sempre più incalzante di vicende esplosive.
Incontriamo scanzonati eterni giovani della bassa padana, metallari mastodontici dal cuore tenero, villain di raffinata crudeltà, osti filosofi ed eroine che non hanno niente da invidiare alle protagoniste delle graphic novels, come loro munite di superpoteri che altro non sono che un’incrollabile grinta.
Il romanzo è un continuo fiorire di citazioni musicali, cinematografiche e letterarie, con una particolare predilezione per Dino Campana, poeta senz’altro originale, più e più volte ricoverato in ospedali psichiatrici, la cui arte estrema e visionaria affascina Vilo.
Campana è originario dei luoghi in cui si svolgono le incredibili, appassionanti vicende di questo romanzo. Luoghi che Vilo ripercorre, spesso con le sue fascinose e inquietanti accompagnatrici, cercando di risolvere i casi che gli sono stati affidato per il suo “secondo lavoro”, ritrovandosi poi in situazioni rischiose, da cui scampa in extremis grazie a imprevedibili salvatori.
Infine, ancora come in una sequenza di fuochi di artificio, assistiamo alla grande, spettacolare, deflagrazione finale: personaggi sino ad allora solo citati, escono dalla loro dimensione statica e irrompono nella narrazione vera e propria, conferendo alla storia una gradevole connotazione fantasy.
Un romanzo che offre mille spunti al lettore e suscita infinite curiosità. Da leggere con un cellulare a portata di mano per comprendere alcune citazioni, ascoltare musiche mai sentite, o altre già note, ma quasi dimenticate.
Lettura consigliata soprattutto a chi, come Vilo e i suoi amici, ama la musica, il cinema e la letteratura.
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Gianluca Morozzi
(Bologna, 11 marzo 1971) è uno scrittore, fumettista, musicista e conduttore radiofonico italiano. Dopo gli esordi con la piccola casa editrice ravennate Fernandel, ha raggiunto il grande pubblico grazie al romanzo Blackout, un thriller “claustrofobico” interamente ambientato all’interno di un ascensore. Oltre ai romanzi pubblicati, ha all’attivo numerosi racconti, inseriti in diverse antologie. Nella sua produzione sono frequenti i riferimenti alle esperienze personali e alla città di Bologna, vicende inerenti alla fede calcistica per il Bologna FC, e la musica. Blackout è stato tradotto in Spagna, Stati Uniti, Inghilterra e Germania (col titolo di Panik) ed è diventato un film per la regia di Rigoberto Castañeda. Dal 2020 dirige la collana Black-Out per Booktribu. Carmine Brancaccio, scrittore e poeta, gli ha dedicato il libro L’era del Moroz. Viaggio nella vita e nella scrittura di Gianluca Morozzi.